3. Primo Giorno

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Per il mio primo giorno la sveglia suona presto, come ogni mattina alle 6, cerco di dedicare mezz'ora ogni mattina allo sport. Mi lavo la faccia, mi infilo i leggings, il top, le scarpe da ginnastica, mi lavo la faccia, mi lego i capelli ed esco a correre. Opto per addentrarmi nel bosco, onestamente non so io se abbia scelto bene, c'è ancora un po' scuro e c'è una leggera nebbia, ma non ho paura, difficilmente ne ho. Corro tranquillamente, arrivano le 6.30 che neanche me ne accorgo.

Mi dirigo in doccia, sistemo i miei lunghi capelli mori, indosso la divisa composta da una gonna corta blu, una camicia bianca, un cardigan ed una cravatta blu con il logo della scuola, prediligo un trucco leggero, una crema colorata in volto, poco fard sulle guance, un filo di matita e mascara, senza dimenticare il mio amatissimo illuminante sul naso. Scendo al piano di sotto, dove il mio adorato papà mi ha preparato la colazione, yogurt magro vegetale, alla mandorla per l'esattezza, con frutta fresca e semi di lino, un tea verde ed una mega tazza di caffè nero, come piace a me. Inizio a mangiare rimanendo incantata, come ogni volta, dalla meraviglia di questa casa, con grandi lampadari e decorazioni in oro

- Davina?? -

Mi chiama papà muovendo la mano, deve avermi fatto una domanda, ma persa nei miei pensieri non ho sentito

- Sei nervosa tesoro? - mi richiede

Nervosa? Si decisamente, mi sento terrorizzata, nuova scuola, nuovi compagni, avere il papà preside sarà un aiuto o un motivo di derisione? Perderò o aumenterò la mia popolarità? Diventerò la maga più potente al mondo come ho sempre sognato?

- No padre, sono sicura che sarà una successo - Rispondo decisa

Cerco di non mostrare mai i miei punti deboli, indebolirebbe la mia magia, mostrarsi sempre forti e decisi invece, indebolisce gli altri e li spaventa accrescendo così se stessi

- Certo che lo sarà amore - mi dice fiero baciandomi la fronte

È  un modello di puro esempio per me, ed io  gli ho sempre dato ragione di essere fiero ed orgoglioso di sua figlia, non mi sono mai fatta mettere in piedi in testa ed ho sempre raggiunto i miei obiettivi.

Dopo essermi lavata i denti e messa il gloss al cotone sulle labbra, mi decido a prendere la borsa ed andare in istituto.

Entro dal retro, è più veloce, non c'è nessuno però, sarò in ritardo? Mi affretto a salire una grande scalinata ed arrivo nella sala principale del sesto, dove gli studenti passano il loro tempo libero. Vengo improvvisamente punzecchiata da qualcosa, le frecce volanti, che fortuna! Mi conducono nel teatro, per le comunicazione varie da primo giorno, nessuno mi aveva avvisata!

Il salone è molto grande, anche se gli studenti in realtà non sono molti, circa 20 per ciascun anno, divisi in gruppi. Mi guardo un po' intorno, ci sono diversi ragazzi molto carini, anche se nessuno coglie particolarmente la mia attenzione, mi siedo nel mio gruppo, vicino ad una ragazza molto graziosa con i capelli rossi e le lentiggini, che subito si presenta

- Ciao io sono Alissa, sei nuova? -  mi chiede timidamente, già mi piace, sembra molto dolce ed educata, anche se con un maglione di flanella e senza un filo di trucco

- Ciao, si, sono Davina -

- Davina... sei la figlia del Supremo Mornings?- mi chiede drizzando la schiena e sistemandosi gli occhialetti quadrati.

Come posso notare sono già stata etichettata, la cosa mi infastidisce leggermente,  detesto le etichette, le trovo così subdole, mi fanno parecchio innervosire, ed io ho grossi problemi a controllare la rabbia, cosa che detesto, cerco infatti di trattenermi ed essere gentile sorridendo ed annuendo.

Senza FineWhere stories live. Discover now