Se il destino vuole...

By JulieJulieJy

24 0 0

Quando scappare non è l'unica soluzione per lui, bensì la più pericolosa, perché ha deciso di seguirmi? Le pi... More

1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
35.
36.
37.
38.
39.
40.
41.
42.
43.
44.
45.
46.
47.
48.
49.
50.
51.

34.

0 0 0
By JulieJulieJy

-Kyla?- la riconosco. -Sei tu?-

Cayden mi mette a terra. Ma sono instabile e barcollante, così cado addosso a lui.

-Enrico?- mormoro, mentre mi tiene duro e mi rimette in piedi.

Come non dimenticarlo? Quella sua perfezione sia nel fisico sia nel suo sguardo, il quale non mi toglieva mai di dosso, anche se cercava di non farsi notare. Il mio amico biondone, con quelle mani con cui mi ha colpito in pieno solo per farmi recuperare la cartellina necessaria, con quei muscoli con cui mi ha atterrato ma mi ha pure fatto sentire difesa quando si è fatto avanti per accettare la sua colpa davanti alla Selnizzi. Quell'ultimo giorno in cui non l'ho nemmeno salutato.

-Enrico- ripeto, allontanandomi.

Cayden mi prende e mi appoggia al suo petto. Vede che non sono stabile a causa sua.

-Sì, esatto- sorride. -Come stai?-

-Mi gira la testa, colpa sua- do un pugno al mio ragazzo.

È una bella sensazione chiamarlo così. Lo sento mio.

Ridono, mentre assumo un'espressione imbronciata. Ma quando si accorgono di ridere entrambi, smettono. Cos'è questa tensione nell'aria?

-Tu invece?- gli domando.

-Felice di stare qua. A Treviso era un incubo-

-Come mai?-

Stai cercando di rendermi geloso, preoccupandoti per lui dopo mesi che non lo vedi? Mi chiede Cayden. Eh?

Ovviamente sì, ma tranquillo che non ci sto provando.

-La mia famiglia. Qui sto meglio con lo zio, posso sfogare i miei poteri-

-Ah, ce li hai anche tu?-

-Anche?-

-Oh sì- interviene Cayden. -Sei di fronte a una super-sensitiva e un guaritore, quindi tieniti in guardia!-

-Wow- è sbalordito. -Io non ho niente di che, so solo far accendere i talismani di base, perciò aiuto Luca-

-Il mio carissimo nipote!- arriva. -Vi siete già salutati-

-Sì, sì, zio-

-Bravo, bravo. Avrei bisogno di te per il suo talismano, ma non so se hai abbastanza forze. Devi solo accenderlo, poi lei penserà ad attivarlo correttamente-

-Certamente-

Va via. Luca non è facile da capire sinceramente. Appare e scompare quando vuole, ragiona ad alta voce, parla del futuro in modo enigmatico. Spero di non dover rimanere troppo a lungo qua. Non sarebbe l'ideale sprecare tempo ad aspettare, quando potrei andare dalla strega a Roma. Dovrò davvero ucciderla? Come farò? Non so proprio nulla su queste cose, in fondo ho un cuore buono.

-Ehm, ragazzi...- attiro la loro attenzione. -Io dovrei andare a Roma a uccidere la Selnizzi secondo Luca, giusto? Ecco, ehm, io non saprei come fare, non ho le minime basi-

-Ah, spietata. Non ti preoccupi di doverlo fare, ma di come fare. Mi piace- commenta Enrico. -Un po' di basi di autodifesa le hai vero? Lottando la indebolisci e poi magari avrai una pietra che ti aiuterà-

-Autodifesa? No, non ne ho-

-Fantastico, allora ti alleno io!-

-La alleniamo noi- si intromette Cayden, con un tono geloso. -Ho esperienza su questo- lo sfulmina con lo sguardo. -E conosco da più tempo Kyla, perciò so i suoi punti deboli, a differenza tua-

-Bene- sorride l'altro, non preoccupandosi in realtà che c'è una minaccia velata di non avvicinarsi troppo a me senza essere sotto la sua supervisione. -Tempo c'è-

Avere il suo ottimismo. Evidentemente non sa cosa c'è davvero sotto e vede solo la parte esterna e superficiale. La Selnizzi è sadica, pericolosa. Vuole dominare e non si farebbe problemi a eliminare chiunque sia sulla sua strada. Dovrebbe ricordarselo, dopo quel famoso episodio della spiaggia. Ah, come mi aveva difeso mentre quella strega continuava a fissarmi. Si è messo in mezzo per me. Voleva proteggermi e permettere a me di mandare avanti tutto. Aveva forse visto il coraggio che avevo messo al tendone? Oppure contava il fatto che ero l'unica femmina in mezzo ai piani diabolici dei maschi? Le altre avevano preferito semplicemente aiutare Giorgia coi cani, un lavoretto meno vistoso e più facile. Io non mi ero accontentata, avevo mirato a qualcosa di più divertente. Con Lorenzo era stato bello far crollare tutto. Lui era il miglior complice che avessi potuto desiderare. Mi è dispiaciuto non aver potuto conoscere meglio Stefano, il nostro organizzatore. Aveva buone idee ma non ben dettagliate. Avrebbe dovuto provare a creare un alibi almeno per le persone più importanti per la causa. Se non ci fossi stata io, quelli rimasti sarebbero stati scoperti. I fogli erano mal strutturati, le vie di fuga esposte. Addirittura passavano davanti alla stazione di polizia! Chi è così stupido da farlo? Magari poteva essere stata una svista, e può succedere, ma un'occhiata ulteriore poteva essere data. Ma perché sto a pensare a queste cose adesso? Mi ha preso la nostalgia dell'essere stata illegale? Pazza? Sì, lo ammetto, mi manca. Mi sentivo me stessa a fare quelle azioni subdole. E poi, voglio mettere la fuga al molo 3? Maledetto Simone! Come ho potuto non sorvegliarlo maggiormente anche se sapevo che era lui la spia? Ho creduto davvero che fosse scemo da non accorgersene che stavamo tramando qualcosa? È davvero odioso, perché l'avevo dimenticato? Ero così concentrata da non rendermi conto di ciò che mi circondava? Sì, lo dimostra il fatto che non mi ero accorta dei sentimenti di quelli che mi stavano attorno. Però anche loro avrebbero potuto dirmelo. In quel caso non avrei saputo cosa fare, ma almeno loro sarebbero stati sinceri e io lo avrei apprezzato. Cayden innanzitutto. Come è riuscito a tacere a lungo? Come ha potuto pensare che lo avrei respinto se non me lo diceva? Paura della mia reazione? Ok, ma il rischio valeva la pena. Cioè, non è che posso mettermi nei suoi panni e capire tutte le cose che gli passano per la testa. Non ci riuscirei nemmeno, dati i suoi ciondoli che bloccano la mia capacità di leggergli nel pensiero. È l'unico. Forse per quello che ci sentiamo così vicini e suo padre ci ha detto che siamo complementari? Detto in tal modo sembrerebbe che fossimo destinati fin dall'inizio. Che piani assurdi ha il destino che non comprendo? Forse devo impegnarmi di più? Magari quando finisce tutto potrò dedicarmi davvero a Cayden, ora ho un altro compito, che necessita di essere svolto perché il seguito dipende da lui. Se fallissi, la Selnizzi ci ucciderebbe? Ci torturerebbe? No, non devo fallire. Questi scenari non devono verificarsi. L'unico che può e deve è quello della vittoria. Insieme. Uniti.

-Kyla- dice una voce in lontananza.

Ma se ciò non si verificasse? Perché penso pessimisticamente? Perché? Un po' di ottimismo e innocenza come quella di Enrico non mi guasterebbe, anzi, aiuterebbe. Eccome.

-Kyla?- ripete.

Metto a fuoco ciò che sto osservando senza pensare ed è Enrico. Ops, che figuraccia.

-Ehm, sì? Stavo pensando, così- mi giustifico.

-E mi fissavi intanto-

-Non me ne ero nemmeno accorta, giuro!-

-Sei stanca?-

-No, sono più che altro pessimista, inventrice di scenari sempre catastrofici, anche se alla fine non ne azzecco uno. Però meglio, no? Intanto sono preparata-

-Beh, concordo-

-Rimanete lì impalati a parlare?- appare Luca.

Sussulto e Cayden se ne accorge, infatti mi afferra delicatamente il braccio, stringendomelo senza farmi male ma aiutandomi a tranquillizzarmi.

Certo che è bello averlo. Come mi capisce lui c'è solo Jimmy, ma che spesso manca, perciò mi sento sola. Spero di non esserlo più; la desidererei tanto questa sensazione di sicurezza più spesso. A stargli accanto è così, perché me ne dovrei privare? Gli voglio tanto bene, me ne rendo conto ora. È importante avere la sua presenza al mio fianco. Il suo modo di fare che mi fa sentire più normale che con tutti gli altri. Mi tratta bene, mi fa scherzi, mi protegge in una maniera diversa. Si preoccupa per me. Anche Enrico lo ha fatto, ma era perché confidava in me per andare avanti coi progetti.

-Suvvia, andate ad accomodarvi in salotto- continua. -Vi mando Lucia con l'aperitivo- se ne va di nuovo.

-Ma si comporta sempre così?- sono curiosa.

-Sì- risponde Enrico mentre lo seguiamo e ci accomodiamo sul divano. Accende la televisione e capita proprio sul telegiornale con le nostre foto.

-Oddio- mi porto la mano alla bocca. -No- mormoro.

-Siamo ufficialmente ricercati, che bello- è sarcastico Cayden. -Mo' che facciamo?-

-Rimaniamo qua finché non arriva il talismano, poi vedremo- rispondo. -Non preoccupiamoci prima dell'ora, rischieremo solo di farci male-

Enrico spegne la TV, preoccupato.

-Non voglio ascoltare. Sapere che voi siete qua al sicuro mi basta. Chi vi cercherebbe qui?-

-Si sa mai, purtroppo-

Arriva la cameriera con un vassoio. Gingerino e patatine.

-Grazie- prendo un bicchiere. Avevo proprio sete. Lo mando giù tutto d'un fiato, dissetandomi. Me ne faccio versare ancora, ma non lo bevo, aspetto.

Cayden ed Enrico si mettono a parlare di palestra e io non capisco niente. Allora mi perdo nei miei pensieri.

Chissà dove sono gli altri. Come saranno stati puniti? Stefano che era l'organizzatore? Sono stata fortunata che non abbiano fatto il mio nome, nonostante avessimo fatto quel patto. La diffidenza non è mai troppa. In che guai sarei finita con la mia famiglia? Mi avrebbero fatta fuori.

-Allora proviamo?- si rivolgono a me.

È difficile riuscire a lasciarmi perdere tra i miei pensieri?

-Devo?-

-Se vuoi sconfiggerla, sì-

-Allora iniziamo- sospiro, alzandomi. -Ma sappiate che non ho il minimo di preparazione, se non quella di atletica-

-Meglio di niente, qualcosa hai- si alza anche Enrico.

Solo Cayden è spaparanzato sul divano, senza mostrare il minimo accenno di volersi alzare.

Comodo, sta tranquillo. Vado a divertirmi con Enry. Lo voglio far ingelosire. Prendo l'altro sotto braccio. Ci indirizziamo verso le scale.

-Aspettate- si alza Cayden velocemente.

Ci raggiunge e si mette in mezzo, costringendoci a staccarci.

Non ci provare un'altra volta, non t'azzardare. Minaccia.

Sennò che succede?

Lo picchio. Non vorrai mica che gli arrivi un pugno a causa tua, anche se se lo meriterebbe. Allude a quel giorno. Mi strofino il naso, pensando al dolore che mi aveva causato. Vabbè, dai, è passata. Mi faccio coraggio. Ma se me ne prendo altre? Uffa, non voglio pensarci.

Arriviamo al primo piano ed Enrico gira a sinistra.

-Questa è la mia camera, ma c'è anche il sacco da boxe, oltre a un bello spazio per lottare senza doverci preoccupare- ci spiega.

Osservo la sua stanza. È addirittura più grande della nostra! Il letto, posizionato in un angolo, insieme al piccolo armadio, mi ricordano che qui ci dorme. Altrimenti sembrerebbe una stanza solo per allenarsi.

-Cioè, tu ti alleni sempre qua?- chiede Cayden.

-Esatto. Esco poco, è pericoloso. Qua mi sento a mio agio e posso sfogarmi-

Si toglie la felpa, rimanendo in mezze maniche. Si fascia le nocche e infila i guantoni. Dà un paio di pugni al sacco mentre lo fisso. Sta diventando un abitudine? Quante volte in poco tempo! Al posto del mio cucciolone certo che sarei gelosa, ma lui non deve assolutamente preoccuparsi. Come farglielo capire? Spero lo sappia di suo che non mi interessano altri ragazzi. Non cercavo lui, perché devo cercarne? È stato lui a fare il primo passo in fuga, io ho afferrato solamente la palla. Che si fidi di me.

-Vuoi provare Kyla?- se li sfila e me li porge.

-Ma sono enormi per me!-

-Mettili-

Eseguo. Lui me li stringe e mi mette davanti al sacco.

-Fai quello che ti senti, prova-

Tiro un colpo col destro, tenendo il gomito sinistro piegato e vicino al busto. Alterno così un paio di volte. Poi mi fermo perché non mi dicono niente.

-Allora?- osservo Enrico.

-Buono, dai- risponde Cayden. -Per essere una principiante non è male-

-Grazie- faccio un inchino.

-Alzati e facciamo qualcos'altro- mi si avvicina minaccioso. -Molla i guantoni e passiamo al corpo a corpo. Ti sarà più utile- è scorbutico.

Li tolgo e li restituisco a Enrico, che sta osservando stranito la scena.

Cosa è saltato in testa al mio cucciolone? È lunatico e parecchio, direi.

-Vatti a mettere più comoda. Intanto devo parlare con Enrico- addolcisce il tono, ma è sempre duro. -Per favore-

-Va bene- esco e chiudo la porta. Però non salgo. Invece rimango lì ad origliare.

-Non avvicinarti alla mia ragazza- è Cayden. -È la mia piccola ed è compito mio difenderla-

-Da quanto è la tua ragazza?-

Continue Reading

You'll Also Like

192M 4.6M 100
[COMPLETE][EDITING] Ace Hernandez, the Mafia King, known as the Devil. Sofia Diaz, known as an angel. The two are arranged to be married, forced by...
11K 703 22
Vi è mai capitato di vivere una situazione talmente coinvolgente, per poi rendervi conto,soltanto a posteriori, che tutto ciò che credevate reale era...
11.5M 298K 23
Alexander Vintalli is one of the most ruthless mafias of America. His name is feared all over America. The way people fear him and the way he has his...
43.8M 1.3M 37
"You are mine," He murmured across my skin. He inhaled my scent deeply and kissed the mark he gave me. I shuddered as he lightly nipped it. "Danny, y...