Mi sembra di alzarmi in volo e allora mi vedo distesa a dormire. Da adesso ho un paio di minuti per cambiarmi perché poi tornerò visibile e un'oretta scarsa per fare tutto. Mi prefisserò mezz'ora per non rischiare troppo.
Trovo una cabina isolata libera e dentro mi cambio, mettendomi un costume intero e prendendo i capelli con una coda alta. Faccio scomparire le pietre ed esco, cercando di sorridere. In realtà sono un po' spaventata. È la prima volta che lo faccio, non ho mai avuto occasione di provare in un luogo pubblico e così vasto e la tempistica esatta. Devo sbrigarmi.
-Kyla- mi saluta qualcuno, appoggiando la sua mano sulla mia spalla. Dalla forza mi sembrerebbe Federico.
-Ciao- mi giro. Il suo tono semi-gelido sta scomparendo.
-Allora? Sei pronta? E soprattutto sei sicura di rischiare?-
-Ho l'alibi pronto eventualmente. Non traditemi che vi sarà impossibile-
-Sei sempre un passo avanti. Te lo auguro che nessuno ti scopra perché ci siamo già un paio di noi che sono disposti a prendersi tutta la responsabilità-
-Ci siamo? Anche tu?-
-Sì-
-E quel sogno di diventare militare? Poi non potrai più-
-Non m'importa se è per una giusta causa. Casomai scapperò-
-Serio? Cioè, non è troppo rischioso? Non è meglio che siamo noi più giovani a prendercela? Non possono toccarci e ora che potranno la punizione sarà già finita-
-No, non lo permetteremo-
Andiamo verso gli altri. Non voglio crederci. Anzi, voglio scoprire queste persone chi sono. Ma come faccio? Da questo momento parte tutto. Io, con Lorenzo e un altro, dovremmo salire sulla struttura sopra il palco per far crollare tutto. Non so chi sia la terza persona, aiuto.
-Lorenzo- lo chiamo.
-Piccola- mi passa una mano tra i capelli. Oh, insomma! Da quando lo fa Ed, me lo fanno anche Eros e Lorenzo. -Pronta?-
-Sempre. Tu?-
-Sì, ma certo che ne hai di coraggio. Ci sarà Enrico ad accompagnarci. È lui quello disposto a prendersi la responsabilità anche se mi sono opposto. È stato inutile. Quelli là sono fissati di mettersi nei guai-
-Come?-
-Lasciamo stare, andiamo-
In quel momento è arrivato Enrico che fischia tranquillo.
Mi sbatte la spalla facendomi finire in mano un piccolo coltellino svizzero.
-Oh scusa. È la seconda volta che mi succede, dovrei fare più attenzione-
-Vabbè, dai- rispondo. -Vieni con noi in acqua?-
-Certamente, ma solo tre minuti, poi devo andarmene. La mia ragazza mi aspetta-
-Capito-
Sono in mezzo a loro due che parlano del più e del meno, di calcio, di tutto...
Poco prima di arrivare all'acqua ecco il palco. Hanno appena iniziato a parlare, nessuno si accorgerà di noi ragazzini che passiamo dietro.
Mi stringono forte la spalla, è il segno. Mi infilo sotto il telo che copre le fondamenta e sono dentro la struttura. Salgo e individuo subito la porticina dietro. Essendo la più piccola ero l'unica che poteva passare sotto e permettere ai miei compagni di salire. Anzi, amici. La apro appena, non si nota neanche da lontano e sono riuscita a non fare rumore.
Arriveranno con calma, intanto devo cercare la seconda colonna portante, così mi è stato detto da Enrico in codice, se l'ho capito bene. Lui andrà nella terza, Lorenzo nella prima. Sono quelle più esposte, perché mi hanno voluta proteggere?
Salgo, scalino dopo scalino fino alla cima. Tira una leggera arietta. Devo fare attenzione a non cadere, sennò mi spiaccico e non è mia intenzione. Vorrei vedere cosa succederà successivamente. La curiosità mi farà finire in brutti guai, ma finora me la sono cavata, perché non dovrebbe riuscirmi in futuro?
Mi siedo comoda, in attesa del segnale luminoso di Lorenzo. Da quello avremo cinque minuti scarsi per disfare le corde e le prese, poi quindici secondi per scendere prima che crolli tutto e un ultimo minuto per scappare. Nel frattempo l'acqua invaderà il palco grazie a Cesare, Stefano e gli altri. Infine il colpo di grazia liberando i cani randagi e quelli dei proprietari che li hanno lasciati nella zona riservata loro per godersi la spiaggia. Idea di Giorgia, infatti sarà lei a gestire questa parte.
In quel momento un riflesso di sole mi colpisce in faccia. Lorenzo cerca di attirare la mia attenzione. Manca poco. Passano alcuni secondi e poi il segnale.
Apro il coltellino e taglio le corde, poi svito qualunque incastro mi capiti sotto gli occhi. Vedo che anche Enrico ha finito e scendo con la corda. Dieci secondi lunghissimi, mi pare di volare. Però è la paura a regnare sovrana, soprattutto quella di finire nelle braccia della Selnizzi sotto di me. Morirei sul colpo.
Invece giù trovo solo Lorenzo a prendermi al volo. Mi trovo tra le sue braccia per un paio di secondi, quelli giusti per realizzare che mi sta tenendo e scendo subito.
-Grazie- mormoro.
Arriva anche Enrico e usciamo, sbattendo forte la porta, così che possa cadere l'impalcatura. E ciò succede.
