t h r i t e e n

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That mulatto guy

-allora, sei pronto per fare il turista per la città del vento?- chiese Elena appena vide Harry scendere le scale del suo appartamento.
Erano le due del pomeriggio, ma in quella famiglia erano abituati a dormire tanto durante, quindi nessuno si era scomodato più di tanto a svegliarlo per il pranzo.

Lui la osservó aveva già la felpa dei Chicago Bulls indosso che le stava enorme nonostante la partita fosse quella sera, stava fumando una sigaretta mentre giocava con le nipotine (certamente non scelta salutare), che appena lo videro gli corsero in contro.
Aveva sempre adorato i bambini e ne avrebbe voluti moltissimi se fosse stato possibile.

-non vedo l'ora- bevve in fretta il suo caffè tutto in un sorso.

-Javi, prendo la tua macchina!- gridó mentre lei indossava le scarpe. Un paio di sneakers di Gucci.
-se ci provi, ti stacco le dita dei piedi e delle mani una ad una!- gridó il fratello dal piano superiore.
-lo prendo come un sì! Forza corri prima che scenda- disse rivolta ad Harry e fecero le scale in un nano secondo.

-è così eccitante- sorrise appoggiando le mani sul volante in pelle della macchina di Javier. Un SUV nero.
-conosco qualcosa di molto più eccitante, Carolina, si chiama sesso- disse lui malizioso.
-tu sei davvero disgustoso. Quasi quasi ti lascio in uno di questi vicoli e ti faccio amazzare da qualche gang- premette il piede sull'accerellatore e l'auto partì per poi inchiodare tutto in un colpo.

-sai almeno come si guida questo macchinone?-
-ho perso un po' di dimestichezza con il cambio manuale, sta' tranquillo. Sei mani sicure con me-
-sembra il titolo di un porno, renditene conto-
-mi fai ribrezzo, testa di cazzo- disse con una faccia disgustata.

Il resto del viaggio fu abbastanza silenzioso, Harry aveva troppa paura di morire per la guida spericolata di Elena.

-il gatto ti ha mangiato la lingua, principino?-
-credo di aver perso cinque anni di vita per ogni incrocio in cui sei passata con il rosso. Chi ti ha dato la patente?-
-a dire il vero ho solo il foglio rosa. Non ho mai avuto tempo per sostenere l'esame-
-questo spiega molte cose-

-allora, la prima cosa che vediamo è Millennium Park, parco più esclusivo di Chicago e poi saliremo sul John Hancock Center, l'edificio più alto da cui si può vedere il Lago Michigan...se te lo stai chiedendo, no, non si vede il Michigan all'orizzonte-
-non lo stavo chiedendo, non sono neanche sicuro di cosa sia il Michigan-
-benissimo allora, direi che possiamo iniziare-
Si incamminarono mano nella mano per centro.

Entrambi indossarono gli occhiali da soli per tutto il tempo sebbene non ci fosse sole, ciononostante vennero riconosciuti da molti fans e da un paio di paparazzi.

Erano nella Michigan Avenue, che era come la Fifth Avenue di New York o la Walk of Fame di Los Angeles.
-è davvero bellissima, grazie di avermici portato- le disse Harry ammirando tutti i cartelloni pubblicitari che proiettavano le immagini.
-non c'è di che, principino-

-guarda, lì ci sono i coglioni di Vogue- sussurró Elena al suo accompagnatore.

Riconobbe quel gruppo di giornalisti perché se li era trovati già un paio di volte alle calcagne.

-dici che dovremmo fare quello per cui siamo obbligati, oltre che pagati-
-dacci dentro, Styles- sbuffó sarcastica.

Entrambi presero un respiro profondo per trovare il coraggio e si baciarono. Elena fu costretta a alzarsi sulle punte.
Lui appoggió una mano sulla guancia destra e l'altra la premette sul fianco per attirarla più vicino a sè.

Lei tremava quindi dovette aggrapparsi al collo di lui per reggersi in punta. Tiró appena i ricci corti della nuca di Harry causandogli un gemito soffocato.

That girl from Carolina- Harry Styles Where stories live. Discover now