Cartapesta

Capitolo 15

Il mattino seguente venni svegliata da un dolore alla spina dorsale.

Mi rigirai.

Ma ricevetti in cambio un'altra fitta.

Aprii lentamente gli occhi.

Per abituarmi alla luce della stanza.

Mi misi a sedere.

Non era casa mia.

Non era il mio divano.

A fianco a me Pierpaolo dormiva ancora.

Ci eravamo addormentati.

Dopo il film.

Spostai lo sguardo sull'orologio che avevo al polso.

Era tardissimo.

Avevo lezione alle otto.

Mi alzai velocemente.

L'uomo iniziò a mugugnare.

Segno del suo imminente risveglio.

Lo osservai.

Era carino.

Con un braccio sopra la testa.

L'altro abbandonato sul bracciolo del divano.

"Ma che ore sono?" mormorò togliendosi gli occhiali dal naso.

"Sono le 7.20, io devo andare" infilai le scarpe.

"Aspetta, ti accompagno io tanto devo andare a lavoro...corro a cambiarmi" rapido salì le scale per raggiungere la sua camera da letto.

Nel frattempo misi su il caffè.

Almeno un caffè al volo.

Armeggiai con la macchinetta.

Pierpaolo era molto preciso.

Aveva impilato tutte le cialde in modo impeccabile.

Divise per gusto.

Per me presi un ginseng.

Per lui un caffè normale.

Non sapevo cosa preferisse.

Quando scese aveva abbandonato l'aria addormentata di prima.

Era pronto per andare a lavoro.

Con una camicia celeste.

Pantaloni scuri.

"Scusami se mi sono permessa, ma ho pensato che almeno un caffè al volo potevamo prendercelo" accennai un sorriso porgendogli la tazzina.

"Hai fatto bene, tranquilla".

Dopo cinque minuti eravamo già in macchina.

L'uomo si muoveva esperto sulla strada.

Ma senza esagerare.

"Il film di eri è stato bello" commentò distratto.

Avevamo guardato 'Il giovane favoloso'.

"Molto, e poi Leopardi è uno dei miei poeti preferiti nonché orgoglio della mia terra".

"Giusto, sei marchigiana" ricordo la sera in cui ci eravamo conosciuti, avevamo parlato un po' di noi.

"Vuoi che ti accompagni dentro, oggi?".

Era carino a propormelo.

Ma non avevo più sei anni.

Non dovevo essere tenuta per mano.