ALL ABOUT US- tutto su noi due

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Hilary non riusciva ancora a metabolizzare bene la morte di Aloysius nelle settimane successive; nonostante avesse visto Al spegnersi come una stella morente sotto ai suoi occhi, stentava ancora a credere che lui non fosse lì con lei, lo sentiva lontano.

La sua morte le aveva lasciato un abisso dentro, perché sentiva che qualcosa mancasse nella sua esistenza. Alcune volte scoppiava a piangere nel cuore della notte, e probabilmente Voldemort l'aveva sentita piangere varie volte, anche perché le lacrime vecchie sul cuscino dalla federa color crema, avevano lasciato una macchina scura irregolare; ma lui non proferì più parole sul "ragazzo stellare", per lui era solo una delle sue tante vittime, di cui era riuscito a sbarazzarsi.

Nessuno avrebbe mai dovuto intromettersi tra Hilary Idenas e Lord Voldemort; ormai quel ragazzo si stava trasformando nel mostro che viveva dentro di lui già da prima che nascesse.

"Le figlie della discordia" nacquero poco tempo, e finalmente Hilary sembrò riempire le sue monotone e grigie giornate con le uniche cose belle che Tom le aveva donato, Clara ed Estelle Riddle.

«Dovremo affidare Clara ed Estelle a qualche mangiamorte oggi» disse Tom avvicinandosi ad Hilary, che era china sulle culle, dove giacevano tranquille le due figlie.

Erano pressoché identiche, gli stessi capellini neri posizionati sulla nuca; anche se il colore degli occhi di Estelle tendevano a scurirsi molto di più di quelli di Clara, che invece rimanevano limpidi e cristallini, con delle piccole striscioline verdi.

«Avevi detto che saremmo andati ad Hogwarts domani...o sbaglio» disse lei voltandosi dalla parte di Tom per toccargli la spalla.

Riddle si prese ironicamente il braccio sinistro e sfoggiò i magri pallidi polsi da sembrare trasparenti, come per guardare l'ora, ma lì non c'era nessun orologio, neppure quello che Aloysius aveva regalato a Tom nei loro anni ad Hogwarts.
«Mi dispiace affermare che "domani" è oggi» rispose ghignando.

Idenas ghignò a sua volta maliziosa con gli occhi che le brillavano di quella luce maligna che la governava da sempre.

Qualcuno bussò alla porta della stanza, e spezzò pateticamente la scenetta; Hilary prese aria e sospirò, mentre l'uomo faceva il suo ingresso.

«Con permesso miei signori»
Abraxas sfoggiò uno dei suoi sorrisi migliori. Sembrava invecchiato di dieci anni dall'ultima volta che Hilary lo aveva visto, ed erano passate poche settimane.

La sua pelle pallida accentuava le violacee occhiaie, sotto i suoi occhi zaffiri stanchi, e i lunghi capelli biondi erano tirati indietro, ma qualche ciocca ribelle ricadeva sul viso, pareva anche essergli spuntata qualche ruga d'espressione di troppo.

Hilary tentennò un momento e guardò il marito, come per fargli capire se Abraxas sarebbe mai stato in grado di tenere le sue figlie in quelle condizioni.

«Andiamo» mormorò Tom prendendo la mano della moglie e brandendola come sua.

Il sole era scomparso dietro le montagne, e l'aria fresca si arricchiva con l'odore della pioggia che stava arrivando. Sopra le loro teste, nubi viola/blu percorrevano il cielo.

Riddle prese l'aria a pieni polmoni e sorrise al cielo, come per sfidarlo. Si sentiva particolarmente potente quella sera, e nella sua testa viaggiava l'idea di fare le cose per bene, e con calma, stranamente dai suoi modi di fare estremi e frettolosi, voleva gustare quella sensazione appieno, e con Hilary Idenas, dopo tanto tempo che non vivevano un'avventura insieme.

«Sei stato incosciente a lasciare le nostre figlie ad Abraxas in quelle condizioni! Che gli è successo?» domandò Hilary con la faccia corrucciata dalla rabbia.

EvolWhere stories live. Discover now