44.

0 0 0
                                    

-Tornando a noi- mi disincanta mio nonno. -Kyla?-

La sua voce mi è lontana, sono immersa nei miei pensieri. Perché io non posso andarmene così? Perché devo avere io tutte queste responsabilità? Non sono poi ancora grande. Avrei voluto godermi maggiormente quest'età. Di solito non è quella più spensierata? Chi mi restituirà questi attimi?

-Rosemary- ripete.

Anche se sento che mi sta chiamando, non riesco a prestargli attenzione. Non ce la faccio.

Lui se n'è andato come nulla fosse.

-Rose- continua.

Sono impalata davanti alla porta, immobile come una scema. Perché sono ancora qui?

Non sono lucida, le emozioni mi stanno sopraffacendo.

-Kyla Rosemary Connard!- urla.

Sussulto e mi giro.

-Alla buon'ora!- sbuffa. -Che fai lì ferma? Su, vieni-

-Sì, sì, eccomi-

-Il tuo amico è andato, ora concentrati tesoro-

-Sì, nonno-

-Siediti qui- mi indica il tavolino tra il divano e la poltrona su cui è seduto. Aspetta, il tavolino? Ok, mi siedo. Siamo faccia a faccia.

-Tira fuori l'Eliotropio-

Eseguo.

-Poi l'Ossidiana-

Lo faccio.

-Assumi la posizione che hai quando devi scinderti-

La acquisisco velocemente, come fosse una cosa automatica. Anche se non l'ho fatto spesso, mi è ormai molto famigliare.

-Posso prenderti la Fluorite?- me la sfila dal collo.

Annuisco, anche se non serve.

Armeggia col talismano fino a incastrare la pietra nel centro dei petali.

-Fai la tua magia- mi mette al collo il talismano. -Devi controllarti. Se ti dividi, avrai metà energia e sarà più facile, ma il talismano sarà un pochino più debole-

Annuisco nuovamente.

-Tu Cayden dimmi se senti qualcosa-

-Va bene-

-Eliotropio e Ossidiana, pietre del mio destino, permettetemi di separare il mio corpo per vedermi meglio e per sentirmi in pace. Voglio liberarmi, voglio concretizzarmi nuovamente con la- mormoro.

-No, ferma- vengo interrotta da Cayden. -No!- urla.

Apro gli occhi e mi tolgo velocemente il talismano, restituendolo a mio nonno.

-Scusa, ma fa troppo male- si alza e si allontana.

-Cayden!- lo seguo su per le scale. -Dove vai?-

-Ho bisogno di stare da solo, lasciami-

-No- lo afferro per un braccio.

Sono troppo debole, si libera subito della mia presa.

-Vattene!-

-Ascoltami- gli taglio la strada. -Ora!-

-Perché?-

-Perché anch'io l'ho fatto con te. In questo momento tocca a te, per favore-

-Ok- incrocia le braccia.

-So che non resisti, ma non mollare. Siamo qui apposta, giusto? Se scappi, come possiamo affrontare il problema insieme? Io con te non vado da nessuna parte. Poi chi ci sarebbe a difendermi?-

Se il destino vuole...Where stories live. Discover now