t h i r t y e i g h t

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Watch out your cars, Vegas

Affittarono una stanza al Caesar Palace di Las Vegas alle quattro del pomeriggio. Fecero in tempo a comprare di vestiti più normali ma comunque eleganti al posto degli abiti sopra le righe e sfarzosi del MET Gala.

-allora cosa hai in serbo per me?- chiese Elena chiudendo la zip del tubino che aveva comprato.

Si erano cambiati uno davanti all'altra ed entrambi cercavano di non sbirciare l'altro.
Nonostante si mentissiero a vicenda si erano mancato fin troppo.

-ad essere sinceri, non ero sicuro che avresti accettato, ma ho pensato di andare al casinó più famoso di Vegas, ma prima e dopo faremo dell'altro che rimarrà una sorpresa- disse Harry pizzicandole una guancia, si era avvicinato troppo e i loro nasi si sfiorarono.

Andarono nel parcheggio dell'hotel che essendo il più famoso albergo di tutta Vegas e nel mondo, non poteva certamente avere auto normali.

-non hai chiamato l'autista? Perché io non cammino per tre miglia fino al casinó- si schiarì la voce.
-in realtà pensavo di fare scegliere a te l'auto da prendere, sai, come hai fatto tu con me a Parigi-
-sei il primo uomo che mi chiede di rubare una macchina- sorrise maliziosa avvicinandosi ad una Cadillac vintage.

-sono un uomo pieno di soprese...quella no. Troppo americana. Che ne dici di quella Rolls Royce nera opaca lì in fondo?-
-aggiudicata. Vieni, ti insegno come si fa- lo prese per mano, pentendosene subito.
Mille emozioni attraversarono i corpi di Elena ed Harry da capo a piedi.

-spiegami, professoressa, sono tutt'orecchi-
-per prima cosa devi trovare qualcosa di piccolo e stretto, come una forcina per capelli o un anello portachiavi- tolse una mollettina dai crini biondi per poi consegnarla in mano all'inglese.
-ci sono, adesso?-
-lo infili nella serratura e lo muovi fino a quando non senti un click- gli fece vedere come per spostare la forcina e poi diede l'oggetto ad Harry.

Provó e riprovó per venti abbondanti.
-perché nei film lo fanno sembrare così facile? È la terza volta che questo stramaledetto aggeggio cade-
-nei film fingono, ma non è così diff...-

-che coño state facendo vicino alla mia macchina?! Pendejos, se vi prendo giuro che vi faccio sputare gli intestini!- gridó un uomo avvicinandosi a loro con fare minaccioso.
Aveva una pancia enorme e la carnagione da sudamericano.

-Harry corri! Corri, cazzo!- gridó Elena afferrando la mano del ragazzo e scappando verso una parte quasi deserta del parcheggio.

-dammi la forcina, veloce!- ordinó la bionda con il fiatone e in men che non si dica aprì la porta di una Lamborghini nera.

Salì e fece entrare l'inglese dal lato del passeggero, dietro di loro si sentivano i passi appesantiti del signore che li stava inseguendo.

L'auto aveva i vetri oscuranti, ciononostante Elena si buttó letteralmente addosso ad Harry in modo che quel messicano non potesse riconoscere le loro facce.

Un Harry confuso la fissó praticamente ammutolito dalla sua vicinanza.
Si scrutarono talmente tanto che scoppiarono a ridere.

-siamo due cretini!- esclamó Elena con le lacrime agli occhi ed il fiatone quando le risa cessarono.
Il riccio per riprendere fiato appoggió la fronte sul petto quasi nudo.

Lei in quell'istante si ammutolì e si rese conto di quanto fossero incredibilmente vicino dopo quasi due anni di assenza totale.

-ermh...ora che abbiamo rubato un auto cosa vorresti fare?- prese la testa di Harry alzandola.

Il ragazzo appoggió i palmi aperti sulle cosce quasi nude, il vestito si era alzato quando si era mossa.

-quanto sei brava a poker?- chiese muovendo le mani su e giù fino ad arrivare all'elastico delle mutandine.

-probabilmente ci cacceranno dal casinó: conto le carte- sorrise maliziosa avvolgendo le braccia attorno al collo di lui.
-non vedo l'ora... sai in che siamo seduti?-
-una Lamborghini, perché?-
-esattamente come a Parigi, Carolina- sorrise malizioso.

-mi mancava essere chiamata così- sussurró lei, prima che Harry ne avesse abbastanza di quella vicinanza inutile.
-oh, fanculo Kyle!- esclamó baciandola.

Ora quella vicinanza aveva un senso.
Le mani di Elena passarono dal collo alle guance del ragazzo.
Bocca contro bocca, corpo contro corpo, come un tempo. Le lingue che giocavano selvaggiamente l'una contro l'altra, si incontravano e si rincorrevano.

Elena giocherelló appena con la camcia di Harry per poi liberare i bottoni dalle asole.

-ho sognato questo momento da due anni: riaverti di nuovo- sussurró lui spostandole i capelli da davanti al volto che si era arrossato per l'aria viziata che si era creata nell'auto.

Lei sorrise maliziosa slacciando i pantaloni ormai rigonfi d'eccitazione di Harry. Abbassadoli in una mossa sola insieme ai boxer.

-fidati, principino, il sesso con te non è l'unica cosa che mi è mancata- ansimó lei quando l'inglese infiló due dita dentro le sue mutandine spostandole di lato per controllare che fosse pronta a riceverlo.

In men che non si dica Elena si posizionó sopra al membro eccitato di lui che intanto aveva afferrato le sue cosce per rendere i suoi movimenti più veloci.

L'auto di qualche povero sconosciuto si riempì dei loro gemiti, i vetri oscurati ormai si erano appannati a causa del loro respiro pesante.

Le bocche erano infuocate per i baci che si lasciavano, ormai era fin troppo chiaro, per Harry, che da quel momento Elena sarebbe stata sua per sempre. O almeno fino alla mattina.

That girl from Carolina- Harry Styles Where stories live. Discover now