THE SECOND CHOICE- la seconda scelta

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Al fece scorrere i suoi attenti occhi marroni da un angolo all'altro della sala per ammazzare il tempo, e forse non solo quello, dato che Aiden aveva iniziato a mettere a disagio Hilary standogli troppo vicino e toccandola in modo al quanto inquietante. Percepiva l'ansia della ragazza fino dall'altra parte del tavolo, ma una delle cose che gli fece più ribrezzo era la madre della ragazza, che se ne fregava altamente del benessere di sua figlia e continuava la sua stupida serata parlando (o meglio, urlando) con gli altri presenti, costringendo Hilary ad essere più affiatata con quell'essere spregevole di Yaxley.
Se Tom Marvolo Riddle lo avesse visto avvicinarsi così pericolosamente alla sua ragazza lo avrebbe ucciso con la sola forza dello sguardo.

Come se non bastasse a peggiorare il suo umore, c'era anche la faccenda di Celeste, la strega che aveva pronunciato la profezia degli Idenas. Aveva lasciato troppo domande in sospeso; perché lo chiamava "ragazzo stellare"? Che significava? Forse era un alieno venuto da un altro pianeta, e ciò avrebbe giustificato la sua bellezza stratosferica. Ma a parte i suoi pensieri surreali, non gli venne in mente altro da collegare a "ragazzo stellare", lo avrebbe scoperto più avanti, forse.

Sbuffò e poi guardò Cassandra, evidentemente troppo concentrata sul suo piatto di carne per prestargli un mino attenzione, per sua fortuna.
Aveva i capelli più unti che Aloysius avesse mai visto in tutti i suoi diciassette anni di vita, e giurò che se li avesse strizzati ci avrebbe condito la carne; socchiuse gli occhi e fece una smorfia schifata nell'immaginarsi la scena. La serata era appena iniziata e già non vedeva l'ora di mettere fuori i piedi da quella sala.

«Al tutto bene?» gli sussurrò la madre con sguardo premuroso.

A quella domanda i nervi del Corvonero salirono alle stelle, aveva voglia di urlare in faccia a sua madre. Come poteva andare tutto bene?

Si morsicò la lingua, non voleva essere sgarbato con lei, non se lo meritava, anche se si sentiva nervoso.

«È ok» rispose tirando un lungo e stanco sospiro.

«Allora Aloysius...come sta andando il Quidditch?»
Al percepì la voce di Hilary dall'altra parte del tavolo, e la guardò.

Gli occhi cerulei di Aiden lo fulminarono da dietro gli occhiali, aveva una mano sulla spalla della ragazza, che lo scostava lentamente. Al si passò una mano nei capelli corvini e non si fece problemi a sostenere il suo sguardo.

«Va tutta alla grande, come sempre. Soprattutto l'ultima partita, vinta, contro voi Serpeverde» rispose ridendo, ma Aiden non era in vena di scherzare, ma almeno levò la sua mano da Hilary, che si spostò un po' più in là.

«E ti sei divertito con qualche altra ragazza in questo periodo?» lo stuzzicò Yaxley, ma sembrò non funzionare, perché a Macmillan spuntò un ghigno divertito.

«Si parecchie»

Non era assolutamente vero, in realtà in quel periodo riusciva solo a pensare a tutti i suoi problemi, a Celeste, al suo matrimonio combinato di cui era infelice, e a alla sua paura che Yaxley avrebbe fatto del male alla Idenas.
In più se avesse detto di no chissà cosa si sarebbe messo in zucca Aiden, magari avrebbe dubitato della sua eterosessualità, e voleva evitare.

Il signor Macmillan tirò una gomitata al figlio, che gemette infastidito, ma continuò comunque a far finta di sorridere al suo vecchio migliore amico.

«Aloysius caro! Speriamo che dopo tu ti dia una regolata» si intromise Adelaide pulendosi la sua piccola boccuccia con il tovagliolo.

I signori Macmillan si guadarono e il padre del ragazzo osservò il figlio severo, ma quest'ultimo non proferì scuse.

Cadde un silenzio tombale, accompagnato solo dal rumore delle posate sui piatti.

Il signor Macmillan non si sarebbe mai fatto umiliare, così decise di intervenire.
«Senza dubbio!»

EvolWhere stories live. Discover now