XV: a domani

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La campanella dell'ultima ora suonò e alla fine della spiegazione della prof di storia, la classe uscì dalla porta dell'aula facendo molto rumore, tranne per Noah che all fine dell'ora si fermò dalla prof per raccogliere le schede da portare a Carolina, la quale da ormai due giorni era a casa con l'influenza.
<<Prof scusi? Posso chiederle una fotocopia in più per Carolina, che oggi passo a casa sua>>
<< Ah beh>> rispose la prof << a dire il vero credo che Vittorio abbia già preso il materiale per Carolina, magari chiedi a lui>>
Noah rimase quasi pietrificato e in parte anche infastidito e dopo qualche secondo di silenzio rispose << ah okay certo, chiedo a lui>>
Nonostante infatti desiderasse da tempo una scusa per passare anche solamente due minuti con Vittorio, non si aspettava che quel momento arrivasse in quel modo, senza preavviso e senza che lui potesse in un qualche modo pianificarlo.
Noah allora si affrettò ad uscire dalla classe e a raggiungere Vittorio lungo le scale, il quale stava parlando con Livia e altri loro amici.
<<Vitto... scusa Vitto posso chiederti una cosa?>> disse Noah scendendo velocemente dalle scale e affannandosi per la corsa che aveva appena fatto.
Il gruppo di amici si girò verso di lui e Vittorio quasi ansioso per quello che il ragazzo stava per dirgli lo guardò dritto negli occhi.
Era da giorni, che voleva parlare con Noah e dopo la sua conversazione con Penelope, si era sempre più convinto a farlo a tutti i costi, tuttavia forse per orgoglio o forse per imbarazzo non aveva mai avuto il coraggio di farlo.
<<Ehm sì certo>> rispose Vittorio<< dimmi tutto>> continuò avvicinandosi al ragazzo e allontanandosi dal gruppo di amici credendo che Noah volesse intrattenere una conversazione privata << ci vediamo domani>> disse poi rivolto ai suoi amici.

<< Volevo chiederti se... se mi puoi dare le schede di storia per Carolina che stasera vado a casa sua e pensavo di portarle i compiti>> disse dunque Noah a Vittorio, il quale dopo aver sentito la richiesta del ragazzo abbassò lo sguardo deluso e disse << ah... okay. Sì certo te le do subito, magari portale pure queste di Inglese. Grazie>>
I due si guardarono in silenzio per qualche istante e poi Noah interrompendo la tensione tra i due disse << beh allora ci vediamo domani>>
<< a domani>> rispose Vittorio sottovoce.

Il ragazzo dunque si incamminò verso l'uscita lasciando Vittorio da solo in quella larga scalinata sul quale si era svolta la loro breve e superficiale conversazione, il quale però dopo qualche istante disse <<Noah... aspetta.>>

Il ragazzo dunque si girò prontamente, come se in fondo sperasse o in parte sapesse di quello che Vittorio gli stava per dire.
<< Dobbiamo parlare>> continuò quest ultimo << non posso andare avanti così>>.
Vittorio non credeva a quello che aveva appena detto, era riuscito a tirare fuori il coraggio necessario per abbattere le proprie paure e per valicare il proprio orgoglio.
<<Certo>> disse Noah << vuoi venire a pranzo da me? Ho casa libera>> continuò poi ammiccando. Vittorio alzò dunque gli occhi al cielo, ma non con sufficienza e fastidio come faceva di solito, bensì con ironia e gioia, perché in quel momento, nonostante sapeva che stava per litigare con una delle persone per lui più importanti, era felice, felice di stare con lui.

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