1. Partenza

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Per anni la mia vita è stata dominata dalla noia, il peggior sentimento che abbia mai provato. Non c'è nulla che mi entusiasmi, nulla che mi renda felice, che mi diverta. Senza fraintendere, ho tantissimi amici, sono molto popolare ed influente, la mia vita non ha nulla che non vada: ottimi voti, regina della scuola, influenza, potere, ma costantemente annoiata.

Per la prima volta dopo il divorzio di mamma e papà credo di sentirmi veramente appagata, ho sempre odiato la decisione del tribunale magico di concedere l'affidamento a mia madre Penelope, certo lei è dolce ed empatia, ma la considero una maga mediocre, mio padre invece, Augusto è uno dei maghi più potenti del mondo, e pensare di studiare finalmente nella scuola di magia più prestigiosa, dove lui, non sono insegna, ma ne è il Supremo, mi rende euforica.

Non è stato facile quando se n'è andato, io e mia madre ci siamo trovate sole, e non nego di averlo un po' odiato, ma allo stesso tempo ero così orgogliosa di lui, che stesse facendo carriera così velocemente, che presto l'odio è stato sostituito dall'ammirazione.

Certo, avrei preferito iniziare alla "magicae ludum" dal primo anno, ma fortunatamente passando tutte le estati con lui, mi ha insegnato davvero tantissime cose, e posso dire di essere allo stesso livello degli altri studenti, infatti sono in cima lista delle maghe più potenti della mia generazione, al secondo posto per l'esattezza, ma con la certezza che entro Natale sarò in cima.

Al primo posto c'è Akira Sakura, una maga dai poteri sorprendenti, se non fosse che si è ritirata in Alaska, decidendo di dedicare la sua vita all'ambiente. Ammiro molto la sua decisione, ci vuole coraggio per una scelta di questo tipo, ma credo anche che sia talento sprecato.

- DAVINA! - mi urla mia madre, penserà che sia ancora a letto, in realtà sono già pronta per prendere il treno. Per il mio arrivo alla "magicae ludum" ho deciso d'indossare una camicia lunga di Burberry, che uso come vestito, con un maglione lungo senza maniche nero ed uno stivale alto in pelle. Mi fermo un attimo ad ammirare i miei stivali, ne sono completamente ossessionata, credo di averne di ogni colore, come del resto per i vestiti.

Mia madre a volte è veramente pesante, ma sono consapevole di essere stata molto fortunata ad assomigliarle fisicamente, con le gambe lunghe e slanciate, un fisico invidiabile, un viso sottile, e gli occhi scuri ma intensi, ma caratterialmente, grazie alla natura, sono come mio padre: forte, autoritaria, ambiziosa, indipendente, decisa ed anche un po' stronza e maligna, sono sempre stata una leader nata, ed un modello di esempio, spero di continuare ad essere "la it girl".

Mi solleva il fatto che gli anni fondamentali per ogni mago siano il sesto, dove viene fatto il Final Text, un esame difficilissimo, in base al suo punteggio si viene classificati come maghi di bassa, media o alta categoria, il settimo anno, anno in cui si scopre la natura dei propri poteri, e di conseguenza se si è maghi di magia chiara, quindi possedere poteri di origine terra, acqua, aria, vento, sole... o maghi magia scura, quindi poteri sull'oscurità, sulle ombre, sul buio, sulle paure...

Mia madre è una maga di magia chiara ovviamente, ha poteri di terra, mio padre invece di scura, ha potere sul buio, una combinazione strana, è infatti raro che due maghi di orientamento opposto siano amici o appunto compagni di vita, forse per questo hanno divorziato...

Lo stereotipo magia chiara è buono mentre magia scura è cattivo è del tutto falso, lo insegnano ai piccoli maghi semplicemente per invogliarli ad essere obbedienti, dei bravi soldatini, ma non credo faccia per me... detesto ricevere ordini, e così è sempre stato.

