XXXII: scusate se non sono perfetto

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Il sole stava tramontando all'orizzonte e il cielo di Parigi era ormai variopinto di mille tonalità diverse di rosa, le quali si intonavano perfettamente con l'abbigliamento di Carolina. Un capotto rosa, una gonna grigia e una camicetta color cipria che risaltava gentilmente la carnagione della ragazza.
Carolina si trovava sulla Senna, da sola. Era riuscita a scappare dal resto dei suoi compagni di classe e non si preoccupava del potersi perdere o del finire nei guai. "Ci penserò dopo" continuava a ripetersi mentalmente. In quel momento aveva altri pensieri per la testa. Si sentiva sola, sottovalutata, aveva come la sensazione che tutti i suoi amici e coetanei stessero vivendo ciò che lei aveva sempre desiderato, ma che semplicemente sembrava non riuscire ad ottenere; anche se in realtà  era solo triste per Noah e Vittorio. Le mancavano entrambi, anche se in maniere completamente diverse.

<<Possiamo parlare?>> disse una voce che proveniva da dietro le sue spalle. Era Noah.
Carolina si voltò e dopo aver visto chi era, si girò di nuovo a guardare l'acqua della Senna che rifletteva i colori del tramonto. Non disse nulla.
<<Carol per favore non fare così>> continuò a dire il ragazzo. Carolina continuò con il suo silenzio selettivo e Noah allora le si avvicinò e si affacciò dal ponte sul quale i due si trovavano mettendosi nella stessa identica posizione della ragazza.
<<Vittorio mi ha detto che gli manchi>> disse il ragazzo
Carolina allora dopo aver sentito quelle parole interruppe il suo lungo silenzio per dire << Ah... Vittorio?>>.
Noah sembrava non capire e un'espressione interrogativa gli sorse sul volto.
<< Dimmi Noah... perché mi ha fatto questo?>>
<<Non lo so>> rispose il ragazzo
<< Mi hai tradito con il mio migliore amico, con la persona che apprezzo più di tutti>>
<< non è stato facile neanche per me>> disse remissivamente il ragazzo interrompendola.
Carolina non parlò.
<< mi dispiace Carol, davvero... e fidati che se non ti ho lasciato era solo perché provavo davvero qualcosa per te... anzi, lo provo ancora>>
<< Non ci provare>> disse piangendo Carolina << io non ho intenzione di stare qui a farmi usare da te semplicemente perché non riesci a capire chi ami davvero. Ti do un consiglio: prima di ferire le persone, riordinati la mente.>> continuò la ragazza
<< hai ragione...>> disse Noah << forse dovrei mollare anche Vitto>>
Carolina non parlò e tra i due sorse un immenso silenzio che fu interrotto solamente da un lieve singhiozzare di Noah. Carolina non lo aveva mai visto piangere.
<< Ho la testa che mi sta esplodendo>> disse Noah con le lacrime che gli rigavano il volto << credete tutti che sia stato un periodo difficile solo per te e Vittorio e che in realtà è tutta colpa mia, quando in realtà non sapevo neanche cosa fare. Non so cosa provo, non so da chi sono attratto, non so chi sono. Ma va beh... sono io lo stronzo. Sono io quello che stava con entrambi solo perché voglio scoparmi qualsiasi essere che respiri. Però alla fine ero sempre io quello che consolava sia te che lui, tu con le tue paranoie e lui con i suoi sbalzi d'umore incomprensibili. Scusate se non sono perfetto, scusate tanto>>
Silenzio. Nessuno dei due parlò fino a quando Carolina sospirando disse << non so cosa tu ti aspetti da me in questo momento, non so se sono pronta a perdonarti tutto, ma almeno ora so che non l'hai fatto apposta. Per ora forse non avrai il mio amore, ma di certo hai il mio supporto>>
Noah sbuffò accennando un sorriso e Carolina contraccambiò abbracciandolo.
<< Vitto lo sa?>> chiese la ragazza
<< cosa?>> disse Noah
<< che non stai bene>>
<<no... ma forse dovrei e anche tu dovresti parlargli e dirgli che ti manca>>
Carolina sbuffò << mi imbarazzo troppo, probabilmente ora mi odia>>
<< No, non credo proprio>> disse una voce debole provenire da dietro. Era Vittorio che con le lacrime agli occhi le stava sorridendo.
<<Mi sei mancata Carol, ti voglio bene>> e dicendo ciò i due amici si avvicinarono e scambiandosi sguardi di complicità si abbracciarono.
<<anche io ti voglio bene Vitto>> disse infine Carolina

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