"Mi arrangerò non preoccuparti." Diavolo, non capisce che sarebbe totalmente imbarazzante fare quello che mi ha chiesto con totale naturalezza? Mi stupisce ogni volta di più questa sua nonchalance.

"Dico sul serio, non stare sempre a farti problemi, Lily." Si volta verso le scale, offrendomi una panoramica perfetta dei suoi muscoli sulla schiena. Quanta bellezza. Sale il primo scalino, poi si volta verso di me. Cerco di non far trasparire i pensieri di appena un secondo fa. Raddrizzo di più la schiena tesa.

"Pur essendo lo stronzo quale sono di natura, ci tengo a precisare che il 'neanche per sogno' non era perché non sono attratto da te. Semplicemente tutta la situazione sarebbe compromessa, quindi non oserei mai tanto." Dice lentamente. E questa me la butta fuori così? Mi fissa un secondo intensamente. Accenno a dire qualcosa ma non riesco a pensare a nulla di sensato da dire.

"Ah!" continua come se avesse dimenticato qualcosa "Sei la prima ragazza che trovo sexy mentre indossa una t-shirt di due taglie più grandi della sua come pigiama." Mi fa l'occhiolino. Senza darmi la possibilità di parlare sale in fretta le scale lasciandomi fuori la porta della mia camera senza parole, come un'imbecille. Guardo la maglia gigante degli Arctic Monkeys bordeaux che indosso. Mi arriva a metà cosce. Non puó avermi detto una cosa del genere.

Chiudo la porta alle mie spalle. Perché ho questo sorriso da ebete? Gli è bastata una banalissima frase ed eccomi di nuovo a sciogliermi per lui. Cosa c'è che non va in me? È attratto da me. Come suonano bene quelle parole, morbide come il velluto. Per non parlare di quel 'sexy'. Perché mi fa questo? Perché mi dice queste cose? Questi pensieri non devono proseguire. Meglio pensare a stasera. Tanto non ho niente di meglio da fare. Prendo il mio cellulare. Sono arrivata a ben otto chiamate perse di mio padre. Fitta allo stomaco. Vuole assicurarsi che sto bene? Vuole chiedermi scusa, visto che faccia a faccia non ci è riuscito? Dato che nessuno si preoccupa della mia esistenza oltre lui, poso il cellulare nel cassetto del comodino accanto al letto. Fin quando non mi sentirò pronta non affronterò mio padre, ogni pensiero legato a lui scatena un dolore così forte in me da essere anche fisico. Il mio passato mi ha insegnato come gettare i pensieri tortuosi e dolorosi in angoli remoti della mia mente. Questo è uno di quelli.

Bene. È il momento di aprire l'armadio e trovare qualcosa per stasera. Apro lo scompartimento pieno di vestiti. Comincio ad analizzarne i morbidi tessuti. Per una serata in discoteca sono opportuni colori sgargianti o scuri? Visto che lo sgargiante non fa proprio per me, mi concentro sugli abiti scuri. Ehm, forse questo. Tiro fuori con tutta la stampella un vestitino nero. È corto, ma non attillato; è semplice e davanti è privo di scollatura. Io ho pochissimo seno, quindi non avrei niente da far risaltare con una scollatura. Ha le maniche lunghe e ricamate di un bellissimo pizzo nero. Vediamo il retro. Per la miseria! Una grandissima scollatura a V fino a sopra il fondoschiena appare davanti ai miei occhi. Mi sono sempre piaciute le modelle o le attrici dei film che mostrano elegantemente la schiena. Adoro questo vestito. È deciso. Voglio indossare questo. Controllo la taglia, mi meraviglio del fatto che sia giusta. Non posso evitare di assumere un'espressione perplessa per le numerose coincidenze che mi stanno capitando. È come se fossi stata studiata, anche nei dettagli di questa stanza. Mi sto perdendo qualcosa? Va beh, è sicuramente un caso, magari ogni abito è di taglie diverse in modo da trovare tra tanti qualche abito da scegliere. Per non far proseguire questa mia paranoia decido di non controllare gli altri abiti. Devo finirla con le paranoie. Riguardo il vestito che ho scelto. Dovrei provarlo ora forse? Dopo. Lo rimetto nell'armadio prima di tutti gli altri capi, in modo da trovarlo subito. Adesso mi servono altre due cose: scarpe e borsa. Mi inginocchio per poter aprire con più facilità i bassi cassettoni di questa parte dell'armadio. Ah, ehm. Qui c'è biancheria intima di ogni genere. Una piccola risatina interiore si fa spazio dentro me. Questa è roba seria; mi correggo: questa è roba seriamente preoccupante. O dovrei dire 'provocante'? Non posso evitare di ridere nel vedere un perizoma rosso tutto trasparente. È minuscolo! Chi metterebbe una cosa del genere? Bleah. Faccio un'altra risatina. Trovo un completino davvero carino, culotte e reggiseno con un po' di push-up, è di pizzo ma niente di troppo sconcio o trasparente; la cosa essenziale è che è nero, il colore che mi serviva. Chiudo il cassetto e poggio il completino intimo sul letto. Sembra una specie di favola, trovo tutto ciò di cui ho bisogno in un armadio! Apro un'altra anta del guardaroba, non l'avevo ancora mai aperta. Ci sono moltissime scarpe, molti modelli e stile per ogni colore. Uh! Ecco un bellissimo modello chunky heel, sembra si chiami così, nero e dorato. Una fascia è di un dorato lucido, sembra rigida ed è il colore perfetto per spezzare con il nero dominante del vestito. Controllo il numero ed è il mio, ho un classico 38 quindi non è poi così strano. Provo le scarpe, sono stabili e comode. Credo non avrò troppa difficoltà a camminarci e sarò un po' più alta e di conseguenza potrò guardare più da vicino quelle calamite blu. Mi inginocchio di nuovo per aprire i due cassettoni alla base dell'armadio. Ed ecco che per mia fortuna spuntano varie borse tutte protette da buste di plastica trasparente. Ci sono di tutte le forme, di vari colori. Ne prendo parecchie tra le mani solo per ammirarne la bellezza. Sembro interessata alla moda tutto d'un tratto. Henry come ha fatto a pensare che nulla di queste cose mi sarebbe piaciuta? Non ho mai visto tanti oggetti belli tutti in una volta. Solo sulle riviste che mi capitavano a casa di tanto in tanto o che mi portava la signora Ferrer, la mia vicina, una volta che la figlia le aveva lette. Non mostravo particolare interesse per quella roba, ma la mia vicina era così gentile che mi interessavo di quel futile passatempo quando non avevo niente di meglio da fare. Opto per una scelta semplice, una borsa minuscola nera di pizzo con una lunghissima catena metallica dorata. Sembra combaciare alla perfezione con le mie scelte. Va messa al limite della spalla, come se stesse per cadere; ricordo di averlo letto su quelle riviste dozzinali. Anche quello serve nella vita a quanto pare. Sembra abbia trovato tutto. Poggio sulla porzione di pavimento adiacente al letto i tacchi e la borsa accanto all'intimo. Infilo le mie converse nere e senza cambiarmi decido di scendere giù per la colazione.

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