Generalmente già dai primi anni di vita ci si fa un'idea su quale sarà il futuro, ma nulla è mai scontato, nel mio caso nessuno è ancora riuscito a capire, ho inclinazioni di luce, come il mio innato feeling con la natura e gli animali, ma anche la capacità di intuire le paure più profonde delle persone. Questo potere in realtà è arrivato a me la scorsa estate, ma l'ho tenuto segreto, tutt'ora ne sono a conoscenza solo io.

Entrambi i miei genitori vorrebbero che io fossi una maga di luce, non ne ho mai capito il motivo. Non so se voglio la stessa cosa, vorrei renderli fieri, ma trovo così noiosa questa magia.

Durante l'ottavo anno invece si stabilisce l'effettivo destino di ogni mago, che ruolo avrà nella società, che lavoro sarà chiamato a svolgere e così via.

Scendo al piano di sotto, fortunatamente ho già spedito i bagagli con i piccioni, povere creature, han dovuto portare 13 valige, si 13. Come suo solito mamma non mi ha preparato la colazione, almeno ha apparecchiato, ma ha tirato fuori il latte di mucca al posto di quello di mandorla, nonostante sia vegana ormai da due anni. Non mi sento molto capita, è come se tutti fossero così convinti di conoscermi, ma in realtà conoscessero la Davina superficiale, non quella vera.

- Davina veloce, il treno! - esclama
- Se forse mi avessi preparato la colazione... - le rispondo

A volte sono cosciente di essere un po' troppo pretenziosa, e di rispondere male, ma è più forte di me. Non sono viziatissima, diciamo che tutto quello che ho l'ho sempre ottenuto con le mie capacità, ho vinto infatti innumerevoli premi, con cospicue somme di denaro, ed entrambi i miei genitori sono molto benestanti. Lei non è poi così male in realtà, che non tollero è il suo nuovo compagno, così irritante, arrogante, e lei che costantemente lo difende, come una principessa che ha bisogno di essere salvata dal cavaliere. Lui non è un mago, è un umano, forse è questo il vero problema.

Finalmente partiamo, oggi è veramente una bellissima giornata a Londra, cosa molto rara, non mi mancherà di certo il clima, mi mancherà solo l'immenso parco di casa mia, l'unica cosa positiva di abitare in campagna. La natura è la mia inclinazione, la sento veramente mia, ma inizio a sentirmi stretta qui.

- Mi mancherai molto tesoro - mi confessa mia madre con le lacrime agli occhi
Non riesco a capire come le persone possano commuoversi per così poco, insomma sto andando in Italia, non a morire.
- Anche tu mami - mento

Finalmente arriviamo alla stazione magica, apparentemente una strada deserta con un palo della luce, i maghi cercano così insistente di separare i due mondi, e credo sia un bene, potrebbe diventare troppo pericoloso un mondo solo. Inserendo la punta della bacchetta in un foretto ecco l'immensa stazione, la più grande della Gran Bretagna, con treni per praticamente tutta Europa, che vanno anche sott'acqua. Il mio treno è già arrivato, saluto mamma così da evitare lunghe smancerie, che detesto.
- Ciao mami - le dico abbracciandola
- Ciao amore, chiamami! -

Annuisco col capo e salgo, posto J12, fortunatamente non sembra esserci nessuno accanto a me, così posso distendermi.

Passo la prima ora un po' tesa, non è una cosa da tutti i giorni entrare alla "Magicae Ludum", l'ho desiderato così intensamente, che quasi non mi sembra vero. Sono sicura che mi troverò bene, e continuerò ad essere super popolare ed amata, forse mi farò degli amici veri, ne vorrei davvero, qui ne avevo certo, ma non li sentivo proprio come me, e chissà magari troverò anche un ragazzo che colga veramente la mia attenzione. Non sono mai stata veramente innamorata, ci ho provato, ho frequentato qualche ragazzo, ma non è mai stato amore vero.

Il viaggio passa molto velocemente immersa nei miei pensieri, fino al mio arrivo in Italia, ed eccomi finalmente alla fermata della mia nuova vita.

Senza FineWhere stories live. Discover now