Capitolo diciannove.

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Beatrice aprì gli occhi quanto le bastò per guardarsi intorno. Tuttavia la camera era quasi del tutto al buio, e questo le fece pensare che fosse ancora troppo presto per alzarsi.

Così volse lo sguardo verso il comodino e fissò i numeri in rosso che spiccavano sullo sfondo dell'orologio digitale.

Erano le sette meno un quarto.

Decisamente troppo presto, dato che la visita dal ginecologo era alle dieci.

Quindi si distese nuovamente e chiuse gli occhi per cercare di ricadere nel sonno.

Beatrice riaprì le palpebre dopo un tempo che le sembrò un'eternità. Ma quando di nuovo fissò l'orologio affianco si accorse che erano passati solo pochi minuti.

Come se non bastasse, Beatrice aveva fame.

Non aveva mai sentito il bisogno di mangiare di mattina, specialmente alle sette. Aveva sempre l'abitudine di bere una tazza di latte ed era già troppo per lei. Ma quella mattina la pancia le prese a brontolare come se non mangiasse da giorni e, per questa ragione, dovette alzarsi.

Lasciò che i piedi toccasserò il pavimento freddo contro la propria voglia. Si sentiva proprio che era dicembre.

Si aggiustò i pantaloni che si erano leggermente alzati sopra le caviglie e poi si diresse verso la cucina. Stette attenta a non provocare nessun tipo di rumore per non svegliare Niall e, in punta di piedi, scese le scale.

Beatrice si sentiva strana. Voleva ma non voleva andare dal ginecologo.

Da una parte non vedeva l'ora di andarci, ma dall'altra avrebbe tanto voluto che la accompagnasse anche Niall. E invece no. Perchè aveva un impegno. Lui aveva sempre impegni. Non c'era mai una volta che accettasse di fare qualcosa.
"Oggi non posso"
"Sono occupato"
"Non posso venire"

Beatrice si era stufata e stop, l'aveva mandato a quel paese.

Sospirò mentre versava del latte in un bicchiere e prendeva i cereali dalla dispensa.

Beatrice era solita mangiare qualche biscotto insieme al latte da quando sapeva di essere incinta, ma si era tolta questa abitudine quando era andata a vivere da Niall e si era accorta che quest'ultimo comprava esclusivamente cereali. Diceva che erano più "comodi".

Pensando a questo fatto, Beatrice fece spallucce e si sedette al tavolo per mangiare.

Quando si ricordò di accendere la tv, era già seduta con il cucchiaio in mano; così, data la sua poca voglia di fare tutto, evitò di alzarsi e cominciò a guardarsi intorno.

Osservò i cartoni della pizza sul bancone, le pentole ancora sporche nel lavandino, una maglietta poggiata sullo schienale della sedia e il tavolo sporco di non sa bene cosa.

Okay. Non pensava che Niall fosse un tipo ordinato, non lo era affatto. La donna delle pulizie non l'aveva perchè, stando in giro per il mondo in continuazione, non aveva senso assumerla per due settimane ogni tre mesi.

Niall aveva fatto uno sforzo minimo da quando Beatrice era andata a vivere a casa sua, ma non era poi cambiato così tanto.

Quando finì di bere il latte, Beatrice si alzò posando la tazza nel lavandino insieme alle altre stoviglie sporche e poi si rimboccò le maniche letteralmente.

Tanto la visita era alle dieci e aveva tutto il tempo per mettere in ordine.

Prese la maglia, piegandola e mettendola da parte per poi andare a posarla al suo posto nell'armadio di Niall, passò una pezza bagnata sopra il tavolo togliendo le macchie di sporco e lavò velocemente i piatti sporchi.

Responsibility || Niall HoranWhere stories live. Discover now