e i g h t e e n

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Time to pay it back

Quando si sveglió il mattino dopo era da sola nel letto, che abbracciava un cuscino.
Tese le orecchie per controllare se Harry fosse in bagno, ma non sentì nessun rumore.
Ipotizzó anche di essere a casa da sola, Anne e Gemma avevano detto che sarebbero andate alla messa di Natale.
Realizzó poi: era Natale. Il suo primo Natale.

Scese in pigiama, dopo essersi lavata i denti, pettinata e lavata il viso.

-buongiorno principino- sorrise vedendolo di spalle che armeggiava con cucina.
Ricordava molto quella mattina a Chicago, solo che i ruoli si sono invertiti.

-se ci fosse stata mia madre ti avrebbe cacciato di casa- sorrise osservandola, lo sguardo gli cadde sul seno quasi del tutto scoperto dalla canottiera.
-cosa? Solo perché sono in pigiama?-
-già, è abbastanza puritana su questo...peró io apprezzo davvero il fatto che tu non abbia rimesso il reggiseno stamattina- si appoggió con i gomiti sull'isola della cucina.

Elena camminó fino al suo posto imitando la sua posizione, poi gli si avvicinó pericolosamente.
-sei davvero un stronzo- gli sussurró all'orecchio ed appoggió la mano su un punto scoperto del suo collo. Tutto questo per tentarlo.

Harry la guardó malizioso e poi appoggió una mano aperta sul sedere per tenerla attaccata a sè. Percepiva chiaramente i suoi capezzoli duri premuti contro il suo petto.

-ci siamo svegliati eccitati, Styles?- ridacchió appena sentendo il membro eccitato contro la sua gamba.
-non hai idea quanto. Colpa dei tuoi spasmi mentre dormivamo-

-sarebbe il momento giusto per ricambiare quel favore di Chicago- disse lei facendogli l'occhiolino e toccó l'erezione da sopra i pantaloni. 
Lui la guardó sorpreso con le sopracciglia alzate mentre lei si abbassava piano sfiorandogli il petto coperto dalla maglietta nera del pigiama.

Fece scivolare i pantaloni insieme a boxer lungo le gambe muscolose.
Prese l'erezione in mano iniziando a pompare su e giù lentamente.

-porca miseria, Elena, più veloce!- ansimó Harry.
Fece come gli aveva detto e dei gemiti gutturali iniziarono a uscire incontrollati dalla sua bocca, soprattutto quando la ragazza decise di prenderlo tra le labbra.

-Harry, siamo a casa!- sentì gridare dall'ingresso.
-merda, sono tornate- sussurró tra i gemiti.
Poi le sentì salire le scale e tornó a concentrarsi sul miglior pompino della sua vita.

Inizió a fare su e giù con la testa, anche guidata dalla mano di Harry nei suoi capelli.
-Gesù Cristo!- imprecó quando lei appoggió le dita sulla parte che non riusciva a raggiungere con la bocca.

Aumentó la velocitá cominciando a succhiare duramente il suo membro.
-sto per venire, cazzo!- ansimó spalancando gli occhi verdi con la pupilla dilatata all'inverosimile.

Lei inchiodó lo sguardo nel suo e risucchió le guance leccando la fessura sulla punta del cazzo finchè non lo sentì venire a spruzzi regolari nella sua bocca.
Lei ingoió tutto e poi si pulì i lati della bocca.

Sentì i passi di Anne varcare la porta della cucina, grazie a Dio lui era vestito per modo di dire e Elena si era inginocchiata proprio dietro all'isola quindi non si vedeva neanche una fettina minuscola del suo corpo.

-oh, Harry, sei qui. Sei ancora in pigiama? Gli ospiti arriveranno tra due ore- esclamó la madre arrabbiata.
-sei andato a correre?- continuó.
-sì- disse soltanto il figlio con il fiatone.
-figliolo, c'è la neve per terra. Avrai preso freddo, vai a farti una doccia che vedo il tuo sudore da qui-
-sarà fatto signor capitano!- cercó di sorridere senza risultare nervoso.

-Elena?- chiese Anne. 
-credo si stia preparando, prima ho sentito dei rumori strani- rispose Gemma appena entrata nella stanza.
-lei sì che è una ragazza intelligente, è quello che dovremmo fare tutti-
In men di un secondo la famiglia si volatilizzó, diretta alle loro camere.

-puoi uscire, non c'è più nessuno- sospiró e poi si tiró su i pantaloni.
-bene, vado a farmi una doccia- sorrise sculettendo via.
Lui osservò quel lato b da paura, adorava essere il suo finto fidanzato solo per quello.
-Elena...-
-dimmi- si voltó.
-nessuno mi aveva mai fatto un pompino così e buon Natale-
Lei rise e poi uscì dalla cucina.

Probabilmente era il complimento più strano di tutta la sua vita.

Si fece una doccia veloce, tanto per togliere la stanchezza accumulata nei muscoli ed uscì dal bagno con solo un asciugamano attorno al seno.
-wow, allora siamo diventati davvero intimi!- esclamó Harry mentre si aggiustava i polsini della camicia.
Indossava un completo nero di Gucci, semplice ma elegante.

-simpaticone, non credevo fossi qui, quindi per favore girati mentre mi vesto-
-ai suoi ordini- si voltó, ma riuscì ad osservarla lo stesso tramite la cornice specchiata di un quadro che aveva appeso al muro.

La vide piegarsi in maniera del tutto casuale, ma vagamente eccitante, sulla valigia per poi estrarre un abito che a giudicare dalla fantasia era di Versace.
Indossó il reggiseno e le mutandine e poi il resto, sempre senza prestare attenzione alle sua mosse.

Gli venneró in mente gli attimi prima quando la sua bocca calda ed invitante era stretta attorno a lui.
I movimenti della sua lingua, i suoi occhi innocenti che lo fissavano, le guance arrossate, tutto era perfetto.
Talmente perfetto da farlo venire in neanche dieci minuti.

-ecco, sono pronta. Puoi guardare-
Come se non lo avesse fatto tutta prima.
La vide indossare degli stivali alti con il tacco poi si diede una sistemata ai capelli ed al trucco.

-che dici?-
-mi pare un po' troppo per conoscere la mia famiglia, in fondo siamo gente semplice e tu sei vestita come se dovessi incontrare la Regina-
Elena fece per dire qualcosa, ma Harry la interruppe sul nascere.
-se stai per fare qualche battuta sulla Regina e sul fatto che noi inglesi siamo tutti uguali, giuro che ritiro tutto sul pompino-
-uffa, e va bene, Mr. Permaloso...o dovrei dire Sir Permaloso- sbuffó ed alzó gli occhi al cielo.
-sei senza speranze, Carolina-

That girl from Carolina- Harry Styles Where stories live. Discover now