capitolo4

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-Pov's Percy-

Quella nuova se la stava cavando davvero bene.

Non avevo mai visto nessuno combattere così. E non avevo nemmeno mai visto nessuno battere Annie. 

Era chiaro che le ragazze ce l'avessero con lei, ma io non riuscivo bene a capire il perché. Nonostante le tante abilità che Emma aveva, la mia Sapientone era comunque la migliore.

Dopo la loro "sfida" mi avvicinai per parlarle e consolarla, ma ciò che ascoltai mi lasciò abbastanza stupito

-"Scusami, Annabeth- cominciò Emma- sono arrivata da neanche un giorno e già mi faccio coinvolgere in cose simili... Non ho saputo tenere a bada il mio orgoglio. Non sono molto abituata ad avere a che fare con i miei simili. Direi che questa gara non può andare avanti. Vi imbroglierei se vi dicessi che mi viene naturale tutto quello che ho fatto finora. E' frutto di anni e anni di addestramento con i vostri avatar. Gli dei, per prepararmi, vi hanno usato come modello... Non voglio battere Jason, Nico e Percy in un duello disonesto. So già che Percy lascia spesso scoperto il fianco sinistro, quando cerca di fare un affondo; so già che Nico non si sbilancerebbe mai ad attaccare se non è necessario, finendo così per dover parare colpi a raffica rischiando di rimanere ferito; so già che Jason impugnerà la spada con entrambe le mani, per essere più forte, rinunciando così all'agilità e schivando peggio i colpi..."- 

Stava davvero elencando alla perfezione ogni nostra debolezza, come se ci conoscesse alla perfezione. Beh... in realtà, considerando ciò che aveva appena detto, probabilmente è così.

-"Ehi, non è vero che perdo l'agilità mentre combatto!"- ribattè il mio bro

Non capii molto di quello che successe dopo.

So solo che Jason finì a terra in pochissimi secondi e che Emma gli stava porgendo la mano per tirarlo su.

-"Hai dei buoni riflessi, fa non riesci a concentrarti su più cose contemporaneamente..."- spiegò Ems

-"Fare 2 cose contemporaneamente? E' un uomo Emma, cosa pretendi?"- disse una voce alle nostre spalle

-"Ciao Mamma!"- esclamò la semidea, o meglio, la... quello che era-dea

-"Ciao Cerbiattino"- la salutò Artemide sorridendole

Emma arrossì, ma sostenne lo sguardo della dea

-"Non che non mi piaccia vederti, ma cosa ci fai qui?"-

-"Volevo solo salutarti decentemente... sai, nell'incontro di ieri non mi hanno lasciato molto spazio..."-

Emma le si avvicinò e la abbracciò

Dopo un ultimo saluto la dea se ne andò ed Emma si girò nuovamente verso di noi

-"Annabeth, perché una divinità dell'Olimpo dovrebbe presentarsi e salutare sua figlia senza un motivo apparente?"- chiese lei alla mia ragazza

-"Perché ci sono guai in vista..."- 

-"Ragazzi... mi sa che ci sono guai in vista."- concluse allora Emma

Neanche a farlo apposta, 20 minuti dopo eravamo tutti nella Casa Grande sotto convocazione di Chirone.

-"Semidei-cominciò il centauro con voce possente- non è un caso che la figlia degli dei sia arrivata proprio ora...

è dalla scomparsa di Gea che delle grandi forze oscure cercano di prendere vita, e qualcuno ancora più infido e perfido dei vostri precedenti nemici sta per tornare..."-

dette queste parole Chirone fece una pausa per osservare i nostri volti. 

Ero a dir poco sconvolto. 

•Il dono degli Dei||storia di una ragazza molto particolare•Where stories live. Discover now