Capitolo 56

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"Mi dispiace".

"Parlami di questa cosa".

"Qualche giorno fa mi è arrivata una mail dall'Università di Denver, in Colorado...hanno letto il mio curriculum e sarebbero felici di offrirmi una cattedra nel loro ateneo".

"Perché non me lo hai detto? Perché lo hai detto a lei per prima?".

"Non volevo che la nostra relazione cambiasse, peggiorasse...non ora che sono riuscito a convincerti di provare".

"Rispondi anche all'altra domanda".

"Non lo so...mi è venuto spontaneo parlarne con lei, forse per il fatto che anche lei è docente".

"Quindi pensavi che io non potessi capire...".

"No, Amelia, non ho detto questo".

"Però forse ha ragione lei, dovresti smetterla di perdere tempo con una ragazzina come me".

"Non dire stupidaggini".

"Noi non possiamo stare insieme, Giulio".

"Perché?" alzò la voce.

"Siamo troppo diversi partendo dall'età".

"Per me non è un problema, lo sai".

"Eppure non mi sembra" sbuffai.

"Soltanto perché ne ho parlato prima con una collega?".

"Sì...una persona sicura della sua relazione ne avrebbe discusso con la fidanzata, non con la sua ex".

"Mi dispiace, ho sbagliato, ma questo non significa che non tenga a te" mi prese le mani fra le sue.

Cadde il silenzio.

Non avevo il coraggio di far incrociare i nostri occhi.

Sapevo che mi sarei lasciata convincere da quelle iridi così profonde.

Liquide.

"Ti prego, Amelia, credimi".

"Ma perché stai con me?".

"Perché sei unica".

"Non perché mi ami?".

"...cosa, che significa?".

"Non mi hai mai detto ti amo...forse è già un indicatore del fatto che tutto questo è sbagliato".

Giulio si alzò in piedi di scatto.

Arrabbiato.

Camminava su e giù.

In quel metro di spazio tra me e il letto.

"Tu me lo hai detto?".

Io glielo avevo detto?

No.

Ho sbagliato anche io.

"Perché dobbiamo sempre essere noi uomini a fare il primo passo su tutto?! Eh?" urlò.

Aveva ragione.

Ma le urla mi spaventavano.

"...ti prego, calmati" sussurrai.

In risposta l'uomo chiuse a chiave la porta.

Pensando che in quel modo nessuno potesse sentirci.

"Rispondi!".

Mi dava fastidio vederlo in quel modo.

Quasi rosso in viso.

Eretto davanti a me.

CartapestaWhere stories live. Discover now