s e v e n

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you wrote a fucking song to me

Suonarano al campanello della sua villetta sulla collina di Beverly Hills ed Elena andó ad aprire immaginando già chi fosse il misterioso ospite.

-sei in ritardo di mezz'ora, principino. Non me lo sarei mai aspettata da te-
-mi ha circondato una folla di paparazzi-
-quindi eri serio quando dicevi che saremmo andati a fare jogging-
Osservó i pantaloncini corti della Nike con le scarpe da ginnastica.
-certo che ero serio, tu cosa ci fai vestita così?-

Elena indossava un vestito color corallo di Gucci con abbinata una borsa e delle scarpe di Versace ed un semplice orologio di Philipp Pleine.

-beh, non c'è tempo per cambiarti, correrai così- -tu mi avevi promesso una cosa- si mise davanti alla porta con le braccia incrociate al seno

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-beh, non c'è tempo per cambiarti, correrai così-
-tu mi avevi promesso una cosa- si mise davanti alla porta con le braccia incrociate al seno.
-sì, dopo ti offro il gelato, va bene-
-ottimo, possiamo andare- sorrise uscendo di casa.

-sei davvero pessima a correre, te lo ha mai detto nessuno, Carolina?- la prese in giro Harry mentre rallentava.
Erano quasi arrivati alla gelateria del parco di Griffith, proprio nel centro della metropoli.

Elena rispose con insulti poco carini, era dalla terza superiore che non correva più.
-a che cavolo ti serve fare jogging?- biascicó senza fiato appena si fermarono davanti ad un bar.
-devo rimettermi in forma per il tour, pensa alla figuraccia se non avessi più aria a metà di un concerto-
-ho bisogno di sedermi- arrivó ad una panchina dove si sdraió, letteralmente.
-al ritorno prendo un taxi-

-è per tutte quelle sigarette che ti fumi, tieni il tuo gelato senza palline alla fragola- Harry alzó le gambe di Elena e si sedette per poi riposizionarle sulle sue cosce.
-carino il fatto che ti preoccupi di non mandarmi in shock anafilattico- sorrise prendendo il suo cono al cioccolato.
-per te questo ed altro amore mio- le pizzicó la punta del naso distraendola dai Tweets sul suo telefono.

-ho sentito che hai lanciato il tuo primo album- lei non leccava le palline del gelato, lei le mordeva.
-hai letteralmente ascoltato il mio disco? Tu, la mia finta fidanzata che mi odia a morte e che pianifica ogni giorno come uccidermi, hai ascoltato il mio disco?- disse con gli occhi sbarrati.
-sono la tua fidanzata, devo supportarti in qualche modo, oltre a sopportarti- alzó le spalle.

-wow, non me lo aspettavo...commenti?-
-mi hai davvero dedicato una canzone?- parló alzando la voce e si mise seduta.

Era rimasta sconvolta appena l'aveva sentita. Era piena di riferimenti a lei, ma non sapeva perché l'avesse fatto visto a mala pena la sopportava.

-chi ti dice che l'abbia dedicata a te?- sorrise malizioso.
-non penso tu conosca qualcun'altra che viene dal North Carolina?-
-sì, in effetti l'ho dedicata a te. Pensa che è l'ultima che ho scritto dell'album-
-carino da parte tua- sorrise spettinandogli i capelli.

-non c'è di che, Carolina-
-pensa che ho trovato un tweet in cui una fan spiega come ogni singola canzone del tuo disco sia collegata a me. Roba da matti- scosse la testa ridendo.
-anche Kiwi? Perché?-
-anche Kiwi...umh per una voce che girava su di me- quando avrebbe imparato a tenere la bocca chiusa.
-ok, sarà un altro mistero che dovró risolvere- le fece l'occhiolino.

-paparazzi a ore dodici- sussurró.
-vieni qui, forza- alzó un bracco.
-ew, che schifo, puzzerai un sacco- disse disgustata.
-non ho sudato, Carolina-
Lei si avvicinó titubante ed appoggió la testa sul suo petto. Vide i fotografi scattare varie foto.

-senti, devo portare qualcosa per quando conosceró la tua famiglia?- le accarezzó delicatamente la spalla, il che disturbó abbastanza Elena.
-portati tanta pazienza, i miei fratelli sono matti. Poi forse andremo a trovare mia nonna e lei è il personaggio della famiglia-
-intendevo regali, cibo, cazzate del genere. Non sono pratico del giorno del Ringraziamento-
-no, principino, non serve niente- sorrise vedendolo in difficoltà.

Il sole iniziava a tramontare e diede un'occhiata all'orologio. Erano circa le otto e mezza, così si alzarono.
-a che ora parti domani mattina?-
-parto domani mattina presto per Londra, poi Manchester, Glasgow e tutto il resto-

Si diedero un bacio, di quelli alla francese, abbastanza lungo e poi si salutarono.
-ci vediamo tra due settimane al teatro di Los Angeles, principino- sorrise salendo sul taxi.
-non so se riesco a sopportare la tua distanza, Carolina-
Lei rise e chiuse lo sportello.

That girl from Carolina- Harry Styles Where stories live. Discover now