Capitolo cinque.

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Niall era rinchiuso già da una buona mezz'ora nel bagno di casa sua. Sua madre si era gentilmente offerta di cucinare e lui ne aveva approfittato per distendere un po' i nervi. Si guardò allo specchio e sospirò.

Continuò a scuotere la testa e darsi del coglione; questa non ci voleva proprio, pensava.

Aprì il rubinetto dell'acqua e si sciacquò il viso. Una volta asciugata la faccia, Niall decise finalmente di uscire dal bagno e andare in cucina, dove aveva lasciato le altre due alle prese con i fornelli. Niall era felice di avere lì con sé sua madre, ma avrebbe preferito vederla in una situazione meno stressante.

Sorrise a Maura dopo aver varcato la porta della stanza. Scansò Beatrice che, non ancora accortasi della sua presenza, continuava a parlare con l'altra di una certa ricetta italiana. Beatrice aveva seguito una scuola di cucina lì a Londra e adesso lavorava come cameriera in un locale vicino casa sua. Le era sempre piaciuto cucinare, sin da piccola, e sperava di poter diventare una brava cuoca e aprirne uno proprio. Adesso però tutti i suoi piani erano stati distrutti dalla gravidanza.

Beatrice notò Niall solo quando sentì il rumore del frigo che si apriva e si voltò a guardarlo. Pensò che bastava guardarlo negli occhi per capire che c'era qualcosa -tante cose in realtà- che lo tormentava.

Intanto Niall prese una bottiglietta d'acqua e ne bevve un sorso.

"Allora Nì, come vanno le cose con il gruppo?" chiese Maura.

L'altro fece spallucce "Come se non lo sapessi"

"Beh, si, ma ho voglia di sentirti parlare quindi raccontami" spiegò Maura.

E Niall rise; ma questa volta fu la sua vera risata a uscire dalla sua bocca, una risata che fece sorridere istintivamente Beatrice e le scaldò il cuore. Nonostante il suo comportamento freddo, Beatrice pensava che Niall fosse un ragazzo speciale, uno di quelli che non puoi farti scappare facilmente. E ci avrebbe provato a farlo uscire da quella corazza che indossava quando stava con lei.

Beatrice ascoltò ogni parola del discorso di Niall, non si fece sfuggire una sola sillaba e lui stava ancora parlando quando la cena fu pronta e si sedettero per mangiare.

Beatrice si era praticamente autoinvitata a cena, troppo occupata a parlare con Maura.

Lei lo guardava mentre raccontava felice quello che aveva fatto in quei giorni, ascoltò attentamente le rughette formarsi ai lati degli occhi quando sorrideva contento.

Niall era bello, con i suoi occhi blu, la pelle pallida e le guance perennemente arrossate. Beatrice non lo negava affatto.

Niall adesso parlava di come fosse pesante viaggiare di continuo e stare sempre lontano da casa, ma allo stesso tempo diceva che gli piaceva il suo lavoro -perché per lui era come un lavoro- e che non l'avrebbe sostituito con nessun altro mestiere.

"L'importante é che sei felice" rispose Maura sorridendo e guardando prima lui e poi Beatrice. Quest'ultima arrossì di botto mentre continuava a masticare la pasta cercando di osservare la reazione dell'altro. Niall, intanto, si fermò con la forchetta a mezz'aria e si voltò a guardarla. Il suo sguardo si corrucciò subito e l'immagine del Niall sereno e spensierato che Beatrice si era precedentemente costruita si ruppe in mille pezzi. A Niall tremò il labbro leggermente e smascherò il tutto mordendoselo con i denti. Poi annuì una e due volte, di continuo e velocemente, mentre anche le punte delle sue orecchie si coloravano di un leggero rosso. Entrambi ritornarono con lo sguardo sul proprio piatto, deglutendo. Continuarono a mangiare normalmente, nella stanza risuonava solo il rumore delle forchette che sbattevano contro il vetro del piatto per prendere il cibo. Poi, con la coda dell'occhio, Beatrice vide Niall allontanare il piatto da sé e avvicinarlo a lei. La ragazza lo guardò confusa aggrottando le sopracciglia.

"Io non ne voglio più, mangialo tu se hai fame" un leggero tremolio nella voce e uno sguardo a indicare il cibo sul piatto.

