t w e n t y t h r e e

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That desire for jumping into the emptiness

-allora, Carolina, sei pronta a visitare la città dell'amore con il tuo amore?- chiese volutamente con un tono di voce più alto mentre erano nella hall dell'albergo stratosferico in cui avrebbero alloggiato durante quel soggiorno a Parigi.

Aveva letto qualche tabloid in cui si vociferava che la loro relazione non fosse così solida.

Non ricordava molto del viaggio, aveva dormito la maggior parte del tempo, ma gli ultimi venti minuti sono stati fantastici visto che Elena si era risvegliata particolarmente eccitata.

-non vedo l'ora caro- rise lei civettuola appoggiando il palmo aperto sul suo petto.

-monsieur Styles, madame Owens, la vostra suite deluxe è pronta. Ecco a voi la chiave, ultimo piano- disse un receptionist dal marcato accento francese e per niente turbato dalle loro dimostrazioni d'affetto fin troppo sopra le righe.

-ok, voglio assolutamente rimpinzarmi di croissant. Con o senza di te, principino- sbottó Elena appena entrarono nell'ascensore con le loro valigie.

-che ne dici di visitare un po' la città? In fondo dobbiamo farci vedere insieme-
Si resero conto che l'ascensore portava direttamente alla stanza, senza passare per il corridoio.

-ma scherziamo? Il letto matrimoniale? Sono a mala pena sopravvissuta a te che mi tiravi i calci per una settimana a Holmes Chapel!- esclamó Elena arrabbiata, avrebbe dovuto fare un bel discorsetto a Mark, una volta tornata a Los Angeles.
-hai mai provato a fare sesso sui letti da una piazza? Beh quello è peggio dei miei calci- sorrise malizioso Harry scrivendo un messaggio al telefono.

-non ci sono neanche abbastanza cuscini per fare il muro- sbuffó lei.
-c'est la vie-

-Uber o taxi per raggiungere il centro?- chiese con lo sguardo incollato al cellulare.
-coglione, siamo già in centro. Basta scendere per essere direttamente sulla Torre Eifel-
-siamo da tutt'altra parte rispetto alla via dello shopping-
-come vuoi tu, caro fidanzatino con l'armadio più grande del mio- sbuffó cambiandosi.

Indossó un abito leggero e svolazzante color rosa pesca di Versace. Abbinato ad un paio di tacchi rossi Valentino ed il Rolex che le aveva regalato Harry.
Certo, non era comodissima per camminare tanto, ma non avrebbe mai rinunciato allo stile.

Alla fine presero un taxi chiamato dall'albergo, il guidatore non sapeva una parola della loro lingua, ma per fortuna li portó proprio dove Harry voleva. La via dello shopping di alta moda.

Entrarono da Salvatore Ferragamo ed uscirono con circa quattro buste ciascuna, per fortuna avevano detto di recapitarle in albergo.
Elena si fermó nel negozio Rolex talmente a lungo a provare orologi indecisa su quale comprare che il povero Styles fece pena alla guardia all'ingresso.

Infine andarono nella boutique preferita dell'inglese: Gucci.
Lì si separarono, uno andó nel reparto uomo seguito da un commesso e l'altra nel reparto donna anche lei accompagnata.

Non si videro per circa tre ore, tanto che il sole era quasi tramontato quando Elena si presentó davanti ad Harry che aveva già finito da circa mezz'ora.

-ce ne abbiamo messo di temp...wow, sei uno schianto!- esclamó vedendola scendere le scale in marmo della boutique con indosso un tubino firmato Gucci color rosso.
In più il team di parrucchieri le aveva acconciato i capelli in una treccia laterale molto elegante.
-grazie- balbettó imbarazzata.

-non trova anche lei che sia meravigliosa? Il rosso è il suo colore. C'est fantastique!- sorrise la commessa che aprì loro la porta.

Passeggiarono mano nella mano fino alla Torre Eifel, la ragazza aveva ragione, si trovava proprio davanti al loro hotel.
Ogni tanto Harry si fermava ad ammirare la fanciulla che gli camminava accanto.
Sarà stato superficiale, ma non l'aveva mai vista vestita in quel modo. La signorina aveva ragione quando diceva che il rosso le stava da Dio. Faceva risaltare gli occhi marroni e le labbra rosee.

Fan permettendo riuscirono a salire sulla Torre e per stare più tranquilli affittarono tutto l'ultimo livello solo per loro.
In realtà era stato Charles a consigliarglielo, i loro manager avevano già programmato tutto, e gli avevano anche spiegato che i giornalisti avrebbero avuto le fotocamere con un zoom molto potente da poterli vedere da terra.

Il viaggio in ascensore fu abbastanza silenzioso. Elena voleva godersi la Torre, non ci era mai stata prima quindi se la sarebbe goduta fino all'ultimo.

Una volta arrivati la vista di Parigi, una delle città più belle del mondo, la colpì lasciandola senza fiato.

-è magnifico- disse soltanto estasiata.
-già, hai ragione-

Si aggrappó alla ringhiera in metallo e guardó giù. Un moto di tristezza prese il sopravvento. Aveva sprecato un momento così importante della sua vita con una persona che non credeva realmente così importante.

Certo, con il tempo si era resa conto di voler bene ad Harry, ma in fondo cos'erano loro? Di sicuro non fidanzati, neanche amici, forse lontanamente amanti di una cosa comune chiamata sesso.
In fondo loro erano soltanto due attori che tra qualche mese avrebbero finito di lavorare insieme.

-sai, in francese c'è un'espressione, appel du vide, che significa letteralmente chiamata del vuoto. È la sensazione che provi quando sei su un grattacielo alto o su un burrone e vorresti saltare per un motivo o per un altro- disse Elena mantenendo lo sguardo fisso.

Non sapeva perché l'avesse detto, semplicemente si sentiva di farlo. Fanculo lui se le avesse dato della matta.

-certe volte lo provi?- chiese lui avvolgendole le braccia attorno alla sua vita.
-quasi sempre, quando mi trovo su un edificio molto alto. Ma non lo faccio, forse mi manca il coraggio-
-sei piena di coraggio da vendere per sopportare quel che hai passato e continuare a sorridere. Ricordatelo sempre-

Le bació gli angoli della bocca e si fece cullare dal suo respiro rilassandosi immediatamente.

That girl from Carolina- Harry Styles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora