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-Kyla?- la riconosco. -Sei tu?-

Cayden mi mette a terra. Ma sono instabile e barcollante, così cado addosso a lui.

-Enrico?- mormoro, mentre mi tiene duro e mi rimette in piedi.

Come non dimenticarlo? Quella sua perfezione sia nel fisico sia nel suo sguardo, il quale non mi toglieva mai di dosso, anche se cercava di non farsi notare. Il mio amico biondone, con quelle mani con cui mi ha colpito in pieno solo per farmi recuperare la cartellina necessaria, con quei muscoli con cui mi ha atterrato ma mi ha pure fatto sentire difesa quando si è fatto avanti per accettare la sua colpa davanti alla Selnizzi. Quell'ultimo giorno in cui non l'ho nemmeno salutato.

-Enrico- ripeto, allontanandomi.

Cayden mi prende e mi appoggia al suo petto. Vede che non sono stabile a causa sua.

-Sì, esatto- sorride. -Come stai?-

-Mi gira la testa, colpa sua- do un pugno al mio ragazzo.

È una bella sensazione chiamarlo così. Lo sento mio.

Ridono, mentre assumo un'espressione imbronciata. Ma quando si accorgono di ridere entrambi, smettono. Cos'è questa tensione nell'aria?

-Tu invece?- gli domando.

-Felice di stare qua. A Treviso era un incubo-

-Come mai?-

Stai cercando di rendermi geloso, preoccupandoti per lui dopo mesi che non lo vedi? Mi chiede Cayden. Eh?

Ovviamente sì, ma tranquillo che non ci sto provando.

-La mia famiglia. Qui sto meglio con lo zio, posso sfogare i miei poteri-

-Ah, ce li hai anche tu?-

-Anche?-

-Oh sì- interviene Cayden. -Sei di fronte a una super-sensitiva e un guaritore, quindi tieniti in guardia!-

-Wow- è sbalordito. -Io non ho niente di che, so solo far accendere i talismani di base, perciò aiuto Luca-

-Il mio carissimo nipote!- arriva. -Vi siete già salutati-

-Sì, sì, zio-

-Bravo, bravo. Avrei bisogno di te per il suo talismano, ma non so se hai abbastanza forze. Devi solo accenderlo, poi lei penserà ad attivarlo correttamente-

-Certamente-

Va via. Luca non è facile da capire sinceramente. Appare e scompare quando vuole, ragiona ad alta voce, parla del futuro in modo enigmatico. Spero di non dover rimanere troppo a lungo qua. Non sarebbe l'ideale sprecare tempo ad aspettare, quando potrei andare dalla strega a Roma. Dovrò davvero ucciderla? Come farò? Non so proprio nulla su queste cose, in fondo ho un cuore buono.

-Ehm, ragazzi...- attiro la loro attenzione. -Io dovrei andare a Roma a uccidere la Selnizzi secondo Luca, giusto? Ecco, ehm, io non saprei come fare, non ho le minime basi-

-Ah, spietata. Non ti preoccupi di doverlo fare, ma di come fare. Mi piace- commenta Enrico. -Un po' di basi di autodifesa le hai vero? Lottando la indebolisci e poi magari avrai una pietra che ti aiuterà-

-Autodifesa? No, non ne ho-

-Fantastico, allora ti alleno io!-

-La alleniamo noi- si intromette Cayden, con un tono geloso. -Ho esperienza su questo- lo sfulmina con lo sguardo. -E conosco da più tempo Kyla, perciò so i suoi punti deboli, a differenza tua-

-Bene- sorride l'altro, non preoccupandosi in realtà che c'è una minaccia velata di non avvicinarsi troppo a me senza essere sotto la sua supervisione. -Tempo c'è-

Se il destino vuole...Where stories live. Discover now