29.

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È lui a svegliarmi. Nel cuore della notte però. Non mi sta più stringendo, bensì sta sudando freddo e borbottando qualcosa.

-Cayden- lo stringo a me, provando a calmarlo. -Sono qui-

Delle lacrime gli rigano il viso. Gliele asciugo con il lenzuolo.

-Kyla- apre gli occhi. Ha il respiro affannato. -Kyla- mormora.

-Sono qui, sono qui. Cos'è successo?-

-Un incubo, credo. Ero imprigionato in una stanzetta buia, sentivo- fa un respiro profondo, bloccandosi un attimo. -Sentivo la tua voce, ma non capivo cosa dicevi-

-Era solo un incubo-

-Poi, poi- ansima. -Poi tu che piangevi. Non riuscivo a fare nulla, era un tale supplizio. Non ce la facevo più-

-Guardami. Sono qui, davanti a te-

Mi abbraccia.

-Scusa se ti ho svegliata-

Gli passo una mano tra i capelli, accarezzandolo.

-Ora dormi-

Continuo, facendo dei piccoli cerchi attorno alle sue tempie. Me lo faceva Jimmy quando ero piccola per farmi addormentare dopo un incubo oppure quando stavo male. Funzionava bene. Anche per Cayden adesso. Si calma velocemente, il suo respiro si regolarizza.

-'Notte- sussurro.

Ma non riesco a riaddormentarmi. Le parole che mi ha detto, mi hanno scossa. Si preoccupa tanto per me. Non posso non volergli bene.

Lentamente mi alzo, evitando di far rumore e che lui se ne accorga e vado in salotto, da dove proviene una luce.

-Kyla- dice Aaron. -Problemi a dormire?-

-Cayden ha avuto un incubo e mi sono svegliata-

-Ah-

-L'ho calmato, si è riaddormentato lui ma io no-

-Va bene, siediti qui- si sposta un po' per farmi accomodare sul sacco a pelo. -Sei comoda? Mi sposto un altro po'?-

-No, no, tranquillo. Dov'è tuo padre?-

-Al lavoro. L'hanno chiamato per un'emergenza. È medico del pronto soccorso-

-Ah, interessante-

-Lui non ti ha detto niente su di noi?-

-No, non sapevo nemmeno della vostra esistenza fino a ieri. Lui era sempre vago quando usciva questo argomento-

-Per lui andarsene è stata dura. Era per la sua sicurezza. Me lo ricordo come fosse ieri, sebbene sono passati quattro anni, anche più-

Per te, Aaron, è stata dura. Lo capisco dal tuo tono di voce. Sfogati, ti ascolterei volentieri. Alleggerisciti.

-Non è mai facile. Ha lasciato un vuoto dietro di sé. Lui era il figlio prediletto, quello perfetto, il migliore. Tim non veniva considerato, non gli importava nulla, anzi, gli andava bene non dare nell'occhio. Io invece ero il figlio non desiderato, quello capitato per sfiga. Finché c'era Cayden andava tutto bene, lui mi stava vicino, mi proteggeva. Poi se n'è andato e la mia vita si è storta. Da poco ho trovato un delicato equilibrio e vivo nel terrore che si spezzi e io starò male. Sono quello che deve fare tutto, deve dimostrare tutto, deve essere perfetto. Loro hanno le loro imperfezioni che sono state viste positivamente, le mie no. Mi hanno punito, mi hanno criticato-

-Ma non sembra-

-Perché ora, come ti ho detto, ho trovato il giusto equilibrio-

-Allora goditelo, non avere paura. Ogni cosa ha un suo inizio e una sua fine. Il segreto non è allungare la fine, ma riuscire a godersi ciascun momento che si presenta, fino in fondo. Non avere rimpianti di non esserteli goduti, non avere rimorsi per azioni che non hai compiuto ma che avresti potuto e dovuto fare-

Se il destino vuole...Where stories live. Discover now