Capitolo ventinove.

17.8K 813 94
                                    

Era passato un mese e finalmente Niall aveva capito. Aveva capito che non doveva farsi mettere i piedi in testa, perchè non gli avrebbero potuto fare nulla ugualmente.

Quindi, con un paio di telefonate alla casa editrice della rivista che aveva pubblicato quell'articolo su di loro, avevano rimediato.

Quel mese, infatti, sullo stesso giornale c'era un articolo intitolato "Niall Horan ha finalmente trovato l'amore"

Niall sorrise mentre sfogliava quelle pagine. Adesso si sentiva molto più tranquillo e sereno.

Sbadigliò chiudendo il giornale. Erano appena le dieci di mattina di una Domenica: per i suoi gusti era decisamente troppo presto per essere già sveglio.

Si alzò per andare a spegnere il pentolino del latte e, mentre lo faceva, sentì un rumore di passi scendere giù dal piano di sopra. Ma fece finta di nulla, finse di non avere sentito niente.

Stava ancora versando il latte nelle tazze quando due braccia decisamente più piccole delle sue lo avvolsero intorno alla vita. Sorrise tra sé e sé quando Beatrice appoggiò la guancia sulla sua scapola sinistra e si strinse di più al suo corpo. Notò anche che, a causa della pancia ormai evidente, non riusciva del tutto ad aderire alla sua schiena.

Beatrice sentì il busto vibrare quando Niall rise di gusto.

"Perchè ridi?" gli chiese, mentre lui si voltava a guardarla. Aveva quel sorriso da ebete sempre in faccia e Beatrice non poté non esserne contagiata.

Niall le passò una mano tra i capelli lunghi, districando tutti i nodi e cercando di domare le ciocche sparate un po' ovunque. Poi le posò le mani ai lati della pancia, lasciandole un bacio appena sotto l'orecchio.

"Sei bellissima" le sussurrò. Beatrice arrossì di colpo. Era strano pensare a come il loro rapporto fosse cambiato durante quei mesi. Erano passati dal non sopportarsi all'amarsi. Perchè ormai quello si poteva definire un po' amore.

Niall gli lasciò un bacio sulle labbra come buongiorno. Tuttavia, quello che all'inizio sembrava un bacio del tutto innocuo, si trasformò in ben altro. Le labbra di lui premettero piano su quelle dell'altra. Beatrice si lasciò andare su di lui e schiuse le labbra. Niall si intrufolò subito, veloce, come se quello fosse il porto sicuro dove avrebbe potuto approdare. Cercò la sua lingua e quando la trovò, l'accarezzò. Beatrice nella foga del bacio si lasciò scappare un mugolio che fece ridere Niall. Quest'ultimo portò le mani dalla pancia a dietro la schiena, esattamente dove si trovavano le fossette di Venere.

Sembrava che nulla potesse distrarli, che si potessero baciare ancora e ancora. Ma anche questa volta il fato si mise contro di loro.

The Nights degli Avicii cominciò a riecheggiare per tutta la stanza facendo in modo che il bacio fosse interrotto. Beatrice si tirò un po' indietro, per staccarsi dal bacio, ma ridacchiò quando Niall la strinse più forte impedendole di scansarsi.

Allora gli morse un labbro, forse era l'unico modo per farlo staccare. Niall si lamentò, allontanandosi e guardandola offeso. Beatrice sorrise: amava quel Niall con le labbra rosse e screpolate.

Si avvicinò al tavolo, dove il cellulare continuava a suonare imperterrito. Lo afferrò e per un attimo credette di poter svenire. Le girò la testa alla vista del nome del mittente: quella che la stava chiamando era sua madre, la stessa persona che non si faceva sentire da mesi e che sembrava avesse dimenticato di avere una figlia.

Beatrice tremò e persino Niall se ne accorse. Fece un passo avanti e le accarezzò un braccio.

"Chi è?"

Fu tentata di non rispondere, perchè dirlo a voce alta avrebbe fatto anche più male. Ma poi "mia madre" sussurrò, così piano che Niall fece fatica a sentire.

