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Never in a million years

Seduto composto, pochi metri più in là, c'era proprio la persona che sperava di non incontrare mai più.

-Styles, quale onore vederti- disse sarcastica alzando gli occhi al cielo e aspirando avidamente il fumo dalla sigaretta quasi completanente consumata.

-non posso dire lo stesso di te, Owens- pronunció con il suo accento inglese, abbastanza sensuale ma anche abbastanza irritante ed un sorrisino davvero irritante sul quel viso fin troppo irritante.

Indossava una camicia nera, di sicuro era una Gucci, dalle cui maniche corte si intravedevano tutti i tatuaggi che possedeva e sotto un paio di pantaloni eleganti con buona approssimazione sempre della stessa marca.

Indossava una camicia nera, di sicuro era una Gucci, dalle cui maniche corte si intravedevano tutti i tatuaggi che possedeva e sotto un paio di pantaloni eleganti con buona approssimazione sempre della stessa marca

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Fece l'ultimo tiro dalla sigaretta che spense contro il cardine della finestra e che poi buttó fuori di essa.
Andó a sedersi sul tavolo delle riunioni davanti al britannico, riprendendo in mano il suo frappuccino al cioccolato.

La posizione delle mani, gli occhi che la scrutavano, tutto, le ricordava quella sera di tre anni prima.

Lei era ancora ancora un'attrice poco famosa e quello era il primissimo Met Gala.

Tra la folla aveva intravisto gli One Direction, la sua boyband preferita quando aveva qualche anno in meno.

Così tutta impettita si era alzata dalla sua sedia sistemandosi il suo vestitino nero fin troppo corto e si diresse verso il loro tavolo.
Non che avesse un'idea precisa di come presentarsi senza fare la figura della fan assatanata o di quella in cerca di drama come pubblicità, soprattutto davanti a Niall. Era sempre stato di gran lunga il suo preferito.

Attraversó tutto il salone popolato da celebrity, fece attenzione a non pestare le scarpe super costose di Rihanna che appena notó la bionda le sorrise salutandola.

Tornó alla carica più determinata che mai a presentarsi a Niall.

Quando fu a pochi metri dal loro tavolo e soprattutto dal biondino, una persona le bloccó la strada.

Harry Styles si era parato davanti a lei agitando il bicchiere di spumante vuoto.

-me ne porteresti ancora- biascicó mellifluo a due centimetri dal suo orecchio.
Capeì che quella era tutta una scusa per guardare nella scollatura di Elena.
Probabilmente non era sobrio.
-non sono una cameriera- rispose leggermente piccata.
-sì certo, comunque io ed i miei amici stiamo aspettando da mezz'ora un'altra bottiglia-
-io continuo a non essere una cameriera- sorrise nervosa.
-forse non hai capito chi sono io: sono Harry Styles- alzó un indice, e fu allora che capì quanto era sbronzo.
-forse non hai capito che io non sono una cameriera, cafone- incroció le braccia al petto.
-come mi hai chiamato, puttanella?-

That girl from Carolina- Harry Styles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora