Capitolo 41

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"Amelia, quanto ci metti?" Elisa entrò in camera.

Ero davanti allo specchio.

Con il bordo della maglietta alzato.

Con le dita percorrevo quell'orribile cicatrice.

Non ne avevo parlato con Pierpaolo.

Ero ancora traumatizzata.

'Don't look back in anger'.

Recitava il tatuaggio che avevo fatto lì vicino.

Come la canzone degli Oasis.

Appunto per ricordarmi di non girarmi verso il passato.

Verso quella rabbia.

"Ancora problemi con quella?" la ragazza si avvicinò cauta.

"Non smetterà mai di darmi problemi questa cicatrice".

"Ma perché non provi a parlarne con qualcuno che possa aiutarti ad affrontare il trauma?".

"Perché chi me l'ha inferta era proprio una persona che doveva aiutarmi".

"Lo so, ma non sono tutti come quel tizio...guarda Giulio, è un bravo psicologo saprà indirizzarti verso qualcuno di adatto".

"Questa mi ricorda chi sono stata e cosa mi hanno fatto, fa male ma è una parte di me...non devo metabolizzare proprio niente".

"Come vuoi tu, ma non è normale il modo in cui hai trattato Pierpaolo".

"Ho sbagliato a fuggire in quel modo, ma mi ha assalito un malessere improvvisamente che non sentivo da tempo".

"Posso soltanto immaginare come tu ti sia sentita, te l'ho detto, ma magari parlarne ti farebbe bene" sorrise.

Aveva ragione.

Come sempre.

Ma era una cosa troppo privata.

Troppo intima.

Che ancora mi faceva paura.

"Ora andiamo dai, Giulio ti starà aspettando".

Avevo vinto il posto al convegno.

Le chiamate del professore erano per annunciarmelo.

Ero felice di questa opportunità.

Staccare per un weekend mi avrebbe aiutata.

Cambiare aria.

Persone.

Riflettere.

Uscii di casa con la mia valigia.

Ne avevo presa una non troppo grande.

"Buon viaggio, Amy" Pierpaolo era in piedi sul pianerottolo.

Mi stava aspettando.

A disagio.

Sempre dolce.

"Grazie".

"Ci vediamo quando torni, okay?".

"Sì, certo".

Lo salutai con un bacio sulla guancia.

E mezzo sorriso.

In macchina ascoltammo un po' di musica.

Elisa si era offerta di aiutarmi con la valigia.

Io ero una frana.

Mi aveva anche prestato qualche vestito elegante.

Di certo non avevo abiti adatti ad un contesto del genere.

CartapestaWhere stories live. Discover now