THE CHAMBER OF SECRETS- la camera dei segreti

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«Tom...che cosa significa?» chiese Idenas mollandogli la mano con espressione semi-preoccupata, fissando il buco che si disperdeva nell'oscurità che aveva l'aria di sembrare a tutti gli effetti una tubatura.

Lui la ignorò e rispose con un "dopo di te", invitandola a scivolare lungo il tubo.

Hilary si sedette sul bordo, e già da lì percepiva l'umidità entrarle fin dentro le ossa. Sentí Tom dietro di se, e decise di muoversi a scendere, anche se ad essere sincera non sapeva quanto fosse sicuro farlo.
Si diede una spinta e iniziò a scivolare lungo la tubatura, intrisa così tanto di umidità che alla ragazza stava venendo quasi da piangere per la sua gonna a cerchio di velluto verde, ma cercò di non pensarci.

Atterrò in una piccola stanza, seguita da Tom Riddle, che dava sull'ingresso di una sala lunghissima, sostenuta da alti pilastri laterali in marmo verde con dei serpenti attorcigliati lungo tutta la colonna, che si disperdevano poi nel buio fino al soffitto.

Lei fece qualche passo in avanti, osservando le facce spietate dei serpenti di marmo, che con il loro colore riflettevano nella sala una sfumatura verde scuro. Le loro facce erano così dettagliate che sembravano quasi poter prendere vita da un momento all'altro.

«Che posto è?» domandò all'altro, facendo rimbombare la sua voce per tutta la sala.

I passi di Tom si fecero più vicini all'orecchio della Idenas, che lo vide poco dopo al suo fianco, avvolto da quella scura luce verde, che non faceva che risaltare i suoi occhi dello stesso colore e spegnendo ancor di più il suo incarnato.

«Questa è la camera dei segreti. Costruita da uno dei quattro fondatori di questa scuola...» disse camminandole intorno.
«Salazar Serpeverde»

Hilary si sentì ancora più confusa. Perché avrebbe dovuto costruire una stanza nascosta in un bagno di una scuola? Ovviamente non tardò con le mille e mila domande, dato che le non sapeva quasi nulla sulla sua scuola.

«Serpeverde sosteneva, esattamente come facciamo io e te, che gli studenti nati babbani non meritassero un'educazione magica; e dopo una disputa tra lui e Godric Grifondoro lasciò la scuola, ma prima di andarsene costruì questa stanza all'oscuro degli altri tre fondatori, e ci mise al suo interno un basilisco»
Tom la fissò e ghignò.

Un brivido percorse tutta la schiena di lei, che si avvicinò al prefetto poco più avanti.
«E nessuno è mai venuto quaggiù? Neanche Dippet?»

Riddle rise di gusto e scosse la testa.
«Si pensa sia tutta una sciocca leggenda raccontata ai bambini per fargli paura, ma non è così. La camera esiste e solo l'erede dello stesso Salazar può controllare il mostro al suo interno»

«Quindi stai insinuando di essere davvero tu l'erede di Serpeverde? Come...come puoi saperlo?» chiese spalancando gli occhi marroni.

«La mia...famiglia» disse con un velo di disprezzo calcato nel parlare.
«Sono riuscito a scoprire molte cose, che danno un senso a tutto questo»

Idenas lo guardò con aria sconsolata e parlò.
«Sai che non so niente della tua famiglia, o chiamala come vuoi. Se ne volessi parlare in qualsiasi m...»

L'erede di Serpeverde la stoppò con la mano.
«Non importa di loro, ma della loro storia.
Mia madre si chiamava Merope Gaunt, ed era figlia di Marvolo Gaunt, erede diretto di Serpeverde, mentre mio padre era probabilmente un lurido babbano...Non so tutto, ma è già qualcosa, e dato che oggi la traccia magica scomparirà al compimento dei diciassette anni...» disse fissandola negli occhi.
«Avrò tempo quest'estate per andare a cercare molte più informazioni e costruire nuovi piani»

Gli occhi di Tom brillavano luccicanti come due scuri smeraldi incastonati in quel viso quasi angelico.

«Come lo hai saputo?» sussurrò Hilary scioccata.

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