13.

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-Eccoli- mi mormora Eros.

-Dammi una borsa, sfaticato. Sei distrutto e hai meno cose di me! Non protestare, devi essere in forma anche per pomeriggio-

Non parla e mi passa la borsa rossa. Già non ricordo cosa c'è dentro.

Abbiamo speso solo la metà della nostra parte di busta. È un bene.

-Volete una mano?- chiede Enrico. Cayden è nervoso. Si guarda attorno come se avesse visto il suo peggior nemico.

Porgiamo alcune borse.

-Ehi tu. Terra a Cayden. Ci aiuti anche tu?-

-Lascialo- lo difendo. -Me le tengo, non è un problema-

-Oh, che c'è?- chiede lui spaesato. -Scusate-

-Niente, stavamo parlando. Enrico, quanto avete speso?-

-Quasi tutto. Sono rimasti questi-

Mi porge la sua parte e vedo solo monetine. Oh. Hanno sempre preferito usare i pezzi grossi? Noi abbiamo cercato di smaltire tutta la moneta che avevamo accumulato, vabbè.

-Ok- mi limito. -Andiamo a pranzo. So che il cuoco ha lasciato qualcosa per noi-

Vedere noi ragazzini carichi di borsoni ha attirato lo sguardo di parecchi passanti, che sembrano criticarci. Eros ed Enrico sono maggiorenni, qual è il problema? Io, ragazza in mezzo ai maschi? Ma che gliene frega a loro?

In ostello non c'è nessuno, così decidiamo di mettere le borse apposto nello stanzino in cui Edoardo mi aveva indicato velocemente prima che ce ne andassimo. C'è già una confusione totale, dove metteremo gli acquisti? In qualche modo combiniamo.

-Ragazzi- saluta una voce alle mie spalle. La riconosco, non può essere lei. no, no, no, no, no e no! -Cosa fate qua?-

Fingo di starnutire girandomi e batto il gomito a Cayden.

-Scusi, signora- dico con una voce bassa. Devo fingere di stare male. Starnutisco nuovamente. -Sto male e prima anche lui si è sentito male. Io avrò preso un raffreddore a correre ieri mattina, lui ha vomitato forse ancora come- starnutisco, mi viene facile. -Conseguenza dell'incidente. È successo un paio di volte anche ieri, ma oggi è stato deciso che rimanesse fermo. Loro- starnutisco ancora, doppiamente. Cayden regge il gioco fingendo di avere un conato. -Sono qua per controllarci, d'altronde siamo minorenni- faccio uno starnuto maestrale.

-Allora cosa frugavi?-

-Cercava fazzoletti- mi difende Eros. -Li abbiamo finiti e non sapevamo più dove cercarli. Tra loro due, bes-

Gli do una gomitata, non può usare certe parole con la Selnizzi, è pericoloso.

-Mi vi-vien da vomitare- dico, vomitando quasi ai piedi della vecchia. Lui mi prende i capelli. Finge, ha capito.

-Ti porto in bagno, dai-

Mi appoggio alle sue spalle, sapendo di lasciare soli gli altri, ma non resisto.

In bagno torno normale.

-Che recitazione da oscar!- mi prende in giro. -Chi è quella?-

-La Selnizzi!-

-Di già?-

-Sì, dobbiamo fare ancora il programma mannaggia!-

-È vero!-

-Il disastro, aveva ragione Cristina-

-Come si fa?-

-Intanto a mangiare, convincendo la Selnizzi ad andare a controllare i suoi sottoposti e lasciarci tranquilli. Aspe' che avviso Ed-

Se il destino vuole...Where stories live. Discover now