37. Il giorno

14 4 34
                                    

Stanotte, come ogni notte dell'ultimo mese, non ho chiuso occhio. Vorrei incolpare il test di oggi, ma la verità è che tutto l'insieme di ciò che è successo a turbarmi così. Mi preparo velocemente, dando un'ultima ripassata veloce. Sono parecchio agitata, temo che il piano di Paride non funzionerà, Alissa non è stupida, non si farà imbambolare da un ragazzo compromettendo il proprio futuro. Finito l'esame dovrò anche lasciare Tom, tutto ciò che abbiamo passato, tutto il tempo, le carezze, la comprensione, il perdono, tutto è stato vano, sto sacrificando una relazione che non mi capiterà mai più nella vita, e per cosa? Uno stupido club ed una stupida classifica...

Entro in cucina e mi siedo a fare colazione, vedo sul tavolo un pacchetto, Paride non ha perso tempo, ha colto la palla al balzo, immagino sia la divisa, non ho nemmeno voglia di indossarla quanto mi fa schifo il modo in cui l'ho ottenuta.

- Tesoro hai visto? - mi chiede papà indicando la divisa

- Si - sorriso

L'unica cosa positiva è la luce nei suoi occhi, spero sia fiero di me, perché io non lo sono, il fine giustifica i mezzi, ormai il mio motto di vita.

- Aprila!! Mettila, la volevi così tanto -

Non posso nemmeno dare troppo nell'occhio, capirebbe che non sono felice di averla e vorrebbe saperne il motivo. Mi cambio, la divisa è praticamente identica, cambia solo la cravatta rossa ed una spilla che dimostra che sarò la presidentessa donna, ma il tessuto si sente che è di ottima qualità. Torno in cucina a mostrarmi a papà.

Mi guarda sorridendo, il suo sguardo ed il suo sorriso rendono lecita ogni cattiveria che ho fatto e farò.

- Sei contenta? - mi chiede

No, per niente

- Sii, tu papi? -

- Io? Certo, sono così fiero di te - mi bacia la fronte

"Fiero di te", esattamente ciò che avevo bisogno di sentirmi dire.

- Non mi sembri entusiasta... -

Ecco lo sapevo, devo impegnarmi di più, questo stupido accordo è già umiliante di per se, nessuno dovrà masi saperne nulla, sarei marchiata a vita, inoltre preferisco che Tom si convinca di qualunque cosa, ma non che ho venuto la nostra relazione per il successo.

- Sono solo agitata per il test -

- Non preoccuparti, sarai bravissima presidentessa - si gongola

Dopo averlo salutato, esco di casa. Non mo ha chiesto nulla riguardo ieri sera, si sarà stancato anche lui di questa storia. Ha turbato particolarmente anche me, era così strano...

Non riesco a pensare altro che al dopo il test, dovrò parlare con Tom, ovviamente solo nel caso in cui il suo piano funzioni, deve funzionare, non può andarmi sempre tutto così male.

Entro in classe con le gambe che mi tremano, sento il viso caldo, sarà di certo rosso per l'ansia, le mani invece sono congelate. Paride è già qua, arriva sempre per ultimo strano... Mi fiondo da lui, ho bisogno di sapere che tutto sta procedendo secondo i piani, ma mi blocco. È voltato di spalle, eppure sono così in soggezione solo alla sua presenza. Mi faccio coraggio e mi avvicino.

- E se non funzionasse? - mi lamento

Sta parlando con Andreus, è sempre una gioia vederlo, sono così grata che Paride abbia un amico come lui. Non posso averlo pensato veramente, siamo alleati, ma io lo detto.

- Oh... scusatemi, ciao Andre - lo saluto

- Davina - mi abbraccia - Benvenuta nell'élite - urla

Senza FineWhere stories live. Discover now