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L'armadio è zeppo di roba di tutte le forme e colori. Non si può avere tale imbarazzo di scelta! Lo studio tutto, scavando nelle profondità dei vestiti, finché trovo un completino abbastanza carino ma non troppo vistoso ed elegante, secondo me. Pantaloni cargo verde militare e una felpa beige con la scritta abbinata. Outfit promosso.

-Signorini, è quasi l'una- parla la cameriera bussando alla porta della camera. -Quando siete pronti, vi aspetto qui. Fate pure con calma-

-Cayden- sussurro. -Sveglia, Cayden- lo scuoto dolcemente. -Dobbiamo andare a pranzo, non hai fame?-

-Oh sì, era ora! Finalmente- scatta fulmineo. Il suo stomaco brontola, come conferma.

Apre la porta di colpo, spaventando la poveretta che si era appostata fuori. Fa un balzo all'indietro che manca poco che cada giù dalle scale.

Appena si riprende, le scendiamo.

-Seguitemi- svolta a sinistra, quando siamo al pianterreno. -La sala è di qua- camminiamo attraverso un corridoio, finché sbuchiamo in una gigantesca sala da pranzo. Al centro c'è un grande tavolo, circondato da una decina di sedie. Solo tre posti sono però preparati.

-A voi- ci fa accomodare. -Buon pranzo- scappa via.

-Kyla- ci saluta Luca. -Cayden-

Lui lo guarda in cagnesco.

-Qualche problema?-

-Sì, perché ci hai mentito?- chiede lui.

-Come, scusa?-

-Sì, non mi inganni. Il ciondolo- glielo mostra.

-Ah-

-Eh-

-No, non posso dirvi nulla-

-Perché?-

-Io posso prevedere il futuro ma non posso dire ciò che vedo. È la condizione affinché possa continuare a farlo-

-Ah, ma comunque sta che ci hai mentito mentre ci parlavi. Cos'è che nascondi?-

-Lo capisci che non te lo dirò mai?-

-Almeno in generale. Sul viaggio, su cosa?-

-Su di voi. Oltre non vado-

Un po' vago. Dico a Cayden.

Lo so, ma non aggiungerà altro. Almeno adesso è sincero.

Ti accontenti?

No. Voglio proteggerti e ciò me lo impedisce.

-Lucia, porta l'antipasto- ordina Luca.

Arriva una ragazza con un tagliere pieno di prelibatezze, le quali vengono divorate con voracità da Cayden, veramente affamato.

-Primo o direttamente il secondo?- domanda l'uomo, appena ha ripulito tutto.

-No, guarda... non mi entrerebbe il secondo se mangio anche il primo. Basta quello, grazie- dico io.

-Anche per me-

-Ottimo. Lucia, esegui-

Così arriva un piatto con la carne grigliata, accompagnata da verdure. Quest'ultime le ignoro.

-Dolce?- chiede infine.

-No, davvero. Scoppio altrimenti- confesso. -Tutto buono, forse un po' troppo abbondante-

-Oh, volevo farvi sentire coccolati-

-Che gentile, non serviva. Perché?-

-Avrete bisogno di recuperare le energie, no? Tu, immagino, le avrai usate per venire qua-

-Sì, ma mia nonna me lo aveva sconsigliato-

-E tu non l'hai ascoltata. Avrebbero potuto rintracciarti-

-Ma non l'hanno fatto-

-Grazie alla tua energia. Ne hai talmente tanta che ti protegge da sola dalle intrusioni esterne. Nessuno ti ha mai manipolata né ti sei mai lasciata andare-

-A parte prima- interviene Cayden. -Mi stava dicendo certe cose non da lei. Poi è subito tornata normale-

-Un calo, è normale. L'importante è che non ti capiti spesso e quando succede sei in un posto sicuro o almeno con persone che conosci e di cui ti fidi, affinché tu possa sentirti lo stesso protetta e, di conseguenza, proteggerti lo stesso-

-Che figata-

-Già, è una capacità particolare. Ma al bando le ciance! È ora che voi andiate a riposarvi poichè il pomeriggio vi si prospetterà lungo e impegnativo-

Si alza e si allontana dal tavolo, senza dire nulla. Noi torniamo di sopra, stavolta senza la cameriera.

Io mi butto nel letto comoda e mi addormento subito. Mi accorgo appena che Cayden si è sistemato a fianco di me e mi ha avvolto attorno alle sue possenti braccia per dormire anche lui.

Se il destino vuole...Where stories live. Discover now