ONCE UPON A DREAM- c'era una volta un sogno

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Il rientro a scuola fu davvero frustrante per tutti. Tornare alla normalità dopo l'atmosfera natalizia era davvero deprimente, ma almeno per Tom Marvolo Riddle si avvicinava il trentuno di dicembre, che non era solo la fine dell'anno, ma anche il suo compleanno.

Tom odiava le feste e i regali inutili, nonostante non ne avesse mai una festa degna di essere chiamata tale. Detestava essere al centro dell'attenzione solo perché un anno si aggiungeva alla sua esistenza, non ci trovava nulla di positivo, perché festeggiare qualcosa che ti avvicinava sempre di più alla morte?

Cercò di togliersi il pensiero dalla testa e ritornò su Hilary, doveva andare a raccattarla alla stazione di Hogsmeade, perché di lì a pochi minuiti sarebbe arrivata dopo quasi due settimane di vacanze natalizie.
Aveva già smesso di nevicare da qualche ora, e il terreno iniziava già a farsi acquoso e sporco. Le nuvole ricoprivano completamente il cielo, tingendolo di un grigio; Riddle era avvolto dal mantello nero di Serpeverde e la sciarpa verde-argento attorcigliata al collo.

In quelle due settimane non si era mai annoiato tanto, nonostante studiasse e approfondisse sempre le sue ricerche; ma la mancanza fisica di Hilary la sentì eccome. Parlare con lei tramite lettera non era la stessa cosa, non poteva guardarla in faccia, studiare le sue espressioni e osservare i suoi grandi occhi marroni spesso persi nel vuoto, e come se non bastasse si sentiva limitato nello scrivere su una pergamena, era così paranoico che aveva il timore che qualcuno leggesse le loro conversazioni in un modo o nell'altro.

Alcuni studenti e insegnanti stavano davanti al binario uno, attendendo che il treno si fermasse proprio davanti a loro.
Lumacorno stava parlano con uno dei suoi studenti e Tom Riddle cercò di non dare nell'occhio, ma sapeva che Horace fosse venuto solo per Hilary, anche perché prima di allora non lo aveva mai visto aspettare qualcuno a quella stazione.

Il treno si fermò e le sue ruote fecero attrito con i binari creando un rumore fastidioso, seguito poi da uno sbuffo, che spalancò le porte dell'Hogwarts express.

Hilary uscì, e venne investita dall'aria gelida e pungente, e purtroppo per lei non solo da quella, ma anche dalla valanga di studenti che spintonava per uscire dal treno. Perse di vista Aloysius, che si mischiò con gli altri studenti, mentre lei camminava in fretta spintonando forte qualche studente per passare.

Quando intravide Tom gli corse incontro felice; fece per abbracciarlo, ma si fermò, non voleva metterlo in qualche modo in imbarazzo.
I due si salutarono velocemente e poi corsero subito fuori la stazione lontano dal caos, imboccando una stradina stretta che portava direttamente nel cuore della cittadina di Hogsmeade, dove i pub erano aperti e colmi di persone.

Ne Hilary ne Tom avevano voglia di stare in mezzo al casino, bastò solo uno sguardo per capire dove fossero diretti, ovvero alla stamberga strillante.

Quando varcarono la soglia della solita vecchia stanza in cui stavano, la prima cosa che la ragazza fece fu abbracciare d'istinto Riddle. Le era mancata davvero tanto la sua presenza, il suo odore, tutto. Si sentì stupida a stringerlo così, anche perché sapeva che Tom non amasse le smancerie.

In quel momento pensò anche a quando Aiden aveva osato baciarla, non si era ancora decisa se dirlo o meno a Tom, ma per come si sentiva in quel momento le sembrò l'idea meno opportuna.

Quando Hilary si staccò, e il ragazzo rise divertito passandole delicato una mano tra i capelli. Lei rabbrividì contenta a quel tocco e sorrise.

«Ti vedo spenta»

Il sorriso di Hilary si cancellò subito dalla sua faccia e tornò seria.

«La maledizione sembra averti succhiato tutte le tue forze» gli occhi verde scuro di Tom erano fermi sulla figura della Idenas, che per un momento gli parve persa.
I capelli le erano cresciuti un po' dall'ultima volta che si erano visti, nonostante fossero passate meno di due settimane. La vedeva anche leggermente più magra di quanto già non lo fosse, gli occhi non brillavano determinati come prima e la sua pelle era più pallida del solito, era consumata dallo stress, e non solo da quello.

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