Durante il viaggio dormiamo entrambi. Quando manca mezz'ora ci svegliamo e osserviamo un po' fuori. È buio pesto.
-Sai dove andare?-
-Sì. Ci sono venuto qualche volta col treno-
-Ah, ok-
La stazione brulica di gente.
Prendo Cayden per mano, non voglio perderlo.
-Stringi, che parto con lo slalom-
In quattro quattr'otto siamo fuori.
-Dove andiamo?-
-Seguendo questa strada arriviamo alla palestra dove si allena mio fratello, circa un chilometro, poi andiamo a casa mia-
-Alla faccia di dirigerci a Firenze-
-Dovremmo pur dormire-
-Sì, certamente- sorrido.
-Prendiamocela più leggera-
Attraversiamo la strada. Passiamo davanti la stazione dei treni.
Quando siamo fuori dal casino e dove nessuno può vederci, ci rendo invisibili.
-Di nuovo? Hai tanta energia dentro-
-Lo sfogo di prima è perché non riuscivo più a tenermela-
Mi prende per il coppino e mi avvicina a lui. Mi scompiglia i capelli affettuosamente.
Camminiamo una decina di minuti buoni in silenzio, a osservare le macchine passare.
-Siamo quasi arrivati- dice d'un tratto. -Torniamo normali qui, che siamo all'ombra-
Così faccio. Lancio l'Eliotropio in aria e quando lo afferro siamo normali.
Entriamo nella palestra e c'è un brutto tizio alla reception.
-'sera- borbotta. -Che è?-
Inarco il sopracciglio.
Ma come parla? Vorrei sapere da Cayden.
È così, tranquilla. La sua risposta.
-Matteo!- lo saluta lui. -Sono Cayden, ricordi? Il fratello di Timothy-
-Ah te, ragazzaccio!- cambia completamente. -Sei venuto a trovarlo? E questa bella tipetta?- mi indica.
-Sì, sì. Sono venuto a trovarlo. Questa è la mia ragazza, non ti avvicinare-
-Ok- alza le mani. -Tuo fratello è al tapis roulant oggi- indica in fondo una figura.
Ci avviciniamo. Il ragazzo smette di correre. Invece scende e recupera il suo borsone, insieme a un asciugamano, col quale si asciuga. I suoi capelli neri, contrastano coi suoi occhi chiari, grigio-azzurrini. Gli stessi che mi è parso di vedere a Cayden stamattina. Credo...
-Tim, fratellone mio- è contento Cayden quando lo abbraccia. Lui ricambia.
-Timothy- si presenta, appena si libera. -Tu?-
-Kyla- mi presento. Gli stringo la mano che mi ha porto.
Cayden è incredulo.
-Da quando ti presenti agli altri?-
-Da quando queste persone mi ispirano fiducia e sono amici, o in questo caso la ragazza immagino, dei miei fratelli-
-Sentito?- si rivolge a me. -Gli ispiri fiducia- mima le virgolette.
Suo fratello lo guarda in cagnesco.
-Ditemi, che fate qui?- torna normale. -Te son secoli che non ti vedo-
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Se il destino vuole...
RomanceQuando scappare non è l'unica soluzione per lui, bensì la più pericolosa, perché ha deciso di seguirmi? Le pietre sono la mia maledizione, non la sua.