Beatrice sorrise e "Grazie" mormorò prima di continuare a mangiare in imbarazzo. Sentì Niall ridacchiare per la sua timidezza e quasi sputò tutto ciò che aveva nella bocca per la sorpresa. Niall distolse subito lo sguardo quando si accorse di quello che aveva appena fatto. Ritornò ad assumere quell'aria seria facendo finta di niente e controllò sul cellulare se ci fossero nuovi messaggi.

"Non hai fame?" chiese premurosa Maura, cercando di prendere un argomento di cui parlare.

"Mh non molta, ho mal di testa" rispose l'altro tirandosi alcune ciocche di capelli, come se farlo avrebbe risolto il problema.

Maura aprì la bocca per parlare, ma dovette richiuderla quando fu interrotta dallo squillo di un cellulare.

"Scusate, é il mio" la donna alzò una mano in segno di scusa e si alzò velocemente per andare a prendere il suo cellulare in salotto.

Beatrice si assicurò di aver sentito un 'pronto?' arrivare dall'altra stanza, poi posò la forchetta sul piatto quando fu ormai piena e si rivolse a Niall.

"Non hai qualcosa da prendere per il mal di testa?"

Niall si risvegliò dai suoi pensieri e volse il suo sguardo alla ragazza. Scosse la testa lentamente, mantenendo sempre quel velo di durezza negli occhi.

A quel punto Beatrice si alzò dalla sedia "Forse ho qualcosa nella borsa"

E si diresse verso il divano dove l'aveva poggiata qualche ora prima.

"Non ho bisogno di nulla" mormorò duramente Niall tra i denti. Beatrice rimase un po' spiazzata dalla sua reazione, ma si riprese subito cercando di non mostrare la delusione nei confronti del suo comportamento.

"Okay" disse solo "scusami" ritornò a sedersi e si guardò le unghie svogliatamente.

Niall sentì il senso di colpa attaccarglisi addosso e sospirò rumorosamente: era pur sempre una ragazza, e non aveva il diritto di essere trattata così.

"Senti, io..." Niall chiuse gli occhi qualche secondo cercando di assimilare le parole che voleva dire, ma alla fine gli uscì solo un patetico "scusami, davvero"

Niall scosse la testa dispiaciuto. Beatrice rimase bloccata all'udire quelle parole, poi il suo sguardo si addolcì e gli sorrise per rassicurarlo.

Qualche secondo dopo videro Maura fare capolino in cucina, la chiamata ancora aperta e lo schermo premuto contro la spalla mentre parlava.

"Niall va bene se resto da voi un paio di giorni?" chiese la donna.

Niall annuì sorridendo. Ma furono quelle parole, quella parola in particolare, che fecero irrigidire Beatrice come il bastone di una scopa. Sbagliava, o aveva proprio detto 'voi'?

Si voltò a guardare Niall, che intanto era ritornato pensieroso. Lo guardò mentre si portava una mano tra i capelli.

"Niall cos..."

"Devo dirti una cosa, Beatrice" se ne uscì ad un tratto "e velocemente"

Beatrice annuì per farlo continuare. Ma prima che l'altro potesse dire una sola sillaba, Maura rientrò dentro la stanza con un sorriso da un orecchio all'altro.

"Ho posato il borsone nella camera degli ospiti, immagino che voi dormiate insieme nella stanza di fronte"

La bocca di Beatrice si spalancò, la mascella che quasi toccava il pavimento.

"Che vuole dire tua madre?" chiese Beatrice incredula.

Niall le rivolse un sorriso complice alzando le spalle.

"Le ho detto che... insomma, stiamo insieme già da qualche mese e adesso viviamo entrambi qui per la storia del bambino" spiegò il ragazzo velocemente e a bassa voce. Beatrice sgranò gli occhi e quasi urlò.

"Ma sei idiota?"

Si, lo era.

Spazio Autrice:
Buongiorno a tutti :)
Oggi niente scuola yee
Mi scuso per il ritardo e vi ringrazio sempre per i voti, i commenti e le visualizzazioni. Ci tengo molto a sapere cosa ne pensate, quindi potete anche dirmi se c'é qualcosa che non vi va della storia, così cercherò di migliorarmi.
Grazie di nuovo, love u all ♥

Responsibility || Niall HoranWhere stories live. Discover now