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Gli sguardi di loro in salotto mi preoccupano. Cosa sta per accadere di così turbante?

-Cosa c'è?- domando.

-Lunga storia- risponde Cayden alle mie spalle. -Michele, posso parlarti in privato un attimo? Ho deciso-

-Andiamo allora-

-Ti amo, cucciolotta- mi stringe forte. Poi cerca le mie labbra, alzandomi il mento, e mi bacia con intensità.

-A dopo-

Si volta e, prima di chiudere la porta, mi guarda a lungo sospirando. Gli mando un bacio volante.

Mi siedo sul divano.

-Allora?- chiedo ai due. -Mi volete dire cosa c'è nell'aria?-

-Non ho capito molto sinceramente, però...- inizia Aaron.

-Zitto se non hai capito- lo interrompe Timothy. -Tu saresti capace di creare inutili malintesi-

-Allora vai tu fratellone. Vai, parla, è meglio-

-Praticamente tuo nonno ha forse trovato una soluzione un po' estrema però e Cayden ha pensato che fosse l'unica. Ma Michele gli ha detto di pensarci su, di lasciar passare un po' di tempo prima di decidere-

-Che soluzione è?-

-Questa non la so, non hanno voluto dircelo. L'ha trovata stanotte a quanto ho capito, mentre tu stavi male. È come se gli fosse venuto il lampo di genio. Solamente un pochino estremo e quindi c'è bisogno di tempo per ragionarci su oppure cercare un'ennesima alternativa. È che tu sai che ormai non ci sono più tante possibilità, ne hai provate tante, pagando anche duramente. Il tuo corpo è al limite, non hai ancora molte energie per sostenere altre prove, quindi deve essere una cosa sicura. Nessuno qui vuole che tu stia ancora più male-

-Che premurosi, ma io sono in grado. Perché mi ritenete così tanto debole?-

-Forse da quello che abbiamo visto in questi giorni? Ok, non ti conosciamo davvero, però, sì, sappiamo che sei forte, ma tutti abbiamo un nostro limite e tu lo ha superato troppe volte in queste ultime ventiquattro ore. Non tirare troppo la corda che poi si spezzerà e finirai male. Non lo puoi permettere, abbiamo tutti bisogno di te. Sei tu quella che deve vincere contro la Selnizzi, sei tu quella che dovrai salvare le persone a cui vuoi bene, loro aspettano di vederti, di avere una conferma da te di aver fatto bene oppure, vedendoti, capire che hanno fatto bene a resistere. Come tu vuoi bene a loro, loro ne vogliono a te, vi tenete a vicenda. Non mollare ora, rimani lucida e concentrata-

-Sì, ci proverò. Non è facile Tim, ma mi sto impegnando. Anch'io sono umana e qualche volta ho bisogno di esternare i miei sentimenti-

-E lo puoi fare senza problemi, solo non troppo spesso e a lungo. Sarebbe un'inutile perdita di tempo-

-Lo so-

Rimaniamo in silenzio.

Il divano è comodo, posso allungarmici.

Che ore sono?

Oh, giusto. L'orologio lo avevo tolto per consegnarlo a nonno l'altro giorno. No, aspetta, ieri. Sì, ieri. Come sembra passato così tanto tempo. Ho perso davvero la concezione. Ho una tale confusione in testa. Devo distinguere il momento in cui ho incontrato Zachary dalla realtà. Devo fare una netta demarcazione e dimenticarlo. Se ne parlassi, mi prenderebbero per pazza. Cioè, chi mi crederebbe? L'unico sarebbe Jimmy. Oppure anche Cayden perché capirebbe che non sto mentendo grazie alle sue pietre.

Un bruciore intenso mi distrae dai miei pensieri. Il marchio brucia e anche tanto. Che stia arrivando la fine di quella persona? No, non voglio pensare perché penserei soltanto al fatto che non l'ho potuta salutare, fuggitiva come sono. Non mi sono nemmeno impegnata a capire chi era. Magari avrei potuto e ci sarei riuscita senza grossi problemi. Ho fatto il minimo essenziale di ragionare per esclusione. Quando ho pensato fosse Jimmy, allora non ho più preso in considerazione altri. E se sarà qualcun altro? Che poi, chi? Chi è che ha quel peso per me? Perché il marchio mi sta facendo tanto male, deve essere per forza qualcuno a cui voglio davvero tanto bene. Cayden lo escludo subito per il suo essere guaritore. Jimmy non lo è, secondo Zachary. Chi? Ed? No, no, no... non lui. In questo poco tempo ci siamo affezionati molto.

Se il destino vuole...Where stories live. Discover now