Beatrice schiacciò il tasto verde e portò il cellulare all'orecchio.

"Pronto?" Rispose.

"Beatrice" Non sentiva la sua voce da tantissimo tempo.

"Dimmi" Beatrice aveva un tono di voce del tutto scocciato e non fece nulla per mascherarlo.

"È così che si saluta la mamma?" chiese l'altra, offesa.

Beatrice sentì il sangue ribollire nelle vene.

"Spero che tu stia scherzando" sibilò.

Ci furono alcuni istanti di silenzio dall'altra parte del cellulare.

"Bea..."

"Hai finalmente trovato i soldi e il tempo per chiamarmi?" la interruppe acida.

"Ti ho chiamato per un motivo importante"

"Ah, ecco, ora ci siamo" sbuffò "dimmi"

"No, dimmi tu" rispose la madre.

Beatrice tremò. Per un attimo ebbe un bruttissimo presentimento. Si prese qualche secondo per trovare le parole da dire.

"Non ho niente da dirti" disse alla fine

"Ne sei proprio sicura?"

La voce della madre la inquietava. Beatrice intuì che sapeva qualcosa, ma continuò a tenere la bocca chiusa.

"Sicurissima"

Dall'altra parte si sentì uno sbuffo spazientito.

"Allora spiegami perchè, ieri mattina, leggendo il giornale ho trovato un articolo che parlava di mia figlia con un tipo famoso" l'accento italiano si poteva distinguere benissimo per quanto era arrabbiata. Beatrice cercò di pensare velocemente a come rispondere sentendo il proprio cuore avere un balzo.

"Io" balbettò.

"È lo stesso tipo che tua cugina Marina ha appeso per tutta la stanza" sbottò, bloccando il balbettio di sua figlia.

"Spiegami perchè non mi hai detto nulla per tutto questo tempo" le impose poi.

Beatrice ci mise un po' per elaborare le parole di sua madre. Era un cosa che non le capitava quasi mai, ma ad un certo punto perse le staffe. Il sangue prese a pompare velocemente e un'ondata di rabbia la pervase dalle dita dei piedi alle punte dei capelli.

"Avrei dovuto? Davvero?" sbottò, sentendo già alcune lacrime inumidirle gli occhi.

"Si, perchè sono tua madre"

Beatrice rise amaramente.

"Madre? Ho dimenticato di averne una quando sono andata via di casa" Beatrice fece scorrere una lacrima lungo la sua guancia, ma non era l'unica: anche sua madre, dall'altra parte della cornetta, sentiva di poter scoppiare da un momento all'altro. Queste parole fecero male. Fecero molto male. Furono come coltellate nel petto pronte a toglierle il respiro.

"Beatrice, lo so che ho sbagliato, lo so" e a questo punto la sua voce si spezzò notevolmente. Mai si era mostrata così vulnerabile agli occhi di sua figlia. "Pensavo che in questo modo te ne saresti pentita e saresti tornata indietro. Ma ti giuro, non credevo di arrivare a questo punto, solo che tu sei laggiù e lo sai che qua le cose sono difficili" pianse. Ormai non faceva nulla per mascherare le lacrime. Beatrice singhiozzò. Non le piaceva sentirla piangere, ma se lo meritava, in fondo.

"Sono qui, pronta per prendermi le mie responsabilità da madre se me lo permetterai. Ci manchi Bea" ammise finalmente.

A quel punto, Beatrice non riuscì a trattenersi. Per questo impedì a sua madre di aggiungere qualcos' altro e, tra le lacrime, si liberò quel peso dal petto.

"Sono incinta"

Spazio Autrice:

Heyy :) Mi sembrava opportuno far capire che comunque Beatrice ha una famiglia, rido

Secondo voi cosa farà adesso la mamma (a cui non ho dato ancora un nome, ma dettagli)?

Fatemi sapere ♥

Soprattutto, grazie mille per aver fatto arrivare lo scorso capitolo a 100 voti, siete le migliori ♥♥

Ciao ciao ♥♥

Responsibility || Niall HoranOnde as histórias ganham vida. Descobre agora