Immaginate la persona che odiate di più, sì esatto proprio lei.
Bene, ora immaginate di essere costretti per contratto a fingere una relazione con quella persona.
Sembra uno dei peggiori incubi da cui vorreste solo svegliarvi?
Sfortunatamente Ele...
from LAX to Chicago International Airport of O'Haare
Quella mattina si era svegliata particolarmente presto, si sarebbe fatta un bel viaggetto di sei ore attraversando gli States da Los Angeles per arrivare a Chicago e passare il Ringraziamento. Senza dimenticarsi della preziosa ed indispensabile presenza di Harry Styles. Quindi non si era cambiata rimanendo in pigiama ed evitó di truccarsi.
-stavo iniziando a temere che volessi farmi conoscere la tua famiglia da solo. Inoltre è la prima volta che non ti vedo tutta preparata ed in tiro- Harry era già seduto nel jet privato che avevano noleggiato. Pochi metri più in là era seduto guardia del corpo, quindi la sua andó ad affiancarlo.
-credimi quando ti dico che farei molto volentieri a meno di te- sbadiglió zittendolo malamente, erano le sette del mattino per tutti.
-perché non ci mettiamo a dormire io da una parte e tu dall'altra del jet? Così non litigheremo, poi sono a corto di sonno con il tour- propose lui quando il velivolo era già alto nel cielo. -ottima idea, principino, puoi alzarti tu- schiacció un pulsante e si ritrovó con il sedile messo in posizione orizzontale. -certo Carolina, per te questo ed altro. Comunque bella la mia felpa- sorrise malizioso cambiando posto. -chiudi il becco, Styles- borbottó lei e si accoccoló dandogli le spalle.
Le era sempre piaciuto dormire in aereo, il rumore bianco dei motori la rilassava parecchio quindi si fece un pisolino di circa cinque ore e mezza.
Al termine delle quali si alzó e senza preoccuparsi di aver svegliato il riccio andó in bagno per cambiarmi e darsi una sistemata. La sua famiglia l'aveva sicuramente vista in condizioni peggiori, ma i paparazzi ad attenderli fuori dall'aeroporto non sarebbero stati carini con le didascalie delle foto.
Indossó un paio di jeans con un buco sul ginocchio ed infiló la felpa nella valigia per mettersi un maglione verde militare in lana.
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Era pur sempre inverno a Chicago, la cittá del vento.
Diede una sistemata veloce ai capelli e fu pronta per rimettersi seduta, stava per iniziare l'atterraggio.
Una volta portati i bagagli nel taxi dalle due guardie del corpo, essi se ne andarono. -allora signorina,dove andiamo?- chiese il guidatore scocciato ad Elena. Aveva un forte accento italiano.
Harry, ancora un po' assonnato, si domandó come aveva fatto a capire che non era di lì.
-Wallace Street, grazie- sorrise appena la bionda. Chissà che tutti i cittadini sono scortesi come lei ed il tassista.
L'autista fidchió immettendosi nella strada. -sarà un lungo viaggio dal quartiere O'Haare al West Englewood. Mettetevi comodi- ghignó sorpassando qualche macchina e ricevendo molti insulti.
