capitolo11

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NARRATORE ESTERNO

I ragazzi, inizialmente restii ad immergersi nell'acqua, iniziarono pian piano ad avvicinarsi alla riva, affondando sempre più nel fango e nella melma stagnante.

Il lago, così cristallino e puro, sembrava essere uscito da una cartolina. 

Alcuni leggeri rifoli di vento increspevano la superficie argentea, che rifletteva le ombre del bosco circostante e la luce lunare. Non si sentiva più nessun rumore, se non un lontano fruscio e qualche sbuffo, probabilmente di alcuni animali che osservavano silenziosi la scena. Le coppie di ragazzi si tenevano la mano, per confortarsi... o almeno, due coppie lo facevano.

Leo e Piper erano amici, niente di più. Darsi la mano era un gesto troppo intimo in una situazione del genere. Ma erano comunque spalla a spalla, come sempre. La loro amicizia era una certezza, anche in un momento di tensione come quello. Ci sarebbero sempre stati l'uno per l'altra, era chiaro.

Emma e Jason non erano così intimi da darsela, ma nemmeno così indifferenti da non volersela tenere a vicenda. Lei era chiaramente in ansia. Lui cercava di rassicurarla sorridendo e cercando di sembrare impavido. Più di una volta, mentre affondavano nella melma, furono tentati di stringere le mani all'altro; ma non avvenne mai.

Percy e Annabeth, invece, se la tenevano stretta stretta. Ognuno dei due era il pilastro dell'altro; senza sarebbero potuti crollare. Se la stringevano così forte che, a vederli, poteva anche sembrare doloroso. Ma il non farlo lo sarebbe stato ancora di più. I capelli ricci e biondi di lei sfioravano la guancia abbronzata di lui. Ogni passo che facevano, lo facevano insieme. Guardandosi negli occhi. Come cercando il consenso dell'altra e dell'altro.

Will e Nico erano più timidi. Le loro dita erano a sento intrecciate. Era come se giocassero ad acchiapparella. Prima sfuggiva la mano di uno, e l'altro lo riprendeva, poi sfuggiva l'indice del secondo e il primo lo riacciuffava. Non si guardavano spesso, non nello stesso momento almeno. Quando uno notava lo sguardo dell'altro, inclinava il capo. Quando quello che fissava veniva beccato distoglieva subito lo sguardo imbarazzato.

Tutti avevano il fiato rotto e la mente che galoppava curiosa, e si guardavano intorno per cogliere indizi per capire cosa stavano per affrontrare.

Arrivati a pochi cenimetri dall'acqua, Emma strinse finalmente la mano di Jason, gli fece cenno di seguirla e disse agli altri di fare ciò che facevano loro.

Con un unico, fluido, movimento lei si tuffò in acqua e lui subitò la seguì. Non si alzò neanche un piccolo schizzo d'acqua dal placido laghetto. Era una cosa alquanto bizzarra, ma, considerato quello che stavano per fare, non c'era da stupirsene.

Uno alla volta, i ragazzi si tuffarono, ma nessuno si bagnò.

Quando tutti furono sotto, fu come se non fossero più in un lago. Una luce azzurrognola li accecò e si ritrovarono catapultati in una vecchia biblioteca. Era piena di libri e di polvere, ma era comunque bellissima. I volumi erano ordinatamente riposti negli scaffali, ma di tanto i tanto si vedevano alcuni spazi vuoti. Ed era uno spazio davvero... enorme.

-"Innanzitutto, benvenuti nella mia testa!- esclamò ridacchiando Emma- Volevo dirvi che ho assegnato ad ogni coppia un colore, così saprà che striscia seguire. I ricordi che vedrete sono gli stessi, e sono 4. Sarà abbastanza strano, all'inizio. Non potrete interagire con le persone nel ricordo, esse non vi sentiranno e non vi vedranno, qualsiasi cosa facciate. Comunque voi vi vedrete a vicenda, infatti, anche se da punti diversi, visualizzerete tutti i ricordi insieme.

Le scene si sono svolte sull'Olimpo, in luoghi che forse non conoscete nemmeno... bhe, tranne una. Quella si svolge nel Tartaro. So che non vi piacerà l'ambientazione, ma sono sicura che vi piacerà il contenuto... 

•Il dono degli Dei||storia di una ragazza molto particolare•Where stories live. Discover now