Se il destino vuole...

By JulieJulieJy

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Quando scappare non è l'unica soluzione per lui, bensì la più pericolosa, perché ha deciso di seguirmi? Le pi... More

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By JulieJulieJy

Dopo essere scesi, aver recuperato i nostri bagagli e aver mangiato un panino volante che ci hanno dato i nostri responsabili, ci consegnano le chiavi.

Abbiamo un bel pezzo da attendere, poiché ci accompagnano personalmente nelle nostre stanze. Finalmente tocca a noi.

-Giorgia, Cesare e Kyla. Che bello!- ironizza. -Dovrete condividere la stanza con me. Contenti?- fa un attimo di pausa. -Siete l'ultimo gruppo della mia squadra, starò con voi. Guardate quanto siete felici!-

Si vede proprio. Cesare sembra che voglia mettersi a piangere, mentre Giorgia è arrabbiata. Dico io, non poteva stare con la sua ragazza, quella là... insomma. Deve rompere a noi? Vuole vendicarsi allora!

-Non stai con Cristina?- gli chiedo, mentre ci accompagna di sopra.

-No, ma grazie a me avrete il posto migliore. Quattro letti singoli, ultimo piano con soffitto finestrato. Ah, senza dimenticare la terrazza. Non è un ostello, è un hotel!-

-Soprattutto pace- aggiungo.

-Giusto- risponde. -Sopra si sta sempre tranquilli, tranne per il fatto delle scale-

-Ci teniamo in forma. Due mesi di mare ingrassano- replico.

-Non c'è solo mare, andremo anche in giro-

Qui finisce la conversazione. Agli altri manca il fiato e siamo solo al terzo piano. Ne mancano altrettanti.

-Forza- li incoraggio. -Siamo a metà!-

Recupero la valigia di Giorgia, che mi ringrazia con gli occhi. Edoardo aiuta invece Cesare.

Mi copi? Voglio chiedergli.

Sicuro! Mi risponderebbe. Devo farmi sottomettere da una ragazzina come te?

Già, la sfida me la sono cercata ma non ho paura. Non mi annoierò almeno.

L'ultimo piano è il più doloroso per gli altri, dato che quando devono ancora cominciarlo sono già arrivata e riesco a scendere e aiutare ancora Giorgia e stavolta anche Cesare. Grazie atletica, sono ben in forma. Mi dispiacerà non allenarmi per due mesi con i miei amici, però potrei chiedere ad Edoardo, visto che sembra atletico pure lui, se posso andare a correre la mattina. Se eventualmente non potrebbe lasciarmi sola, gli proporrei di venire con me. Sì, dai! Lo posso fare.

-Uff- sbuffa la ragazzina. -Non sopravviverò fino alla fine del viaggio se devo fare tutte queste scale. Ci sono diciassette scalini per piano. Un totale di... sette sei...-

-Centodue- la interrompo.

Ci pensa altri due secondi e poi annuisce. La matematica è facile per me. A volte vedo addirittura i numeri di fronte a me e così mi semplifico i calcoli e vado forte in quelli a mente. Ho scelto il liceo scientifico apposta, anche se continuavano a ripetermi che non avrei dovuto scegliere un liceo perché non avevo abbastanza voglia di studiare. Ma a cosa mi serve se riesco a memorizzare in breve tempo qualunque cosa?

Edoardo apre la porta e allora vedo dove starò per i prossimi due mesi. Semplicemente wow! Che figata. Un open space favoloso! Inoltre è tutto bianco e nero, alternato divinamente.

-Hai ragione- mi rivolgo a Edoardo. -Non mi sarei mai aspettata una roba così-

-Gli ultimi piani sono così lussuosi- mi spiega. -Per ospitare gli studenti delle famiglie più prestigiose, teoricamente. Anche se nel nostro caso semplicemente era l'ultima rimasta-

Sorrido. Le belle emozioni stanno prendendo il sopravvento, mi sto ricaricando.

-Io mi prendo questo letto; tu Kyla con me. Lasciamo ai due cugini privacy- dice il nostro organizzatore. A volte mi dimentico che lo è. Assomiglia talmente tanto a mio fratello.

Prende le sue robe e le butta sul letto di fronte alla finestra. Lo faccio pure io con l'altro. Loro invece staranno nei letti appoggiati alla parete che chiude il bagno.

-Non è giusto!- protesta Cesare.

-Chi prima arriva meglio alloggia- lo liquida Edoardo. Usa lo stesso tono sarcastico di Jimmy Adrian. La nostalgia mi avvolge e così mi siedo nel letto a guardare fuori. Quanto mi manca il mio fratellone. Ha deciso di viaggiare il mondo con mio nonno, trovando un lavoro che lo fa andare ovunque. Tranne qua.

-Ehi Rosemary- dice Giorgia. -Posso chiamarti così?-

Annuisco.

-Perché sei triste? Sei in vacanza-

-Tuo fratello- inizia Edoardo. -Mi hai accennato prima che gli assomiglio. Ora che condividiamo spazio insieme ti è tornato in mente. Giusto?-

Annuisco nuovamente. Non ho voglia di parlare.

-Lasciamola meditare- si allontanano.

Si mettono a sistemare i loro bagagli mentre contemplo fuori. Quando magari vanno fuori ordino a modo mio, ma ora no. Non posso rivelarmi.

-Vediamo il bagno?- propone Edoardo.

Vanno a vederlo. Intanto apro la zip della valigia e quella dello zaino. Un gioco da ragazzi, ho abbastanza forze mentali. Riuscirò a mettere tutto apposto senza fare fatica. Devo aspettare.

Faccio ricomparire l'MP3.

-Sapevo!- esclama Edoardo. -Te l'avevo visto in mano. Non sono scemo ma è per quello che mi hai fatto passare in corriera. Piccola carogna- è uscito.

Cesare ride. Sua cugina non sta capendo niente.

-Fregata- sorrido. -Ho qualche trucchetto di magia con me. Ho studiato-

Non è contento. Giustamente non è bello fare figuracce con tutti quei ragazzini, rischieresti la tua integrità.

-Visto che sei così stupefacente- inizia. Non mi piace. Cosa vuole chiedermi adesso? È la stessa voce di Jimmy quando doveva domandarmi qualche assurdo favore. -Ti andrebbe di fare l'aiuto animatrice? Hai sedici anni, giusta giusta. Chissà quante armi hai per intrattenere una folla di adolescenti. Ci sono altri ma non abbastanza. Vale anche per te Cesare. Così avrai la possibilità di vedere se davvero non sei portato per insegnare e stare coi ragazzi-

Come fa a saperlo?

-Accetto- rispondo subito. -Magari ti mostro io qualche trucco, Cesare-

-Grazie, ma rifiuto- dice. -Magari solo quando c'è davvero necessità, ma non me la sento di prendere la responsabilità. Non si possono controllare dei ragazzini in inizio fase adolescenziale. Mai!-

-Preferisce quelli piccoli- lo difende Giorgia.

-Non importa. Almeno ci sei tu Kyla-

-Contaci!- aggiungo.

-Domattina andiamo alla sede principale dove si organizzano le gite, i giochi, le sfide e altro. Ti presenterò agli altri. Diventerai una bella figura di rilievo, importante. Comunque ti conoscono già: "la tipa che ha sfidato Edoardo". Ti rispetteranno. Probabilmente incontreremo anche alcuni personaggi politici che vengono a fare conoscenza dei ragazzi che vengono da fuori questa regione-

Ops... in cosa mi sto cacciando? Sto attirando l'attenzione. Però qual è il problema? Mamma e papà non sapranno mai cos'è successo in questi due mesi. Non potrà farmi male un po' d'attenzione. Poca poca, pochissima.

-A che ora?-

-Verso le otto. Domani a colazione dirò che la mattinata sarà libera per conoscere la città. Noi organizzatori e voi aiutanti lavoreremo per il programma mensile e poi, ogni squadra per conto suo-

Almeno saprò cosa succederà in anticipo. Anche se per questo non sarebbe stato difficile, avrei avuto altri modi.

Mentre loro continuano ad esplorare la stanza e a sistemare, io guardo fuori e recupero le mie collane. Sono tre, tutte con una pietra incastonata. Una è l'Onice Nera, l'altra l'Ossidiana e l'ultima è l'Eliotropio. Sono tutte legate al mio segno zodiacale, Capricorno, e l'ascendente, Pesci. Non ho con me la griglia, ma le sfrutterò ugualmente.

La prima che mi è capitata è l'Ossidiana. Ciò significa che sono o rimarrò bloccata, devo riguardarmi dal mondo esterno. Quello è ciò che sento.

Mentre continuo a contemplare fuori vedo un bagliore improvviso da dietro.

-Scusami tesoro- dice Giorgia. -Mi è partita la macchina fotografica-

Mi alzo. Lei si preoccupa.

-Almeno posso vedere la mia foto?- chiedo gentilmente. Lei è sollevata.

-Eccola!- si mette a ridere. -Mi sono preoccupata per un attimo-

Stavolta sorrido io.

Poi la guardo. Che bella foto! Si vede tutta la mia concentrazione e noto anche una leggera luce che mi circonda. È una cosa positiva.

-Carina- rispondo.

-Seria? Sei bellissima- replica. -Ma spiegami, come fai a non avere un fidanzato? Io ce l'ho e sono più giovane di te-

-Non voglio ragazzi in mezzo ai piedi- sono seccata. Non mi sono mai sentita attratta da qualcuno, perché dovrei invece cercarmelo? Capiti quando capiti.

-Ok- finisce qua.

Vado in bagno. Mi guardo allo specchio.

Cosa vedono in me che io non riesco?

Capelli lunghi fino a metà busto e castani, i più classici insomma. Occhi verdi con striature azzurre e grigie. Bassa e magra, tanto che tutti mi dicono sempre di mangiare di più, ma faccio sempre ciò che voglio e mi sento.

Esco.

-Finché non sistemi la tua roba non vieni giù a cena- dice Edoardo. -Chiaro?-

-Sto due secondi se mi lasciate sola, ho bisogno di quiete assoluta- rispondo.

-Allora noi andiamo giù nella sala comune. A dopo-

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