«Oh scusa principino viziato, ti ho forse rovinato le scarpe? Non volevo, o forse sì, chi lo sa»
«Sei solo una piccola mocciosa»
Park Iseul era sempre stata una ragazza timida e riservata, che preferiva starsene per conto suo se non con il suo migli...
‼️ATTENZIONE: ricordo come sempre che la storia non è volta a oggettificare l'idol/cantante/personaggio famoso. L'utilizzo delle immagini, dei nomi e dei volti sono volti solo ed esclusivamente ad una rappresentazione realistica della storia, non c'entrano assolutamente NULLA con il personaggio nella vita reale!‼️
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«Principessa? Guarda che non c'è bisogno, scherzavo-»
«Se mi dici perché non parli con tuo padre allora lo farò»
I suoi occhi si spalancarono e rimase fermo immobile a fissarmi, come se non se lo aspettasse minimamente.
«Sei seria?»
«Sono seria»
Scoppiò a ridere improvvisamente. Perché il suo sorriso mi destabilizzava così tanto? Era così bello, così vero che sembrava finto, considerando il tipo di persona che avevo davanti.
«Perché ridi? Guarda che è stata una tua proposta!»
Si sedette sul suo letto, lasciandomi ferma in piedi davanti a lui. Il silenzio prevaleva nella stanza. Aspettavo che dicesse qualcosa, qualsiasi cosa.
«Quando mia sorella fece l'incidente e morì, ero piuttosto piccolo..» Mi sedetti accanto a lui, ad una distanza considerevole così da non pressarlo. «Beh non c'è molto da dire in realtà, mia madre si suicidò di fronte a me dopo la morte di mia sorella, e mio padre ovviamente mi diede la colpa della cosa, distruggendo il nostro rapporto, o quel poco che avevamo, certo..ero un bambino»
Rimasi abbastanza scioccata dal suo racconto. Sinceramente non mi aspettavo minimamente una cosa del genere. Aveva omesso i dettagli del racconto, ma quella piccola e breve frase era stata più che esaustiva. Bastava e avanzava per far trasparire quelle emozioni che probabilmente mai aveva esternato, e mi dispiaceva. Mi dispiaceva tantissimo. Non sapevo come mai, ma la prima cosa che feci fu alzare il braccio e accarezzargli quei capelli lisci che mi piacevano tanto. Volevo fargli capire che non era solo, che io ero lì per lui e che non lo avrei mai giudicato per quello che era successo. Non era colpa sua e volevo davvero che lo capisse. Subito mi afferrò il polso e interruppe il mio movimento.
«Sai.. lo sanno solo i ragazzi, non l'ho mai detto a nessun altro»
Rimasi a guardarlo negli occhi. Lo avevo fatto prima, eppure quella volta era come se lo avessi fatto per la prima volta. Più lo conoscevo e più mi rendevo conto di quante cose avesse da raccontare. Di quanto io volessi conoscere quel lato di lui che solo in pochi conoscevano.
«Forse dovevo morire con lei»
In quel momento mi si spezzò il cuore. Aveva un lato vulnerabile, un lato distrutto, che per colpa mia era venuto fuori in quel momento. Mi sentivo così dannatamente in colpa nel vederlo in quello stato a causa mia.
«Mi dispiace Tae...»
Lui mi guardò.
«Sai, mia madre mi chiamava sempre così...Nessuno lo fa, magari a volte sfugge ai ragazzi ma non ci do tanto peso perchè succede solo quando mi prendono in giro, quindi nemmeno ci faccio tanto caso»
