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Bad day gone worse

-cos'è questa stronzata?!- gridó gettando una copia di Vanity Fair comprata appossitamente dal giornalaio sotto casa.

Si era svegliata con un messaggio di Mark, il suo manager che le diceva che quel giorno ci sarebbero state delle importanti novità. Pensava si trattasse di qualche film o serie tv, per questo si vestì di tutto punto, magari avrebbe dovuto far colpo su qualche produttore holliwoodiano.

Dopo un bagno freddo aveva deciso di indossare una gonna in jeans, firmata Armani, una maglietta rossa Supreme x Louis Vitton e ai piedi un paio di Jeezy nere con dettagli rossi, il tutto abbinato alla sua Hermes preferita, fatta di pelle proveniente da qualche povero animale esotico.

Era stato difficile scegliere per quali accessori optare, ma alla fine una collanina di argento con appese delle lunette e delle stelline, abbinata agli orecchini ed al braccialetto ebbe la meglio, assieme ad un paio di anelli semplici e scelse dalla sua collezione un Rolex Pepsi in argento. Anche se era da uomo le piaceva molto, inoltre copriva bene il polso.

Si era spruzzata un paio di gocce del suo inseparabile profumo, Scandalous di Victoria's Secrets ed era pronta per venire a conoscenza delle importanti novità.

Aspettando il suo autista, che l'avrebbe portata a prendere il suo solito caffè da Starbucks, passó a salutare Herald, il suo giornalaio di fiducia che ogni giorno le augurava di passare una buona giornata e la tirava su di morare con una delle sue perle di saggezza.

Quella di oggi era: "non si conosce davvero una persona fino a quando non ci si parla davanti ad un bicchiere di vino"

Sarebbe potuta essere la mattinata perfetta se non si fosse vista in copertina.
Non ci avrebbe fatto tanto caso, solitamente, ma vederla raffigutata accanto a quella persona la rese incredibilmente arrabbiata e nervosa.
Ne avrebbe assolutamente parlato con Mark, magari avrebbe potuto denunciare quel giornalisti da quattro soldi di Vanity Fair.

Il suo arrivo nell'ufficio aveva creato un gran scompiglio quella mattina, era furente, tanto che avrebbe potuto sciogliere il bicchiere di plastica del suo frappuccino al cioccolato di Starbucks.

Mark Finnigan, il suo manager, guardó distratto prima la rivista e poi la faccia della sua cliente.
-allora?- lei incroció le braccia al seno ed inizió a battere a terra il piede.

Diede un'altra occhiata al settimale, era furibonda.
Lei. In copertina. Con lui accanto. Era una foto palesemente photoshoppata. Loro due non si vedevano, o meglio parlavano da due anni.
Non che prima si fossero parlati, ma quella volta le era bastata per capire chi fosse davvero.

La cosa che le dava più sui nervi era il titolo:

"Beccati insieme mano nella mano dopo quel Met Gala."

-ma che piacere vederti Elena, era proprio di questo che volevo parlarti, se volesse seguirmi nel mio ufficio e magari non saltare a conclusioni affrettate, una volta ogni tanto- sorrise sardonico.
Tra di loro c'era quel rapporto di amore e odio che c'è tra fratelli o tra genitori e figli, solo che loro non erano consanguinei.

Lui odiava le sue scenate isteriche, soprattutto quando avvenivano nell'uffio davanti a tutti gli impiegati. Grazie a Dio era rare e quasi sempre giustificate.
In fondo lui le voleva bene, era la figlia che non aveva mai avuto.

-vuoi smetterla di trascinarmi e dirmi che diamine sta succedendo?- chiese esasperata appena entrarono nel suo ufficio.
Trovó il modo di liberarsi.

Si accese una sigaretta con l'accendino firmato Gucci, regalatole dal fratello Joseph

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Si accese una sigaretta con l'accendino firmato Gucci, regalatole dal fratello Joseph.
Fece un tiro sbuffando fuori il fumo.

Pochi attimi dopo si accorse della presenza di altre due persone nell'ufficio.

That girl from Carolina- Harry Styles Where stories live. Discover now