Se il destino vuole...

By JulieJulieJy

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Quando scappare non è l'unica soluzione per lui, bensì la più pericolosa, perché ha deciso di seguirmi? Le pi... More

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By JulieJulieJy

Mi risveglio nella panchina. Ci impiego un attimo a orientarmi e poi capisco. Devo tornare dentro, all'ostello.

Lì c'è la polizia e la vecchia strega.

-Kyla Rosemary Connard- urla. Sta diventando un brutto vizio chiamarmi così.

-Sì?- fingo di niente.

-Dove sei stata?-

Ecco che inizia con l'interrogatorio.

-A fare una passeggiata. Poi, sfortunatamente, mi sono addormentata sulla panchina qui vicino e non so per quanto ho dormito. Sono desolata di aver fatto preoccupare qualcuno- alludo alla polizia.

-Non sono per questo-

-Oh, per cosa allora?- provo ad essere sorpresa.

-Avrebbe dovuto esserci una festa clandestina al molo questa sera. Qualcuno giura di averti vista andare verso il molo. Anche se è impossibile che tu sia già tornata, a meno che tu non sappia volare-

Rido.

-Impossibile purtroppo- concludo.

-Lo so. Ti credo-

-Posso indovinare chi ha detto ciò?-

-Dì-

-Simone. Lui mi odia perché vinco sempre. Non è un mio problema se lui non sa altro che perdere. È lui che non sa accettarmi, perciò sta cercando di infangarmi. Se ci fosse lui a capo di tutto ciò? In fondo, come fa a sapere queste cose? Io non ho sentito niente, mentre lui è in mezzo a tutto. Se stesse facendo il doppiogiochista, eh?-

-Sai ragazzina, sei proprio intelligente. Hai ragione. Ora le sentirà-

-Direi, se mi permette, di dargli una punizione esemplare. Così facendo magari gli altri potrebbero sospendere i loro sotterfugi-

-Sì-

Se ne va. Io faccio un respiro di sollievo.

-Sai dove sono gli altri?- mi chiede infine, voltandosi.

-Saranno venuti a cercarmi. Loro si preoccupano troppo per me- mento.

-Vero. Li fai penare tanto signorina-

-Sono desolata-

-Non lo fare, mai. I maschi se lo meritano ogni tanto- sorride e se ne va davvero.

Ha funzionato alla grande l'alibi. Peccato per aver buttato via questa occasione.

Mi arriva un messaggio.

"Il tuo zaino ce l'ho io" è Cayden. "Scusa per le pietre, mai lo avrei pensato. È la prima volta che le portavo con me. Di solito non le tocco, se non per motivi eccezionali come oggi. Magari ne parliamo eh?"

"Dobbiamo" invio.

"Comunque grazie per lo zaino" aggiungo.

Lo spengo ed entro.

All'ingresso c'è un divanetto e mi ci butto. Mi metto a giocherellare coi ciondoli, fino a quando ho una visione. Edoardo e Cayden vengono arrestati mentre gli altri riescono a fuggire. Sono sulla strada che porta alla spiaggia dal molo.

Appena riapro gli occhi non esito a chiamare Cayden.

-Ehi- mi risponde.

-Non passate assolutamente per la strada principale che facciamo per andare alla spiaggia. Vi prego. Fidatevi. Qui all'ostello c'è anche la polizia-

-Perché?-

-Devo buttare giù. Fidatevi-

Chiudo la chiamata.

Qui inizia la micidiale attesa. Potrei avere un colpo da un momento all'altro. Ho paura, tanta paura per loro.

Dopo mezz'ora li vedo entrare e li vado ad abbracciare. Primo Cayden.

-Grazie per esserti fidato- gli mormoro.

Stranamente mi ricambia l'abbraccio.

-Scusa per prima. Non voglio essere la causa del tuo malessere. Devi essere al 100%, abbiamo bisogno di tutta te-

Mi stacco e lo guardo negli occhi. Non sembra assolutamente lo stesso ragazzo che è di solito. Che sono riuscita a superare la sua corazza?

Poi abbraccio anche Edoardo ed Eros.

-Che cosa sei tu?- mi sussurra Lorenzo infine all'orecchio. -La nostra fata madrina?-

-Eh, magari. Sono la vostra disgrazia- replico. -Finirete male per colpa mia-

-Proprio- sorride.

Vorrei essere spensierata come lui, ma so già che per loro finirà male. Devo evitarlo, ma come?

-Ehm... eh-ehm...- si schiarisce la voce la Selnizzi. -Eccovi. Dove eravate?-

-Alla ricerca di questa screanziata- risponde immediatamente Eros. -Ci stavamo preoccupando quando non la vedevamo più rientrare-

-Già- aggiungono gli altri.

-Bene. Ho comunque una bella o brutta notizia per voi. Dipende da come la guardate. Magari capirete che è per il vostro bene-

-Qual è?- domando curiosa. Solo dopo mi mordo la lingua per la mia maledetta impulsività. -Scusi-

-No, tranquilla. Dopodomani tornerete a casa. Lo so, che voi vi siete comportati sempre bene ma è troppo pericoloso-

Se solo sapesse...

-Allora ho pensato di tutelarvi e pensare alla vostra sicurezza. Questi giorni non uscirete, troppo rischioso. Ci saranno alcune retate e voi, siccome so che siete innocenti, non vorrei finiste male-

Wow.

-Così vi avviso. Non uscite. Il pullman sarà proprio di fronte all'ostello ad aspettarvi giovedì mattina. Fatevi trovare pronti alle otto- conclude.

C'è un momento di incredulità generale, bisogno di analizzare ciò che è appena successo, che sta succedendo.

Sono davvero salva? Davvero?

-Non serve diciate niente. Voglio essere sincera con voi. Sospettavo di Lorenzo fin dall'inizio ma mi sono evidentemente sbagliata, come con te Kyla nell'ultimo periodo. Come ti ho conosciuta sei rimasta coerente ai tuoi valori. Mi state piacendo tutti. Se mai vorreste buttarvi nella politica e vogliate fare un vero cambiamento, non esitate a contattarmi. Buonanotte- conclude.

Nessuno dice niente mentre si allontana.

-Voglio solo dormire- spezza il silenzio Eros. -Domani salterò la colazione ma voglio stare a letto-

-Accordato- dice Edoardo. -Ora tutti di sopra-

Salgo per prima le scale, seguita dagli altri.

Appena dentro, mi tuffo nel letto.

-Chi vuole una bella notizia?- domando.

Mi osservano.

-Simone sarà punito. Ho fatto credere alla Selnizzi che fosse un doppiogiochista e ci ha creduto-

-Che malvagia che sei- constata Lorenzo. -Ricordatemi di non mettermi mai contro di lei per la mia salute-

-Mai- conferma Cayden. -Questo è tuo- mi porge lo zaino.

Io, per prenderlo, butto lui sul letto matrimoniale e gli faccio il solletico.

In questo momento so che devo fare qualcosa per sollevare il morale a tutti.

Anche Lore ed Eros si buttano sopra mentre Ed prende la macchina fotografica e ci fa delle foto rubate mentre ci divertiamo tutti insieme.

-Mi mancherete- sospiro.

-Perché mai? Chi ci vieta di rivederci?!- esclama Cayden. -Andiamo tutti a scuola a Pordenone, no?-

-Sì- rispondiamo in coro.

-Io al liceo scientifico- specifico.

-Anch'io- aggiunge lui. -Quest'anno ho la maturità-

-Io andrò in quarta da anticipataria-

-Perciò ti trasferirai nella sede staccata dove ci siamo noi tre-

-Tutti e tre?-

-Sì-

-Vi conoscevate già?-

-No, cioè solo di vista una volta forse. Lorenzo ed Eros sì però-

Sono incredula. Non ci credo.

-Che bello!- esclamo. -Sono così contenta!-

-E io sarò, povero me, vostro professore di italiano. Devo sostituire quello che è andato in pensione- parla Ed. -Primo anno di insegnamento e già mi capitano alunni del genere- finge di essere esasperato.

Ridiamo tutti.

Poi ci infiliamo sotto le coperte e io controllo le mie pietre.

Le osservo e noto come sono talmente consumate, tesorini. Più tardi stanotte uscirò sul tetto e le farò respirare.

Le luci vengono spente e io mi addormento subito, come gli altri suppongo. I restanti compagni di stanza non si fanno vedere.

Che siano stati presi? Non riesco a pensare più ormai, sono così stanca.

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