s i x t e e n

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Nice to meet you (guys), I'm a huge fan

Quando rinvenne, per modo di dire, dopo circa dodici ore di sonno, l'aereo su cui si trovava stava per atterrare a Manchester.
Il volo era un di quelli di linea, quindi si trovó molti fan che le chiese autografi e foto insieme, ma ci era abituata e le faceva molto piacere essere riconosciuta.

Sinceramente non aveva molta voglia conoscere la famiglia di Styles, benché meno rivederlo dopo tre settimane in completa pace senza di lui. Peró, c'era da dire, che non voleva tornare a Los Angeles e ricominciare a lavorare, aveva davvero bisogno di staccare dalla sua vita.

Ad attenderla fuori dall'aeroporto c'era l'autista/guardia del corpo di Harry che appena la riconobbe si avvicinó per prenderle il bagaglio.

Il viaggio fino ad Holmes Chapel fu abbastanza silenzioso, principalmente finì il suo sonnellino di bellezza e compensó il jet-lag.

Osservó il paesello, ben diverso dal suo quartiere di Chicago.
Rispecchiava proprio la vera campagna britannica, con il suo verde, le pecore, le case piccole, un'unica chiesa, eccetera.

Arrivarono davanti a quella che sembrava la dimora degli Styles. Una villetta un po' isolata dalle altre con dietro una distesa verde immensa.

Nel vialetto di casa c'era Harry ad aspettarla e improvvisamente volle farsi piccola piccola nella macchina pur di non incontrarlo.

-grazie, James, puoi appoggiarle pure davanti alla porta- sorrise alla sua guardia del corpo ed aspettó paziente che Elena scese.

-benvenuta all'inferno- sussurró a sè stessa.

-ciao- sussurró appena la vide sbattere lo sportello del SUV con molta potenza.
In quel preciso istante Harry si domandó come potesse sembrare fresca come una rosa e riposata dopo un volo di dodici ore.

-non hai risposto ai miei messaggi- disse soltanto.

Era vestito con un maglione nero e dei semplici jeans ad accompagnare i suoi soliti anelli. Non lo aveva mai visto così casual.

-non li ho ricevuti perché... ho cambiato numero- balbettó.
-cazzate, Mark ha detto a Charles che ha detto a me che tu li hai ricevuti-
-ok, è vero, è che non volevo sentirti- sbuffó.
-è per quel che ho detto?-
-no, sono abituata ai tuoi insulti. Solo che è stato strano visto quel...quel che è successo tra di noi-
-già, mi dispiace. Me ne sono pentito appena l'ho detto e ho avuto tutto il tempo per continuare a pentirmene mentre cercavo di tornare a casa tua e continuavo a perdermi e avevo paura di morire ammazzato in una lotta tra gang-

Questo strappó una risata ad Elena, in effetti era stata piuttosto crudele. Pensó un attimo, non si era pentito di quel che era successo tra di loro in piscina a Chicago.

-scusami. Ero sessualmente frustrato-
-immagino tu non lo sia più- alzó gli occhi al cielo.
-non ho fatto sesso con quelle ragazze nominate nell'articolo-
-non siamo fidanzati. Puoi andare a letto con chi vuoi- alzó le spalle.
-ma abbiamo i problemi delle coppie. Forza, facciamo pace una volta per tutte-
Lui allargó le braccia.
-non ti abbracceró. Scordatelo-
-va bene, allora ti do direttamente la mia offerta di pace-

Prese dalla tasca dei jeans un pacchetto di sigarette.
-spero di aver azzeccato la marca- si grattó la nuca imbarazzato.
-mi hai davvero comprato delle Wiston per fare pace?- chiese inarcando un sopracciglio.
-ok, scusa, è una cazzata-
-no, tranquillo. È carino, ma spero non sia il tuo regalo di Natale. Sai che delusione, altrimenti- rise.

-oh Harry, sei qui!- una ragazza con i capelli castani ed un gatto tra le braccia uscì sul portico di casa.
-è finalmente arrivata la tua fidanzata. Piacere sono Gemma e il micione è Tom. Cavoli sei ancora più bella che in TV, sai, sono una tua grande fan- scese le poche scale che la separavano dal vialetto quasi di corsa.
-wow, dovrei sentirmi onorata. Piacere, Elena- sorrise pronta per stringerle la mano, invece la ragazza l'abbracció, sempre con il gatto in braccio.

-quando mio fratello mi ha raccontato che avrebbe dovuto fingere di essere il tuo fidanzato, ho fatto i salti di gioia- sorrise allegra.
-Harry...perché cazzo glielo hai raccontato?- sbuffó, quel ragazzo era peggio di una suocera.
-è lei che ha iniziato a fare pressione, dovresti capirmi...tu hai Felicia che fa la stessa cosa- inizió a gesticolare nervoso.
-il privilegio di essere i fratelli maggiori- rise Gemma.

-spero tu le abbia raccontato com'è la mamma-
-stavo giusto per farlo, grazie per avermi interrotto- disse esasperato Harry.
-comunque, nostra madre è piuttosto semplice e non ha una mente chissà quanto aperta quindi...-
-quindi non posso dirle che ero una spogliarellista e i lavori dei miei fratelli, capito-
-hai davvero fatto la spogliarellista?!- chiese Gemma incredula.
-sì, ma non è questo il punto-
-esatto, so che ti chiedo tanto e mi dispiace-
-Harry, è il mio lavoro recitare. Non devi preoccuparti-

-ah, la mamma non sopporta l'odore di fumo- disse la sorella. Poi la osservó salire le scale ed entrare in casa.
-ricevuto- parló più a sè stessa.

-non dirle che stiamo figendo, ci rimarebbe davvero male-
-non ne avevo intenzione. Non sono venuta fino a qui per causare drammi familiari-
-bene, entriamo. Spero non ti dispiaccia dividere il letto con me- sorrise Harry con fare rassicurante.
-cosa?!-

That girl from Carolina- Harry Styles Where stories live. Discover now