-Andatevene- ci spinge via Enrico. Io corro via. Prima che si scateni il putiferio devo essere nella cabina e poi nel mio corpo vero. Non lasciarlo lì inanimato, succederebbe un casino. La cabina è vuota, mi ci infilo. Chiudo bene e tiro fuori le pietre. Le batto tra di loro cinque volte, poi le sfrego e infine le stringo una per mano. L'Eliotropio a destra e l'Ossidiana a sinistra.
Attorno diventa tutto nero, un vortice mi prende e qualcosa mi si stringe. Mi brucia il petto, perdo la sensibilità e il controllo su me stessa. Finché mi ritrovo distesa sullo sdraio.
-Kyla, Kyla- urla Edoardo.
Mi alzo intontita.
-Che succede?- chiedo. Sbatto più volte gli occhi. È come se mi fossi appena svegliata ed è vero. Nessuno sa cosa ho fatto perché mi hanno promesso che non faranno il mio nome. Fortunatamente sono pochi a sapere che ho partecipato, ho cercato di stare più distante possibile. Lorenzo mi ha aiutato, ha capito che non volevo mostrare la mia faccia. Mi ha trovato il posto giusto, l'adrenalina, la possibilità di avere meno contatti.
Edoardo mi prende in braccio. Urlo.
-Mollami subito- gli ordino.
-Sei rimbambita! Non hai visto che succede?-
-Co... cosa?- balbetto. -I... i cani!- spalanco la bocca.
Sono infiniti. Come è riuscita a trovarne così tanti?
-Ecco a lasciarti sola-
-Ma stavolta almeno non è stata colpa mia-
-In effetti stai migliorando-
Mi ha appoggiata a terra. Mi giro verso il palco ed è irriconoscibile. È davvero il mio lavoro? L'ho fatto io insieme a Lorenzo ed Enrico?
Edoardo non mi sta portando verso l'uscita della spiaggia, mi sta portando verso est, dove non sono mai stata.
-Ed, tesoro!- dice qualcuno, appena rallentiamo.
Uffa, quella è ovunque.
-Ah, ci sei anche tu- aggiunge.
-Che le ho fatto di male?- le domando.
-Non mi hai avvisata. Non è che c'eri anche tu?-
-Ma se le ho scritto!-
-Non abbastanza da evitare la catastrofe. Non è che forse eri complice di quei pazzi? Hanno combinato il disastro ma stasera ci rifaremo-
-Ho un alibi. Stavo dormendo nel posto di Edoardo! Lì ci sono anche le telecamere, controlli!-
-Va bene, me ne assicurerò. Intanto tu raduna i ragazzi. Coloro che hanno fatto questo crimine saranno buttati fuori dalla comitiva e verranno puniti. Come ancora non lo so ma ci penserò e te lo dirò presto. Voglio vedere le facce di quei farabutti-
-Si calmi!- esclama Edoardo. -A ogni cosa il suo tempo-
-Non c'è!- continua lei. -Non c'è! Entro stasera non voglio nessuno di quei briganti! Devono scomparire da qua! Entro stasera!-
-Farò il mio meglio-
-Anche tu sei sospettata ragazzina. Non provare a fare niente di insensato!-
Se ne va furibonda.
-Mi hai portato da questa pazza! Invece di portarci al sicuro!- urlo a Edoardo.
-Scusa, ma gli ordini sono ordini- indietreggia. -Rintraccia i tuoi amici, so già chi può aver combinato questo casino. È miracolo che non c'eri anche tu, conoscendoti-
-Evidentemente non mi conosci abbastanza-
-Invece sì. Purtroppo più di quanto vorrei però adesso dobbiamo pensare ad altro-
Non è facile trovare i miei compagni e dire loro che sono convocati in spiaggia con i nostri rappresentanti.
-Lorenzo- lo prendo in disparte. -Hanno capito che siamo stati noi. Partirà la caccia agli ideatori e so che ci sei anche tu. Dimmi che ti sei fatto un alibi-
-No, Kyla. Sono pronto a pagarne le conseguenze. Invece tu sei riuscita?-
-Sì, spero regga-
-Ottimo. Io non farò il tuo nome e nemmeno gli altri. Se succedesse qualcosa riponiamo in te le speranze. Mi fido-
Si allontana.
Finalmente ci sono tutti. Il disastro di prima è passato. Non sembra successo niente. La spiaggia è tranquilla.
Edoardo, Cristina e Lisa sono davanti a tutti noi. Amanda dietro.
-Eccovi- inizia Ed. Il tono è arrabbiato, ma anche deluso. -Chi ha combinato questo casino?-
Silenzio totale.
-Nessuno si consegna?-
Ancora muti.
-Bene, cioè... male. Comunque avete fatto un buon lavoro. Voglio sapere chi è la mente e se ci sono eventuali complici-
-Eventuali?- domanda Cristina. -Ci sono sicuramente!-
La Selnizzi arriva di lato calma. Cerca di essere impassibile però le sue mani si muovono nervosamente.
-Ragazzi- ci saluta. -Ho i filmati, posso vedere chi è stato. Ho avuto una grande delusione- guarda verso di me. No, non può avermi scoperto. -Do un'ultima possibilità ai trasgressori di consegnarsi e la punizione sarà più lieve- continua a fissarmi. Ma io non uscirò mai. Mai! Invece Enrico capisce che la vecchia mi sta guardando intensamente e decide di fare un passo avanti.