f o u r t y

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The sunrise in a Walmart parking lot

Elena guidó fino ad un campo da paintball, uno dei peggiori di tutta la zona a quanto pareva.

Nessuno dei due ci aveva mai provato, ma Elena aveva un po' di dimestichezza con le armi in generale e poi era una delle poche cose aperte alle tre della notte.

Il viaggio era stato fin troppo silenzioso, il che aveva dato ad Harry la possibilità di riflettere su quello che stava succedendo.

Sentiva di averla già in pugno, che alla fine della notte sarebbero tornati insieme e che stavolta niente li avrebbe separati, nessuna delle cazzate che avrebbe potuto combinare lui.

Ma se c'era una cosa che Harry aveva imparato a sue spese era che Elena era un fottuto cavallo pazzo, detto in gergo tecnico, ovvero era imprevedibile e nessuno sapeva a cosa pensasse davvero.

Era certissimo che se gli avesse detto di no anche quella volta, si sarebbe chiuso per sempre in casa a comporre canzoni di merda, dannatamente tristi.

-hai mai sparato?- chiese Elena imbracciando il fucile dopo aver indossato la mascherina protettiva per gli occhi.

-ho la faccia di un tipo che ha mai sparato?- chiese ovvio.
-che vita noiosa hai avuto- rise iniziando a correre lontano da Harry.

-non dirmi che Javier ti ha insegnato anche questo!- gridó lui da dietro una specie di rifugio improvvisato.
Nessuno veniva a giocare a quell'ora quindi erano soltanto loro due e potevano urlare quanto volevano.

-no, è stata Felicia con James! Per poco non ho castrato mio fratello e per quello non mi ha più fatto prendere in mano un'arma da quella volta- rispose a sua volta cambiando nascondiglio.

-beccato!- urló Elena apparendo da dietro ad una roccia, Harry aveva tentato invano di nascondersi per tutto il campo ma era stato tutto inutile.

Ora il suo equipaggiamento protettivo e la sua specie di "completo" erano imbrattati di vernice, che non sarebbe andata via tanto facilmente.

-sapevi fin dall'inizio che avresti vinto?- domandó con un cipiglio annoiato quando lei terminó i colpi.
-sì, ma speravo che ti facessi animo per battermi. Evidentemente mi sbagliavo-
-bhe fanculo. Che si fa ora?-

-sarei io quella che dovrebbe chiedertelo. Andiamo ad ubriacarci? Ho rubato un po' di chips dal casinó che possiamo spendere in alcol-
-direi di toglierci questa roba di dosso, allora-

Fu molto più facile di quanto credesse, trovare un supermercato aperto alle quattro e mezza della mattina.
Fu ancora più facile pagare con tutte quelle fiches rubate, probabilmente essendo la cittá dei casinó i negozi si erano adattati ad accettare qualsiasi tipo di moneta.

Il commesso chiese una foto con ognuno di loro, prima che andassero in coma etilico: a giudicare da tutte le bottiglie alcoliche che avevano appena comprato.

Passarono il resto del tempo a ballare e cantare spensierati ed ubriachi nel piazzale del supermarket.

Fino a quando l'effetto dell'alcol svanì e si trovarono improvvisamente congelati dalle temperature notturne del Nevada, così entrarono nella Lamborghini.

-come faremo a restituire la macchina dopo tutto quello che abbiamo fatto?-
-non credo siano affari nostri. L'abbandoniamo qui- rispose atona continuando a fumare la sua canna.
Ormai c'era una puzza tremenda di alcol, fumo, erba e sesso.

Il sole stava tramontando, la loro nottata sarebbe presto finita. Harry doveva fare qualcosa per farla restare.

-grazie- disse ad un tratto Elena girandosi a guardarlo.
Aveva gli occhi rossi, ma l'inglese sapeva benissimo che non era così tanto fatta.
-è stata una notte di quelle da ricordare, Harry-

-che si fa adesso?- chiese lui temendo la risposta, cercó la mano di lei trovandola e, dopo aver incrociato le dita, la portó verso il suo petto.
-ne avevamo parlato. Una notte poi basta- sospiró lei.

Non se ne poteva andare una seconda volta. Quel detto di merda "se ami qualcuno lascialo andare" era una totale cazzata e lo aveva imparato a sue spese due anni prima.
Non poteva e non voleva rischiare di commettere lo stesso errore due volte.

-sposami- asserì dal nulla quando ormai il sole era quasi completamente sorto.
Tutto intorno a loro, il parcheggio e le case in lontananza, era colorato di giallo e di tutte le sue sfumature.

-che cazzo hai detto, prego?- chiese confusa.

-sposiamoci- ripetè più convinto dopo essersi schiarito la voce.

That girl from Carolina- Harry Styles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora