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È stato papà a mandarlo. Sicuro, se è suo nipote. Ecco perché assomigliava tanto a Jimmy Adrian, è suo cugino. Ma come è riuscito a non destare sospetti? E poi, una cugina avevo? In quanto mi ha mentito la mia famiglia? Non sapevo nemmeno il nome che mi è stato affibbiato per i miei poteri e perché devo stare nascosta. Qui sto correndo troppo, rischio di impazzire. Respiro. Edoardo mi guarda.

-Torniamo indietro?- chiedo.

-Sì, dobbiamo lavorare pomeriggio-

Dovrò fingere due mesi. Durerò? Sì, se mi aiutano le pietre.

-A proposito- dico. -Sai se qui c'è un negozio di pietre? Ne avrò bisogno- sorrido.

-Certo, ti darò l'indirizzo in stanza. Adesso però dobbiamo...-

-Lavorare, sisisi-

Entriamo da un'altra parte. Quella di prima è stata dichiarata inagibile, logicamente. È già iniziata la riunione.

-Eccovi- dice Cristina. -Kyla, stai bene? Cayden ti ringrazia, non ha forza per venire, è ancora sotto shock. Continuava a chiedere di te. Stasera se vuoi fare un salto nella nostra stanza che vuole ringraziarti-

-Certo. Giusto Edoardo?- 

È assente. Precisamente è perso. Perso nello sguardo di Cristina.

Gli do una gomitata.

-Ahia. Ehm, intendevo si, certamente. Possiamo davvero?-

Cristina ed io ridiamo. Lui arrossisce.

-Dopo cena?- chiede.

Lei annuisce. Poi se ne va.

-Quanto ti piace?- scherzo con Edoardo. -Guarda che non sei il mio babysitter, puoi distrarti ogni tanto, sono grande abbastanza-

-Sì, ho proprio visto prima-

-Magari solo mezz'ora o un'ora- contratto. -Sono durata fin qui, con un po' di allenamento andrà meglio-

-Vuoi davvero scherzare?-

-Cosa dovrei fare sennò? Disperarmi? Tornare a casa e suscitare dubbi?-

Rimane zitto. Sa che ho ragione. Ogni tanto, suvvia!

Una vecchia signora si avvicina.

-Ed!- saluta. -Stiamo per iniziare, vieni?-

-Certo-

-Ah- si gira verso di me. -Tu chi sei?-

Il suo tono è fastidioso.

-Lei è Kyla Rosemary Connard- mi presenta Edoardo. -Un po' timida con gli estranei, ma, se ha il momento giusto, non ha problemi a intrattenere a lungo chiunque-

-Bene- esclama. -Vogliamo persone così-

Si gira.

-Chi è 'sta tipa? Mi pare un po'... come dire... meglio se sto zitta- dico.

-La presidentessa, fai la brava. Soprattutto cerca di trattenerti e non usare lo stesso tono che hai avuto con me la prima volta che mi hai conosciuto-

-Forse dentro di me sapevo già. Comunque non mi piace per niente-

-Shhh-

-Ok- alzo le mani, fingendo di ridere come se avesse fatto una battuta.

Ci avviciniamo al tavolo e prendiamo posto. La vecchia signora, così è per me, non riesco a vederla come una presidentessa, seriamente, ha un'aria arrogante e di superiorità che trasmette solo negatività, prende parola.

Se il destino vuole...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora