Capitolo 32

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Quella mattina mi risveglia tra le braccia di Pierpaolo.

Mi beai di quel momento.

Niente di sporco.

Soltanto le sue braccia che mi stringevano.

Come a volermi proteggere dal buio.

Lo osservai per un po'.

I capelli spettinati.

La maglietta del pigiama leggermente arrotolata su un fianco.

La gamba sinistra piegata.

Era davvero tenero.

Purtroppo non potevo restare ancora lì con lui.

Dovevo andare a lavoro.

Avevo il turno dalle nove fino a pranzo.

Sgusciai via dalla presa.

Facendo attenzione a non svegliarlo.

Era sabato perciò poteva dormire qualche ora in più.

Prima di andarmene gli stampai un bacio sulla fronte.

Come si fa con i bambini.

Sgattaiolai via.

Passai a casa mia per cambiarmi.

E poi diritta a lavoro.

Dove una curiosa Betty era in trepidante attesa.

"Allora? Voglio sapere tutto, tesoro mio".

"È andata molto bene, tanto che abbiamo dormito insieme stanotte..." arrossii.

"Cosa?!".

"Non abbiamo fatto nulla, soltanto dormito...non riuscivamo a staccarci ieri sera".

La donna era visibilmente felice per me.

Le raccontai della fuga dal ristorante.

Della chiacchierata.

Del bacio.

E del mio risveglio avvolta tra le braccia dell'uomo.

"Sembra quasi una favola" sorrise.

"Forse lo è, non lo so".

"Tu sei felice di questa scelta?".

"Sì, Pierpaolo è l'uomo giusto per me".

"Bene, allora sono felicissima per voi".

Il turno fu piuttosto tranquillo.

Servii qualche famiglia al tavolo.

L'ultima ondata di turisti.

Poi il paese si sarebbe svuotato.

E i turni a lavoro diminuiti.

"Ciao..." alzai lo sguardo sulla porta del locale.

"Ciao Pier" gli sorrisi.

"Scusami se stamattina non mi sono svegliato con te".

"Ma stai scherzando? Non dovevi mica farlo" lo rassicurai.

"Mi sarebbe piaciuto salutarti almeno".

"Stai tranquillo...ti faccio un caffè?".

L'uomo annuì.

"Senti, ti va di stare insieme anche oggi?".

"Certo, ma devo studiare...".

"Puoi studiare da me".

"Va bene, se ti fa piacere avermi intorno".

"Non sai quanto".

CartapestaWhere stories live. Discover now