capitolo25

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-Piper's POV-

La vita nel palazzo di Nyx era davvero monotona.

Sin da quando mi aveva rapita, infatti, i giorni si erano noiosamente svolti sempre nello stesso modo, rispettando una sorta di pigra routine.

Almeno potevo contare sulla compagnia di Calipso, che era stata rapita a sua volta non troppe settimane prima.

Non ci eravamo mai parlate di persona, ma la conoscevo grazie ai racconti e alle minuziose descrizioni che Leo mi aveva ripetuto più e più volte sull'Argo II, subito dopo essere tornato da Ogigia per la prima volta.

Non l'avevo ancora visto da quello che era successo contro Gea...
Mi mancava terribilmente, così come tutto il resto dei sette.

E la cosa che mi dava più fastidio era che un'altra ragazza con le mie fattezze e i miei ricordi scorrazzava in superficie a spargere odio e zizzania, fingendo di essere e, probabilmente, rovinando tutte le fantastiche relazioni che ero riuscita a mettere in piedi al campo.

Almeno codesta sgradevole situazione sarebbe durata poco, dato che sapevo che i miei amici sarebbero stati incaricati di svolgere quest'ennesima impresa o io mi sarei liberata.

Ero riuscita a cogliere, infatti, da qualche frammento di conversazione tra le guardie che portavano i pasti a noi prigionieri che Nyx era in fermento, dato che "la sua nemica" si stava avvicinando sempre di più.
Probabilmente si stavano riferendo ad Annie, che era riuscita ad ingannarla quando lei e Percy sono caduti nel Tartaro.

Comunque, qualcuno stava arrivando, portando con sé un grande scombussolamento generale, che mi permise quindi di escogitare un fantastico piano di fuga e che mi assicurava anche un buon diversivo per metterlo in atto.

-"Stai ancora pensando a Jason?"- una voce melodiosa e una calda mano sulla spalla mi riscossero dal mio momento di riflessione.

Calipso si era evidentemente svegliata dal suo breve sonnellino, ed era pure in vena di chiacchiere.

Non avevano molto da fare laggiù, in quelle larghe stanze rocciose, più simili a celle che a veri e propri saloni, quindi ci eravamo spesso messe a parlare delle nostre cotte e dei nostri sentimenti più intimi.
Avevamo anche provato a fare un po' di sport, dato che avevamo libertà di movimento per tutto il piano in cui eravamo rinchiuse, ma ci eravamo presto stancate.

-"Contro ogni aspettativa, no."- le risposi ridacchiando.

Nell'ultimo periodo l'avevo spesso stressata, tartassandola con i miei timori sulla relazione in corso tra me e il biondino.
Ero molto gelosa dell'altra Piper, che nel mentre si stava godendo un sacco di bei momenti con lui, e preoccupata che si fosse trovato qualcun altro con cui stare.

Speravo intensamente che una volta tornata al campo, lui sarebbe corso da me, abbracciandomi e baciandomi, e tutto si sarebbe risolto.

Lo speravo, ma non ero affatto convinta che sarebbe andata così.

Ma per avere anche solo una minima speranza di far realizzare questi miei sogni, sarei prima dovuta fuggire dal palazzo di Nyx.
Ed era arrivato esattamente il momento di farlo.

Ero proprio stanca di continuare a procrastinare di giorno in giorno il momento della nostra partenza, considerata la quantità di situazioni in cui saremmo già potute evadere, e i miei amici stavano iniziando a mancarmi davvero troppo...
Per di più, avevo sentito un gran trambusto provenire dall'esterno della porta, quindi probabilmente le guardie erano pure tutte distratte.

-"Cal- la chiamai con voce solenne.- credo sia giunta l'ora di andare."-

Lei, rendendo chiaro fin da subito che avesse inteso le mie parole, tirò fuori due piccole sacche di tela da sotto il letto che avevamo condiviso durante la nostra permanenza laggiù, per poi mettersene una in spalla e lanciare l'altra nella mia mano.

•Il dono degli Dei||storia di una ragazza molto particolare•Where stories live. Discover now