XXXV: Transatlantic

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<<okay e con questo abbiamo finito>> disse Vittorio buttando l'ultimo bicchiere di plastica nel pattume delle cucina di Noah.
<<Grazie per avermi aiutato a pulire>> disse Noah guardando se in casa fosse rimasta altra spazzatura
<<di nulla>> rispose Vittorio avvicinandosi al ragazzo.
Noah allora lo prese per i fianchi e Vittorio gli mise le mani sulle guance, i due si lasciarono andare sul divano e iniziarono a baciarsi
<<mi era mancato tutto ciò>> disse ridendo Noah
Vittorio sbuffò e sorridendogli continuò a baciarlo.
I due continuarono a baciarsi per qualche minuto fino a quando non sentirono la porta di casa che si stava aprendo. Noah allora sì alzo di scatto lasciando Vittorio sdraiato da solo sul divano.
<<Papà... ciao>> disse Noah all'uomo che era appena entrato.
<<hello there son>> gli rispose in inglese il padre senza neanche guardarlo in faccia.
Il padre di Noah era un uomo di mezza età, ma con un bel fisico, alto e con i capelli ancora neri e leggermente brizzolati. Indossava una maglia a maniche corte nera e un giubbotto di pelle. E a Vittorio non sembrava affatto il classico uomo d'affari noioso che Noah gli aveva sempre descritto.
<<Pensavo tornassi Domani>> continuò il figlio
<<Sì lo so... ma hanno anticipato la riunione e dovevo tornare il prima possibile>> rispose il padre con un forte accento americano.
L'uomo continuava a guardare il telefono senza distogliere lo sguardo dal display luminoso. Il distacco tra i due era evidente e percepibile nell'aria e Noah si rattristo improvvisamente a causa della disattenzione del padre, la quale lo aveva portato addirittura ad ignorare completamente la presenza di Vittorio, che ora si ritrovava da solo seduto sul divano in pelle nera del salotto.
<<I'll just go shower now>> disse il padre a Noah riuscendo finalmente a guardarlo in faccia
<<okay>> rispose remissivamente il figlio.
Il padre di Noah stava per salire le scale quando vide Vittorio seduto sul divano.
<<Salve signor Butler>> disse Vittorio
<<Noah... who is that?>> chiese il padre a Noah riferendosi a Vittorio <<is he a friend of yours?>> continuò.
<<Pleased to meet you>> disse Vittorio alzandosi in piedi e allungando la mano al padre del fidanzato.
L'uomo contraccambio la stretta di mano.
<<I'm Vittorio, one of Noah's classmates>> continuò il ragazzo.
<<Oh well... I'm mr. Butler, but call me Rhett please>>
Vittorio sorrise gentilmente alle parole dell'uomo.
<<What a weird accent you have>> disse il padre commentando l'accento di Vittorio
<<it's transatlantic, you know... I watch a lot of old black and white movies>> rispose il ragazzo
<<that's weird>> disse Rhett strizzando gli occhi stranito dalla risposta di Vittorio
<<I think it's Charming>> continuò aspramente Noah zittendo il padre e creando una situazione alquanto imbarazzante.

<<Beh Vittorio è stato un piacere>> disse l'uomo continuando a salire le scale
<<anche per me>> rispose Vittorio.
Vittorio e Noah rimasero così da soli in salotto.
I due si sedettero in silenzio sul divano uno di fianco all'altro.
<<Sembra simpatico>> disse Vittorio cercando di rompere quel silenzio
Noah sbuffò arrabbiato <<come rovinare una serata>> disse il ragazzo
<<tranquillo... usciremo domani>> gli rispose Vittorio prendendolo per mano. Noah gli sorrise e lo baciò sulla guancia
<<forse è meglio se vado ora >> disse Vittorio
<<okay>> rispose Noah guardando per terra
<<a domani allora>>
<< a domani>>

———————————————————————————traduzione dialoghi in inglese
1)<<ciao figlio>>
2) <<ora vado a farmi la doccia>>
3) R: <<Noah chi è quello?>> << è un tuo amico?>> V:<<piacere di conoscerla >> <<sono Vittorio, un compagno di classe di Noah>>
R:<<oh beh... io sono il signor Butler, ma chiamami Rhett per favore>>
R: <<Che strano accento che hai>>
V: <<è transatlantico, guardò un sacco di vecchi film in bianco e nero>>
R:<<che strano>>
N: << io penso sia incantevole>>

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