Capitolo 3

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"Che ci fai lì?".

Sono seduta sul davanzale della finestra.

In camera.

Al buio della notte.

Pierpaolo è in pigiama sul suo balcone.

"Prendo un po' d'aria".

"Neanche tu riesci a dormire?".

Scuoto la testa in segno negativo.

I giorni sono volati.

E domani sosterrò il test.

Non l'ho detto a nessuno.

Per scaramanzia.

"È domani, vero?".

"Sì...ma ti prego, non dirlo in giro".

"Perché?".

"Perché se andrà male non deluderò nessuno...".

"Hai paura?".

"Da vendere".

"Vieni giù, vieni da me...ho un rimedio contro la paura" sorride rientrando.

Indosso una felpa lunga.

Non posso uscire con il pigiama estivo.

È freddo di notte.

Nonostante sia ancora estate.

Scendo di sotto.

Entro in casa di Pierpaolo.

"Tieni, bevi" mi porge subito un bicchiere.

"Cos'è?" puzza.

"Gin".

"Ma stai scherzando?".

"Fai come dico, manda giù senza pensare".

Per poco non mi strozzo.

La gola va a fuoco.

Il sapore è orribile.

"Tieni, ancora" mi riempie di nuovo il bicchiere.

Anche lui beve con me.

Ma la sua sembra acqua per come manda giù senza problemi.

"Ora fai un bel respiro ed usciamo" posa la bottiglia.

"Cosa?".

"Forza, non abbiamo tutta la notte" mi prende per mano.

Corriamo per le strade del paese.

Il freddo mi sta screpolando le labbra.

"Corri, più veloce!" urla.

Lo seguo.

Sono più pazza di lui.

"Urla alla valle, dai".

"No, sveglieremo tutti" ci fermiamo davanti ad un panorama mozzafiato.

Pierpaolo mi guarda.

Poi caccia un urlo.

Si sente quasi l'eco.

"Tocca a te" sorride.

Urlo.

I polmoni bruciano.

Ma sento di stare bene.

Lì.

Con lui.

Ritorniamo a casa.

"Adesso vai a dormire, e stai tranquilla perché sei molto preparata e lo desideri più di ogni altra cosa".

"Grazie...".

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