THE GIRL THAT TIME FORGOT-la ragazza che si dimenticó del tempo

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Anche il mese di ottobre passò abbastanza velocemente, lasciandosi alle spalle la festa di Halloween appena trascorsa e molto studio; aprendo così le sue porte ad un freddo e puntiglioso novembre, che la mattina lasciava la brina sul prato dipingendolo d'argento.
Era la prima domenica del mese, il giorno dopo alla festa di Halloween, infatti la gran parte degli studenti si era rifugiato al caldo sotto le proprie coperte fino a tarda mattinata; tutti tranne Tom Riddle, che si era trascinato dietro la Idenas per organizzare i turni da fare per la settimana che stava per arrivare, dato che il giorno prima erano andati con gli altri amici zelanti di Tom nella stanza delle necessità.

Hilary era avvolta dalla lunga mantella di Serpeverde ed era seduta insieme a Tom nel tavolo della sala comune per organizzarsi per i turni.
Era esausta, era andata a letto davvero tardissimo e doveva ammettere che stare al passo con la routine quotidiana di Riddle le era veramente difficile.
Ormai i due passavano il resto delle giornata insieme e Tom era riuscito completamente a staccarla dal suo gruppetto di amici anche senza volerlo, rendendola parte del suo gruppo personale.
Ne era soddisfatto perché la ragazza era un asso in tutto ciò a cui ambiva, ma sentiva come se una parte di se provasse fastidio ad averla intorno, questo perché era costantemente oppresso dalla paura che qualcuno avesse potuto prendere il suo posto, ma sapeva che Hilary non era interessata a farlo, lei era soltanto determinata a finirla con la sua famiglia e Riddle lo sapeva bene.

«Giretto al lago nero?» domandò Hilary sdraiando un braccio sul tavolo e osservando Tom che scriveva con penna e calamaio su una pergamena.

Riddle intinse la punta della penna dentro la boccetta e la fece picchiettare sul boccale.
La guardò negli occhi e rispose.

«Hilary, appena finiamo di stabilire i turni, non ho intenzione di rimandare tutto di nuovo» rispose serio scrivendo qualcosa sul foglio.

Idenas sorrise e sospirò stanca. Tom l'aveva trascinata lì in sala comune alle sette del mattino, ed era passata già un'ora e ancora si stavano dividendo i vari compiti da svolgere per tenere in ordine la casa Serpeverde.

«Tra un mese è Natale, dovremmo occuparci della raccolta firme di chi resta e chi va. Lo farò io» disse lei osservando gli occhi verde scuro di Tom sfrecciare da una parte all'altra della pergamena.

«Tu che fai? Resti?» domandò Tom guardandola negli occhi, e la ragazza si sentì avampare, come ogni volta che l'altro le rivolgevano uno sguardo.

«Devo tornare a reggia Idenas. Quest'anno mia madre ha organizzato un ballo di Natale dove inviterà tutte le famiglie purosangue»

Tom percepì una nota di sconforto nel tono della Serpeverde. Sapeva quanto fosse difficile per lei passare del tempo con sua madre, tra bugie e un'altra miriade di problemi e responsabilità.

«Mi mancherà non avere la tua compagnia» gli disse la ragazza sorridendogli debole.

«Non sei felice? Avrai la compagnia del tuo Aloysius» punzecchiò Tom divertito. Gli piaceva vederla a disagio, con la faccia corrucciata e le sguardo duro.

«Per Salazar Serpeverde...non potrei mai parlargli delle cose di cui parliamo io e te» rispose incrociando le braccia al petto.

Riddle si spostò con un dito una piccola ciocca di capelli che gli ricadeva sulla fronte, e Hilary osservava quella scena incantata dal fascino di quel piccolo gesto.
«Modestamente...forse ti prenderebbe per pazza

«Ma se sei sano quanto me?!» esclamò Hilary ridendo.

«Direi un'offesa alla mia persona» rispose il Serpeverde con un'espressione divertita dipinta in volto, mentre metteva in ordine le sue cose.

EvolWhere stories live. Discover now