46. Cosa Provi?

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Non ho idea di quanto io abbia dormito, è solo certo che mi sono dimenticata di chiudere le ante, entra una luce accecante. Non ho voglia di alzarmi, vorrei stare qui in eterno. Mi strofino gli occhi, ma inutilmente, forse potrei dormire ancora mezz'ora, ormai non cambierà di molto.

Mi giro dall'altro lato, sistemandomi comoda, quando trovo una sorpresa.

- Paride -

Sta dormendo, non mi ha sentito, ma cosa diavolo ci fa qui in camera mia? Per lo più nel mio letto... Quando è arrivato? Come è entrato? Ma soprattutto cosa ci fa qui? L'ho lasciato che dormiva sul pavimento di camera sua, non so se più fatto o ubriaco, ed ora me lo trovo sotto le mie coperte, non capisco.

- Paride - ripeto dandogli un colpetto

Fa un piccolo verso di lamento, credo abbia sonno, ma voglio una spiegazione, ok che è giovedì e non abbiamo lezione oggi, ma se mio padre lo scoprisse mi ucciderebbe viva.

- PARIDE - urlo

- Non urlare - si gira dandomi le spalle

Non posso crederci che non si svegli, o che non capisca che voglio sapere perché cavolo è qui, deve andarsene subito se vuole sopravvivere a mio padre.

- Paride devi andartene, mio padre ci ucciderà -

- Chi pensi che mi abbia fatto entrare? Dormiamo ancora un po'-

Mio padre? Il mondo sta iniziando a girare a rovescia... Ho bisogno di parlare anche con lui.

Si rigira verso di me, ha un aspetto orribile, eppure è così bello, a sole due spanne dal mio viso, disteso. La pelle è molto pallida, non è in forma, le occhiaie sono profonde, e gli occhi verde prato socchiusi dal sonno, ma sembra così dolce mentre mi sorride amorevolmente.

- Cosa fai qui? - chiedo

- Mi sono svegliato e non c'eri - brontola

E quindi? Noi non stiamo insieme davvero, non capisco dove sia la novità.

- E perché sei venuto? Ti svegli sempre senza di me -

- Sono venuto a fare la pace -

Come se nulla fosse mi stringe a se col braccio, trovandomelo a pochi centimetri da me, ha un'espressione così armoniosa, sembra essere in pace, o forse ha solo sonno, ma quasi mi dispiace parlare e rovinare questa calma...

La pace? E da quando Paride vuole fare la pace con qualcuno, soprattutto con me, lui si arrabbia, urla, insulta e se ne va, tornando poi, facendo poi finta di niente.

- La pace? - chiedo curiosa

È mai possibile che abbia capito il motivo del mio pianto e si senta in colpa? No, vuole solo assicurarsi che il piano prosegua, è ovvio...

- Non mi piace stare così con te -

- Così come? - chiedo

- Arrabbiata con me, io non ho fatto niente Davina, non arrabbiarti, torniamo amici-

- Amici? -

Noi non potremo mai essere amici, è stato lui a dirmelo, non capisco perché cambiare idea ora. Non ha capito niente del perché sono arrabbiata ovviamente, come fa a non capire che non mi deve trattare come uno stupido giochino, mi sta solo facendo arrabbiare il doppio.

Gli sposto il braccio e mi allontano, ma non mi alzo, non mi va. Deve andarsene lui, è casa mia. Io non voglio essere sua amica, non ce la faccio, ma lui non vuole stare con me.

- Amici - risponde tranquillamente

- Credevo non volessi essere mio amico - mi scoccio

- è peggio stare senza di te -

Senza FineWo Geschichten leben. Entdecke jetzt