Capitolo 24

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"Amy, sei distratta oggi" la mia datrice di lavoro mi guardava preoccupata.

"Scusami, sono un po' in ansia per l'università..." mentii.

Ma quale università.

Io avevo baciato Pierpaolo.

E prima di lui Conti.

Cosa mi stava prendendo?

Perché l'avevo fatto?

Io che odio il contatto umano.

Che schivo i sentimenti.

Ecco dove mi ha portata credere nei sentimenti.

Alla confusione più totale.

Tra due uomini completamente opposti.

Entrambi inarrivabili.

Uno fidanzato con la figlia del suo capo.

Un è il mio professore con una presunta compagna.

Ma dove vado a sbattere la testa?

"Problemi di cuore?".

Quella donna sapeva leggermi dentro.

Era così strano.

Forse però è il potere delle mamme.

Io non posso saperlo.

Ogni giorno i miei ricordi vengono meno.

Che farò quando non avrò più ricordi dei miei genitori?

Quando chiuderò gli occhi e non vedrò il sorriso di mia madre?

Oppure le iridi verdi muschio di mio padre?

Sarà triste.

Tra pochi giorni sarà l'anniversario della loro morte.

Un giorno nero.

In cui di solito sto chiusa in camera mia.

Aspettando che passi.

"Forse, non lo so neanche io" sbuffai.

Per fortuna quel pomeriggio non c'erano molti clienti.

"Parla con me, tesoro" la donna mi prese per mano accompagnandomi ad un tavolo.

Ci sedemmo insieme.

Mi accarezzava i palmi delle mani.

"Ho il caos in testa...sono successe delle cose che mi hanno mandata in ansia".

"Parti dal principio e vedrai che le parole usciranno fluide" sorrise.

"Pierpaolo. Con lui sto bene, siamo amici...abbiamo discusso certo, ma riusciamo a trovarci sempre. Il problema è che potrebbe nascere qualcosa di più di una semplice amicizia, ma c'è Alessia di mezzo e lui non vuole proprio lasciarla andare".

"Lo sapevo che sarebbe nato qualcosa fra voi due, siete anime affini...avete sofferto e avete cercato di riparare i buchi come potevate".

"Già, ma se fosse proprio questo il problema? Nessuno di noi due è ancora riuscito a curarsi le cicatrici e quindi insieme saremmo come una bomba ad orologeria...".

"Io vi guardo e vedo un cielo sereno, senza nuvole, potreste essere uno la cura dell'altra e viceversa...con questo non voglio spingerti tra le sue braccia per forza, io voglio che tu sia felice".

"Betty...non è finita qua..." mormorai stropicciandomi la frangetta.

"Dimmi...c'è un altro? Forse il bel professorino che ti ha aspettata per tutta la sera?" lo sapeva.

CartapestaWhere stories live. Discover now