Capitolo cinquantatré.

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"Tesoro" Niall sussurrò, cercando di svegliarla nel modo più tranquillo possibile: non voleva farla spaventare più di quanto non lo fosse già. Inutile dire che tutto quel sangue e quel dolore che aveva provato appena due giorni prima l'avevano lasciata scioccata. Mancavano ancora poco meno di due mesi per portare a termine la gravidanza e sia Beatrice sia Niall avevano davvero paura che qualcosa potesse andare storto. Il dottore le aveva consigliato di restare a letto e muoversi il meno possibile per non avere altre complicazioni, ma Beatrice in qualche modo sarebbe dovuta tornare in Gran Bretagna. Per questo motivo, Niall era riuscito ad ottenere il consenso per farla muovere su una sedia a rotelle.

"Bea" le sussurrò ancora, baciandole una gota pallida. Finalmente la ragazza aprì gli occhi.

"Abbiamo l'aereo tra un paio d'ore, dobbiamo ancora firmare tutte le carte e tu devi prepararti"

Beatrice annuì, con gli occhi impastati dal sonno. Si mise seduta sul materasso, ma non diede nessun segno di voler muoversi.

Quindi "Vuoi che ti aiuti a vestirti?" domandò Niall.

Beatrice, un po' per la stanchezza e un po' perché aveva bisogno del calore di Niall vicino, annuì sbadigliando sonoramente. Lui prese una tuta dal piccolo borsone che avevano riempito con le cose che sarebbero potute servire durante i giorni in ospedale e le si avvicinò.

Le lasciò un bacio sulle labbra screpolate, prima di slacciarle il camice. Aveva l'intimo addosso e, nonostante il sonno minacciasse di colpirla da un momento all'altro, non poté fare a meno di arrossire, sentendosi a disagio sotto lo sguardo attento del ragazzo. Niall se ne accorse e sorrise, intenerito.

Mezz'ora dopo, stavano già nella reception per firmare le ultime carte. La segretaria era scomparsa dietro una porta e loro erano rimasti lì ad aspettarla. Niall si piegò su un ginocchio per trovarsi alla stessa altezza di Beatrice, dato che era seduta sulla sedia a rotelle.

"Hai fame?" le domandò, guardandola negli occhi stanchi.

"Vuoi che ti prenda qualcosa da mangiare?" continuò, non lasciandole il tempo per rispondere.

Beatrice scosse la testa in senso negativo, continuando ad arricciarsi i capelli attorno ad un dito.

"Sei sicura? Avresti bisogno di mangiare qualcosa, insomma, sei davvero bianca sul viso" Niall storse le labbra, non gli piaceva vedere la sua ragazza così debole.

"Piuttosto tu, hai mangiato?" Beatrice lo colse di sorpresa con questa domanda del tutto inaspettata. In realtà Niall non aveva poi mangiato chissà cosa, era troppo occupato a preoccuparsi per lei e per il bambino.

"Mh, si" mentì, per non farla preoccupare.

"A me non sembra" lo incalzò "hai le occhiaie e sei pallido"

"È la mia carnagione..."

"Niall" lo riprese Beatrice alzando un sopracciglio, autoritaria "non mentirmi"

Niall deglutì, sentendo un leggero tremore assaltare le sue mani. Si sporse un po' di più e avvolse il corpo di Beatrice tra le braccia: in quel momento aveva davvero bisogno di stingerla forte e sentire il suo odore. Lei ricambiò, lasciandogli un bacio sull'orecchio leggermente a punta e sfregandogli le mani sulla schiena. Si davano conforto a vicenda.

***

"Qual è il problema, Niall?" La voce di Zayn rimbombò nella sua mente, già abbastanza sconquassata dal mal di testa. Quello continuò a guardarlo, anche quando il biondo non diede nessun segno di voler rispondere. Erano arrivati in Inghilterra da appena un'ora e mezza e Beatrice stava già dormendo sul lettone al piano di sopra.

Responsibility || Niall HoranWhere stories live. Discover now