XXVIII: la notte della redenzione pt.1

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Marzo passò in fretta e la classe di Vittorio si trovò ben presto alle porte di aprile, il che voleva dire un'unica cosa: Parigi.
Dopo tre anni di gite mediocri e noiose infatti i compagni di classe di Vittorio erano riusciti a convincere alcuni professori ad accompagnarli in quella che per molti era la meta da sogno, molti tra cui anche Vittorio; il quale tuttavia sembrava ormai disinteressato pure alla sua città preferita. Era stato a Parigi diverse volte, per studio o con la propria famiglia e ogni volta che pensava alla città non poteva che sperare in un viaggio con i suoi migliori amici ed un eventuale fidanzato, ma proprio nel momento in cui gli si presentò questa occasione, non riusciva ad essere felice. I suoi amici lo evitavano e nonostante avesse Noah, il suo amore per lui non avrebbe mai riempito quei sensi di colpa provati a causa di quella serie di sfortunati eventi che avevano caratterizzato i suoi ultimi sette mesi e come se non bastasse la sua classe non sarebbe andata in gita da sola, ma anche la classe di Alyssa e Samuele sarebbe venuta, il che significava solo una cosa: Paolo e tutti i pensieri tossici e dannosi a lui legati che probabilmente avrebbero soffocato Vittorio.

<<Va bene ragazzi>> disse la professoressa di storia dell'Arte dopo essersi assicurata che tutti fossero sul pullman << viaggeremo tutta la notte e domani arriveremo a Parigi circa per le dieci del mattino. Prima che voi possiate addormentarvi vi faccio passare questo foglio da compilare con le stanze. Ricordate sono stanze doppie e non possono essere miste>>concluse la prof.

<< Beh ci è andata bene>> disse Noah prendendo la mano a Vittorio, che era seduto di fianco a lui.
Vittorio non parlò, si limitò a stringergli la mano a sua volta e a sorridere.
Non riusciva ancora a credere come nonostante tutto quello che fosse successo, Noah provasse ancora gli stessi sentimenti che provava sette mesi fa. Il suo amore era gentile, non era solo sesso come con Paolo e soprattutto era un sentimento puro e senza alcuna malizia.
<<Noah>> disse Vittorio << grazie di esserci>> e dicendo ciò abbassò la testa.
In quel momento Noah capì di cosa il suo ragazzo stava parlando <<Vitto dovresti parlarci>> disse.
<<con chi?>> chiese Vittorio guardandolo
<<con tutti>> rispose il ragazzo << ormai la quarta è finita, tra un anno sarà praticamente tutto finito, ci manca poco tempo per stare insieme e non ha senso buttarlo via solo per una questione di orgoglio. Quando sarai grande non vuoi ripensare al liceo come ad anni spensierati e senza preoccupazioni per cose che non puoi controllare?>>
Vittorio non parlò.
<<ti ricordi cosa mi hai detto quella volta in classe?>> disse Noah
<<cosa?>>
<<non è colpa tua, non è colpa di nessuno>>
In quel momento Vittorio lo guardò e accennando un sorriso gli disse
<< hai ragione, tra un anno questa gita non sarà che un ricordo e sinceramente vorrei che fosse un ricordo positivo. Non so neanche cosa accadrà tra noi due nel futuro, ma so solo che in questo momento voglio stare bene>> e dicendo ciò gli appoggio la testa sulla spalla
<< Ti voglio bene Noah Butler>> disse infine.
<<Anche io Vittorio Monti>> rispose il ragazzo <<anche io>>

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